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RAW - UNA CRUDA VERITA' regia di Julia Ducournau

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Invia una mail all'autore del commento tylerdurden73     6 / 10  04/07/2017 10:27:48Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Iniziata da goliardici colleghi di ateneo dapprima alle regole universitarie e poi ad una nuova vita basata su un non detto primordiale, Justine (la brava Garance Marillier) è al centro di un racconto di formazione adolescenziale sui generis, caratterizzato da veementi incursioni horror/cannibaliche che, giusto specificare, hanno nulla a che spartire coi macelli sanguinari di un Deodato o di un Lenzi.
Julia Ducourneau, al debutto, rivela una cura lodevole per il dettaglio e per la messa in scena, ostenta virtù registiche eleganti ma mai autoreferenziali, purtroppo però toppa nella caratterizzazione dei personaggi. Troppo fragile la figura della protagonista, vittima di alterazioni radicali -da non leggersi come metafore consumistiche o messaggi pro veg- ed oscurata spesso dall'ingombrante figura della sorella, a sua volta poco delineata, se non attraverso stereotipi da bad girl a dir poco evitabili.
"Raw" lascia gli innumerevoli sottotesti sospesi e mostra debolezze contenutistiche (a meno che non ci si accontenti di valutare il tutto come una critica alla repressione forzata degli istinti adolescenziali). Gli avvenimenti avrebbero lo scopo di shockare ma per lo più lasciano indifferenti in assenza di cause/effetti credibili. Non che le scene gore manchino, ma francamente risultano spesso gratuite, come scollate dalla personalità di Justine in cui il disagio dovuto al cambiamento è appena sfiorato o tutt'al più conclamato da poco simpatiche eruzioni cutanee.
L'incertezza nella descrizione dei personaggi non si ravvisa nella capacità di creare sequenze ad effetto (anche di natura onirica) e nella disinvoltura dell'utilizzo della mdp, al tempo stesso l'evidente tentativo di sfornare un cannibal-movie d'autore si incaglia nella voglia di stupire, frenata da un'analisi fin troppo distaccata ed algida.