PERSONAL SHOPPER regia di Olivier Assayas

ho pensato che tutto ciò che succede dopo l’arrivo di Maureen nella camera d’albergo avrebbe molto più senso se lei non fosse stata uccisa…cioè, mettiamo che all’ultimo momento lei sia riuscita a fuggire, oppure che abbia trovato un qualche tipo di accordo con l’assassino di Kyra (che se avesse avuto intenzione di ucciderla l’avrebbe potuto fare benissimo a casa sua visto che le prove per incolparla le aveva già costruite…gli sarebbe bastato inscenare un suicidio, far sparire il cellulare e bon…perché darle appuntamento in quella stanza d’albergo?)…lui alla fine viene beccato e lei sconvolta decide di lasciare Parigi per andare a raggiungere il fidanzato continuando al contempo ad avere le sue visioni, forse reali, più probabilmente frutto di una mente disturbata, facilmente suggestionabile ed incapace di elaborare il lutto per la morte del fratello…in questo modo, con un po’ di immaginazione, tutto tornerebbe o quasi.
Perché se lei in quella camera di albergo ci avesse lasciato davvero le penne allora poi tutto quello che succede dopo non avrebbe senso…tutti la vedono, tutti le parlano…sono tutti medium? Oppure l’ultima parte si svolge tutta in una sorta di dimensione parallela nell’aldilà, dove lo spirito di Maureen, ancora incapace di accettare la propria morte, è libero di vagare interagendo con le proiezioni dei vivi e dei morti da lei stessa create? Un po’ troppo macchinoso direi…
Eppure c’è quella scena nell’albergo subito dopo il suo arrivo dove sembra che una presenza invisibile esca facendo aprire gli ascensori e le porte automatiche…quella scena lì secondo me dovrebbe inequivocabilmente significare che lei è morta e che il suo spirito è uscito dall’hotel, altrimenti che senso ha?
Quindi, dando per scontato che lei sia stata uccisa, non riesco a dare un’interpretazione un minimo logica alle ultime scene.