caratteri piccoli caratteri medi caratteri grandi Chiudi finestra

CANIBA regia di Lucien Castaing-Taylor, Verena Paravel

Nascondi tutte le risposte
Visualizza tutte le risposte
The Gaunt     4 / 10  17/09/2017 20:39:16Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Tre parole per sintetizzare Caniba: una palla assurda. Circa i primi trenta minuti iniziali fatti di primissimi piani sul volto di Issei Sagawa alternando fuoco e sfocato. Come inizio non c'è male. Un prodotto del genere dotato di una estetizzazione così estrema nell'osservare così da vicino un mostro che biascica parole senza senso, poiche talmente imbottito di psicofarmci da non vedere il colore degli occhi, non era certo il lavoro che mi sarei aspettato. Il mostro che guardi e ti guarda con il contraltare di un fratello non certo con le rotelle a posto.
Un ping pong tra i due in cui si intuisce la natura di un rapporto amore odio fatto di sofferenza e malattia. Su Issei Sagawa si potrebbero scrivere volumi su quello che ha fatto, ma poco sappiamo sul suo passato e dopo il suo ritorno in Giappone. E questo lavoro non rivela praticamente nulla. Si ferma a contemplare voyeristicamente un'anima per sempre dannata con pochissimi momenti da ricordare (il manga disegnato dallo stesso Sagawa è realmente inquietante). Personalmente è la mia più grossa delusione di questa del festival di Venezia. Avevo aspettative diverse lo ammetto, tanto che il premio della giuria del concorso orizzonti che lo ha gratificato appare per me inspiegabile.