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DEAR WENDY regia di Thomas Vinterberg

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Invia una mail all'autore del commento NotoriousNiki     6½ / 10  20/01/2014 16:04:12Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Anche qui Vinterberg si fa pretenziosetto, svolta per l'ennesima volta il linguaggio estetico e narrativo, stavolta fa uso del narratore omodiegetico e casca nel difetto comune del farsi eccessivamente didascalico, senza allentare le briglia di una storia che poteva essere ancor più scorrevole. Poi questo eccesso di rallenty, a contraddire il decalogo dell'ormai estinto dogma, si erge a trasgressore del cinema moderno per poi assumerne i connotati convenzionali come se niente fosse, la vena caustica di 'Festen' si può ancora intravedere, l'arma ormai oggetto antropomorfo in certe culture, i giovani sedotti dal loro fascino, con l'arrivo di Sebastian nella 2°parte c'è una svolta radicale, cresce il dubbio su questo binomio antitetico tra armi e pacifismo. La sensazione in questo periodo di inizio 2000 è che Vinterberg sia nella perenne ricerca di uno stile, per rifarsi del flop dell'anno precedente rifugge in Von Trier, e sicuramente se c'è qualcosa da salvare è il sottotesto, malgrado sia troppo esibito.