caratteri piccoli caratteri medi caratteri grandi Chiudi finestra

L'UOMO CHE UCCISE LIBERTY VALANCE regia di John Ford

Nascondi tutte le risposte
Visualizza tutte le risposte
Marco Iafrate     9 / 10  30/03/2008 22:36:27Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
E' difficile dare un giudizio a questo film senza fare inevitabilmente il confronto con almeno altri due straordinari western di John Ford: "Ombre rosse" e "Sentieri selvaggi" autentici pilastri del genere; io personalmente, perdonatemi l'audacia, lo preferisco a tutti e due, ammetto che potrebbe esserci una componente affettiva ( è stato il primo western che ho visto quando ero bambino ) ma sicuramente anche rivisto oggi lo trovo stilisticamente perfetto, ineccepibile nella sceneggiatura e nel montaggio, affascinante nel suo lungo flahback raccontato da Ramson (James Steward) e nella splendida scena in cui ne è introdotto un secondo, questa volta mostratoci dal punto di vista di Tom (John Wayne) che rivela la realtà e spezza le ali della leggenda.
Gli anni '60 rappresentano il periodo in cui il cinema western entra in quella che fu chiamata fase autunnale, segnata dalla smitizzazione di prototipi consolidati dalla tradizione con l'apparizione di personaggi sempre più stanchi, disincantati e votati alla sconfitta esistenziale; nonostante riesca a conservare momenti di elegia e di lirismo è la parabola discendente dell'eroe.
"L'uomo che uccise Liberty Valance" è quindi il tramonto del west o meglio è la rappresentazione di un west al crepuscolo, quello che vede l'arrivo delle leggi scritte che sostituiscono quelle della pistola, della ferrovia che stravolge il paesaggio e porta la civiltà, del mito del pistolero che si sgretola,
è un passaggio del testimone; la determinazione del giovane avvocato Ramson di riportare la legalità nel paese senza l'uso delle armi, di rispondere alla violenza dei banditi con i diritti civili, il suo antieroismo (nel duello con Liberty Valance indossa un grembiule da cucina) e la volontà di insegnare a leggere e scrivere agli abitanti del paese mettono in ombra la figura eroica e bonariamente spavalda di Tom, questo passaggio lo vive anche hallie, fidanzata di quest'ultimo ma fortemente attratta dal carisma di Ramson; è inutile nascondere la simpatia che subito ci si accorge di nutritre nei confronti di Tom, è lui l'eroe buono, solitario, sconfitto; è lui che con il suo provvidenziale intervento permette a Ramson di perseguire il suo obiettivo, di regalarlo al suo destino.
Il film, in un magnifico bianco e nero, rimane sui binari della pacatezza senza plateali esagerazioni, molti stereotipi e clichè tipici dei film western, esclusa qualche scena, rimangono ai margini, la stessa morte di Liberty Valance, che avrebbe dovuto costituire il fulcro della storia, avviene senza particolare enfasi, sembra essere un semplice incidente di percorso. Tom non riesce, o meglio non vuole, essere eroe fino in fondo, solido rappresentante di un far west dove è la legge del più forte a dettare le regole, accetterà di mettersi da parte, contribuendo di fatto al declino di un' epoca (quella della colt) destinata all'estinzione. Uno dei più bei western di tutti i tempi.
amterme63  30/03/2008 23:02:24Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Il tuo bel commento non ha fatto altro che aumentare la voglia di vedere questo film. Ma lo sai che stavo per vederlo anch'io in questi giorni, se non fosse che in biblioteca era già in prestito? Davvero comincio a credere all'ESP (ti ricordi che negli anni '70 andava di moda e ci facevano delle trasmissioni televisive?)
Marco Iafrate  30/03/2008 23:51:19Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
eh sì, in quegli anni le percezioni extrasensoriali erano prese molto più in considerazione di adesso, la telepatia era un fenomeno che affascinava non poco, ora sembra non ci sia più spazio per queste cose, beh i tempi cambiano ed è giusto che sia così, io non ci ho mai creduto tanto ma se poi ti dico che la sera che hai commentato "Il vangelo secondo matteo" io lo stavo vedendo...........
P.S. il film vedilo che merita.