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PERSONAL SHOPPER regia di Olivier Assayas

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Invia una mail all'autore del commento tylerdurden73     7 / 10  09/11/2017 10:31:01Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Curioso il legame tra il film precedente di Assayas, ovvero "Sils Maria", e questa nuova fatica amata/odiata in quel di Cannes lo scorso anno; Kirsten Stewart (per me attrice generalmente insipida, qui piuttosto brava) funge da trait d'union come scelta di cast e ruolo interpretato, ovvero quello di personal shopper per una capricciosa star del jet set.
Tra il ritiro di un abito e quello di un gioiello la nostra attende speranzosa, in quanto dotata di capacità medianiche, segnali dal fratello gemello di recente scomparso.
Trattasi di un mistery complesso ed introspettivo camuffato da storia di fantasmi, in quanto le ombre presenti sono atipiche. Quelle preponderanti appartengono all'inconscio e non all'oltretomba, anche se non mancano momenti soprannaturali con relativo rischio kitsch ad aleggiare qua e là.
Lo sguardo è più volto verso un impianto da thriller cervellotico, in cui si mettono a nudo le fragilità e le solitudini della protagonista: trasandanta e repressa la Maureen della Stewart vaga nell'incertezza più assoluta tra il misterioso interlocutore senza volto e l'identità della presenza con cui è entrata in contatto.
Il ritratto psicoanalitico risulta interessante ed intricato il giusto, ammantato di svariate sfumature con palese porzione di natura immaginaria. Assayas concede pochi punti di riferimento, sembra quasi prediligere un approccio sperimentale soprattutto a livello di script. Non riesce tuttavia a far collimare tutti i pezzi dell'insieme, a tratti piuttosto disomogeneo se non proprio farraginoso. Opera con molti pregi ma anche poco diretta e quindi solo in parte coinvolgente nella sua connotazione anticonvenzionale.