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IL CASTELLO ERRANTE DI HOWL regia di Hayao Miyazaki

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Invia una mail all'autore del commento kowalsky     8 / 10  22/09/2005 02:13:03Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
La Magia... è tutto uno scenario che divampa negli occhi e nello spirito con cui Miyazaki diventa ogni volta un po' bambino e un po' vecchio... Piu' visionario che sognatore, si abbandona a un'effetto abbacinante che forse stavolta rischia di collimare nel manierismo in technicolour,,, poco male, quando ascolto la voce di Sophie che ammette "è la prima volta che provo un tale senso di quiete", potrebbe forse la sua imminente (impossibile?) morte concludersi meglio di così? Perchè quello che rende prezioso Miyazaki è il bisogno d'infinito, a volte si ha come l'impressione che un film non gli basti, che la pellicola sia una vaga risonanza attraverso il quale, come le porte del castello errante di Howl, puo' esprimere solo una parte della sua mente universale.
Egli è capace di ferire l'Eroe (temuto, perseguitato, o strumentalizzato ai fini dell'insana lotta terrena degli uomini), o persino di predestinarlo a un tentativo di suicidio tanto sconvolgente quanto emblematico, se la salvezza avviene per mano di colei che, novantenne, dovrebbe per prima respirare il sapore malinconico del sipario...
Sophie non è condannata ad una maledizione ma ad una prova di coraggio: la sua determinazione è comprendere che "bisogna decidere da se stessi", e la sua natura tutt'altro che inviolabile, nelle fattezze di un'anziana curva e dolorante, diventa l'elisir per la forza rigenerante dello spirito.
Attraverso i dogmi della favola classica, Miyazaki esprime soprattutto quella via di fuga, davanti a un mondo che ci invecchia tutti precocemente. Se fossimo rimasti sulla terra con lo spirito sbagliato, tra flotte militari a osservare passivamente gli uomini pronti a uccidersi tra di loro, saremmo costretti a guardarci allo specchio, curvi e affaticati come la Sophie novantenne dell'inizio o la strega delle lande costretta ad essere accudita come una bambina. E proprio in questo senso si esprime l'alchimia di Miyazaki, forse fin troppo compiuta: è davvero "magica" la successione degli eventi, il Cuore Giovane di Sophie che torna al suo stato primario, o esprime nella longevità la bellezza della fiducia verso la vita che un mondo di ottusi cappelli le aveva finora negato: la chiave di accesso al paradiso esiste attraverso una domestica attitudine al calore di una famiglia, non importa nemmeno quale (non è tradizionale, tra apprendisti stregoni ed ex-streghe in pensione). Tra citazioni di Cinderella e Lord of the rings, l'animazione di Miyazaki è un'immenso spettacolo che non teme mai di essere stucchevole. Lo diventa soltanto quando qualche scellerato decide di tradurre le note del brano portante, lasciando erroneamente dedurre che in fondo deve esistere un labile legame tra la produzione americana e questa, tra Disney e i maestri d'animazione giapponesi. Perchè no? Perchè le sfumature partono dalle stesse direttive, ma si coniugano in simbiosi imperfette, virtuosismi scenici e soprattutto ben diverse fonti culturali:
"Senza avere la bellezza non c'è alcuna ragione di vivere" (cfr. Howl) - quasi in antitesi al clichè della favola nordica europea e ai traduttori americani, noi sappiamo quanto questa dichiarazione venga presto confutata da M. nel suo film
"Saranno amici o nemici? Gli uni e gli altri sono la stessa cosa": quando l'uomo scende in conflitto con i suoi simili, quando partecipa a una guerra, non esistono eroi e sconfitti, tutti hanno in qualche modo fallito la propria ragione di vita.
E' pur vero che il film non è così lineare, che spesso la voglia di stupire supera le coordinate stesse e lo script tratto dal romanzo della Jones: l'aplomb psichedelico del finale mi ha ricordato guardacaso il memorabile viaggio visivo di Kubrick prima dell'epilogo di 2001 odissea nello spazio (lo stesso che hanno ripreso, in altri modi, Ken Russell per "stati di allucinazione" o Koyannisqatsi).
Ma cio' che vediamo, ripeto, è pur sempre frutto di un'autore che apre le porte della percezione e della vita. Con lo stupore intransigente del piu' grande sogno di sempre, quello di toccare con mano, di avere con sè anche senza proprietà tutto il meglio che la realtà umana ci sta ostinatamente negando
Gruppo STAFF, Moderatore Invia una mail all'autore del commento Lot  22/09/2005 08:18:14Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Bel commento, complimenti.
D'accordo sulla canzone (peraltro in giallo, brr...), faceva un pò 'Cantiamo tutti insieme dai!', per il resto niente da dire.
TIGER FRANK  22/09/2005 14:23:47Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Sono contento perche' avevi detto che la critica dava 7 e tu hai messo 8.
Seriamente,Io penso di essere sempre un po' di parte riguardo i cartoni nipponici poiche'avendo avuto la mia infanzia negli anni ottanta ci sono cresciuto.Ricordo ancora,infatti, gli splendidi pomeriggi a sognare davanti alle serie a cui ha collaborato Miyazaki:Lupin e Conan,il ragazzo del futuro(di cui vi straconsiglio tutta la serie raccolta in 4 dvd).
Ma tu non sei di parte hai sempre un occhio al di sopra di tutto e mi dicevi che non eri un grande conoscitore di anime e visto che anche sto film per quanto "favoloso"(in tutti i sensi) qualche difettuccio ce l'ha (Per quanto di parte a volte riesco ad essere obiettivo anche io! )sono felice che ti sia piaciuto e che non l'abbia sminuito come forse ,non so perche' e di questo chiedo perdono,mi aspettavo...
Intendiamoci sospettavo un 7 non il 4!...
Fa sempre piacere quando un "non appassionato"di cartoni orientali rimane comunque deliziato dalla visione di uno di questi e' un piccola rivincita nei confronti di tutti quegli adulti che durante la mia infanzia mi hanno sempre ripetuto quanto siano brutti i cartoni giapponesi,quanto siano tutti uguali e quanto sia meglio la Disney a confronto come se uno ,poi,potesse paragonare la serie di Lupin terzo ad un lungometraggio Disney per esempio,non e' proprio la stessa cosa e questo senza poi contare i contenuti.
Per esempio nella stessa Disney ci sono film belli ed altri meno.Alice per me e' stupendo Biancaneve e'di un imcecillita' cosmica disegnato bene ,chi dice il contrario,ma a quale prezzo.
C'e cartone e cartone a quanto pare...
e magari,adesso,mi piace pensare che tra qualcuno di quelli che da piccolo mi scassava adesso,chissa',un bel filmetto di Miyazaki se lo e' visto vuoi per l'oscar,vuoi per l'orso,vuoi per il leone.Hai visto mai che gli fosse pure piaciuto?:')

Invia una mail all'autore del commento kowalsky  22/09/2005 21:03:49Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Beh io intendevo che la tua critica era da 7 e non da 9, tutto qua... a me i cartoni giapponesi, quei pochi che ho visto, mi piacciono molto, e ho anche comprato la biografia di Miyazaki. Veramente... la Disney è un marchio di fabbrica, sì, ma ripiega sui consueti clichè anche se ultimamente molte cose sono cambiate nell'animazione Usa... Quel che è certo è che lo sguardo di Miyazaki è sognante quanto quello della Disney ma anche terribilmente realista, forse i giapponesi non vogliono vivere su una sfera di cristallo e fanno bene
JoJo  22/09/2005 10:19:42Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Oooooooh... e bravo il signor Kowalsky: bel commento!
Tra l'altro mi fa piacere tu abbia gradito.