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BRAIN ON FIRE regia di Gerard Barrett

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Invia una mail all'autore del commento tylerdurden73     6 / 10  19/01/2018 10:27:27Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Basato sulle memorie dell'allora giovanissima Susannah Cahalan, aspirante giornalista del New York Post, "Brain on fire" racconta della misteriosa malattia che colpì la protagonista rendendole la vita impossibile ma soprattutto, nonostante le miriadi di visite mediche, facendola finire in ospedale in stato catatonico.
La brava Chloe Grace Moretz è perfetta nel fluttuare tra "assenze" improvvise, scatti d'ira, stati allucinatori o di felicità ingiustificata: sintomi di uno squilibrio neurologico in realtà inesistente. La giovane attrice si erge a isolato motivo per vedere la pellicola; il lavoro di Gerard Barrett è infatti inizialmente un po' didascalico ma ben equilibrato, il regista non si lascia coinvolgere troppo e racconta con un certo distacco la discesa nell'abisso patologico della ragazza, col passare dei minuti però scade nella solita retorica strappalacrime, oltre che nella descrizione di un nucleo umano troppo politicamente corretto, comprensivo anche del burbero capo e di un padre che è unico personaggio sfumato e quindi non sempre accomodante.
Trascurabile a livello puramente cinematografico il film trova ragion d'essere nel voler educare riguardo una malattia che nel corso della storia ha costretto in ospedale psichiatrico un considerevole numero di persone bollate come genericamente folli.
Buone le intenzioni, meno la resa a causa di un approccio strappalacrime tipico di certo cinema americano.