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A GHOST STORY - STORIA DI UN FANTASMA regia di David Lowery

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EddieVedder70     8 / 10  09/01/2018 14:52:35Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Sapete che proprio non so da dove cominciare? dal fantasma: C.Affleck che gira per 4/5 del film sotto un lenzuolo? dalla storia: un loop con paradosso temporale annesso? dal minimalismo: una location scarna ben arredata, perfettamente fotografata ed illuminata?
Abbiamo già visto i fantasmi al cinema e in tv, in diverse forme, ma mai come (in modo infantile) li abbiamo sempre descritti (lenzuolo bianco in testa e due buchi "tristi" per gli occhi). Ci hanno già raccontato il retro pensiero dei fantasmi ma sempre utilizzando "noi" (vivi) per proiettare i loro non detti, le loro non risoluzioni (vedi "Ghost Whisperer"), ma MAI ci è stato raccontato il loro punto di vista dal "loro" punto di vista.
Ecco "A Ghost Story" supera la dimensione e ci fa vivere da fantasmi, con i suoi tempi (dilatati, dilatatissimi ...), senza ordine o apparente logica, con la sua staticità, con le sue emozioni (o sono percezioni di qualcosa che c'è stato e che si cerca di rivivere). Il fantasma non ha bisogno di capire, subisce (ma poi si sente frustrato e reagisce, .... talvolta) e a pazienza (tanta pazienza).
Probabilmente è "solo" un cortometraggio allungato e quindi qua e la ci sono scene un tantino poco cinematografiche (immagini ferme, sequenze di vita reale girate in tempo reale), ma tutto questo è funzionale a farci empatizzare con un lenzuolo e il regista (Lowery, da tenere d'occhio) ci riesce davvero. Cribbio, io mi sono innamorato di quel lenzuolo ambulante e, aiuto, da oggi casa mia mi sembra meno vuota (paura, vero?).
"A ghost story" è pieno di momenti memorabili, di scene immortali (quelle a cui spesso torni con i ricordi, con i racconti), ma è qualcosa di più, perchè è anche perfettamente incorniciato (vedere il taglio della pellicola), perchè è accompagnato da meravigliose musiche, è perchè ha inquadrature che fanno davvero "paura" (ma non è un film horror).
Non lo consiglio a tutti, ma se si gli dedica la pazienza e l'attenzione che merita, penso possa piacere a più di qualcuno.
In caso di visione, fate attenzione.... i dialoghi e i rumori della prima sequenza sono più importanti di quanto possano apparire. Le poche scene recitate sembrano davvero girate senza telecamera, la realtà messa in scena (con i suoi tempi)

In conclusione mi è sì piaciuto molto, ma credo che lo apprezzerò nel tempo, per le volte che lo citerò quando ve ne sarà occasione... anzi ora mi scrivo un appunto e lo nascondo in uno stipite, si sa mai che in futuro....