JOKER1926 8 / 10 10/10/2017 01:04:41 » Rispondi Prima di prendere la visione di alcuni film, specie quelli di regie strane, bisognerebbe prendere informazioni in merito.
Darren Aronofsky , ad esempio, è una regia che va presa con le molle. Ha prodotto diversi film con risultati variegati; Aronofsky non sempre ha incantato, ma ha stoffa da vendere. Si tratta, generalmente, di proiezioni spinte ove la trama si ferma a favore di un processo pazzoide ed imprevedibile.
"madre!" è l'ultimo lavoro in ordine cronologico di questa particolarissima regia. L'analisi circa questo prodotto non è semplice, questo film è un miscuglio di generi, o meglio di sfumature. In effetti classificare "madre!" in un filone e sigillarlo in uno specifico quadro diventa impossibile e pure inappropriato. Per una chiara analisi, in questi casi, bisognerebbe, andare immediatamente oltre i crismi della regolarità. Oltre la convenzionalità. Le regole, in questo spaccato orfano di regolarità, sono quelle di accettare il disegno registico e di immergersi in una visione senza preconcetti. Su questo Aronofsky non deluderà. Infatti , "madre!" , inizia subito alla grande, la tensione e la curiosità, già dalle prime battute, saranno i perni del gioco. La storia, come spesso capita con il regista, non è altro che una maschera fuorviante, qui le mansioni importanti sono svolte da una sceneggiatura tracotante. Le situazioni palesano prontamente una certa distanza dalla verosimiglianza, molti passaggi sono forzati e assurdi, ma in questo risiede il succo della questione. Il film basandosi anche su due grandi attori, Jennifer Lawrence e Javier Bardem, fa trasparire una grande completezza anche sul piano tecnico; la fotografia, le inquadrature (spesse volte fastidiose) sono gli altri strumenti che veicolano "madre!" verso i massimi apprezzamenti.
La visione tortuosa e spasmodica porterà sconcerto e sensazioni strane nella mente del pubblico. Dopo la visione è importante far passare qualche minuto, utile per riordinare il caos che è nella mente, lo spettatore può trarre le sue considerazioni e carpire, a mente fredda, le tante simbologie adoperate dal regista.
"madre!" oltre la visione
Sicuramente questo di Aronofsky è quel classico prodotto cinematografico da vedere solo a compimento di un personale percorso cinematografico. Essendo questo un film , non solo ricco di simbologie e metafore, ma anche un grande e prodigioso richiamo ad altri film (e soprattutto a specifiche regie) , è legato ad una corrispondenza (costruita nel tempo magari) con lo spettatore. Prima di "madre!" , in teoria , il pubblico dovrebbe essere a conoscenza degli stili cinematografici di Bergman, Polanski e Lars Von Trier. Tutte le tre regie sono citate , in qualche modo, in questo ambaradan scenico . Senza queste solide basi, parlare circa "madre!" risulterebbe essere un fisiologico eccesso, se ne potrebbe parlare malissimo , o ancor peggio, si potrebbe credere che Aronofsky sia l'iniziatore di determinati schemi. Per vedere e commentare film squilibrati occorre avere un devoto equilibrio. "madre!" ha la forza di catturare la mente e ha quel cinismo di impaurire lo spettatore; i silenzi e le inquadrature sono da antologia, la scena si ferma e cala un mistico silenzio. : Jennifer Lawrence incarna perfettamente l'icona del dramma metafisico.
Il viaggio di Aronofsky non conosce sosta , la storia si sviluppa su un manico di personaggi principali e va a scagliarsi in circuiti addomesticabili; nel frangente la tracotanza della scena , specie gli ultimi 20 minuti, offre un qualcosa di spettacolare e solo apparentemente di no sense. Si ha la sensazione, alla fine, di aver visto qualcosa di più di un film. Il corpus delle simbologie perfeziona e modella un qualcosa che già solo sul suo procedimento artistico, meriterebbe lodi infinite.
"madre!" è quell'opera che riesce una volta nella vita. Al di la della stessa regia.