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DEAR WENDY regia di Thomas Vinterberg

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elio91     6½ / 10  16/04/2013 15:50:10Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
La sceneggiatura è di Lars Von Trier e si nota: sembra un film suo sotto molti aspetti, non a caso a dirigerlo c'è il pupillo Vinterberg che dopo Festen si era perso per strada, salvo ritrovarlo in tempi recenti con "Il sospetto" (e che ritrovamento!).
Dear Wendy, appunto: Wendy non è una persona ma una pistola. Film surreale e grottesco in cui una voce epistolare onnipresente narra le aspettative e i progetti del protagonista.
è quindi un film spiccatamente critico nei confronti della politica USA in materia armi e parte da assunti tipicamente esagerati in puro stile Von Trier: surreali sono tutti i personaggi (dalla banda dei dandies allo sceriffo impersonato da Pullman) e l'amore abnorme verso le armi da parte di questi pacifisti con pistole, contraddizione in termini che porta all'apocalittico e sanguinario finale (prevedibile).
Gli spunti sono davvero molto interessanti e si intuisce dove Vinterberg/Von Trier vogliano andare a parare; ma i riti d'iniziazione, la crescita della banda e dei suoi componenti introdotti dall'asfissiante voce fuori campo rendono la prima parte fin troppo didascalica e poco interessante. Anche l'arrivo dell'elemento esterno alla banda, ovvero colui che li porterà al punto di rottura, è prevedibilissimo. Insomma, pretenzioso fino all'eccesso e per nulla riuscito, Dear Wendy riesce comunque ad essere un'opera affascinante e ficcante con il difetto congeniale ai due danesi di ricercare a tutti i costi di sconvolgere o scandalizzare lo spettatore in maniera talmente eclatante da irritare ed estraniarlo.