pompiere 7 / 10 15/02/2009 12:01:23 » Rispondi L'idea tutt'altro che disprezzabile dello spagnolo Ramòn Salazar è quella di impreziosire la sua commedia (perchè mancano, come avrebbero invece sostenuto alcuni, elementi tragici su chissà quale ricerca dell'identità sessuale) con gustosi siparietti ammiccanti al musical.
E lo fa grazie alle "cadute" narcolettiche della protagonista; ogniqualvolta che ella si addormenta, sullo schermo emergono le note musicali (anche di canzoni pop famose, ben riarrangiate da alcune hit di provenienza iberica, italiana e anglosassone) accompagnate da scenografie e coreografie colorate e da alcune idee registiche quasi magiche e irreali (vedi i mascherini "a chiudere" le rappresentazioni).
Sono i momenti durante i quali la protagonista desidera di realizzare i suoi sogni e immagina di trovarsi all'interno di improbabili balletti edulcorati (come non pensare, seppure con effetti e contenuti differenti, al pasticciere trotzkista nella roma degli anni '50, fortemente desiderato da Moretti in "Aprile"?), lontani da quelle asprezze che caratterizzano, invece, la sua quotidianità.
La protagonista è la spumeggiante Mònica Cervera (già apprezzata in "Crimen Perfecto"), anche qui credibile personaggio con il suo singolare volto dai lineamenti irregolari ma allo stesso tempo affascinanti; la sua Marieta è talmente al centro delle attenzioni filmiche che alcuni personaggi di contorno (il nano, la vicina e lo scaricatore su tutti) non vengono curati a sufficienza e restano inutilmente ai margini della vicenda.