Macs 9 / 10 05/08/2018 21:50:42 » Rispondi Dopo "The Fountain", "Requiem for a dream" e "Black Swan", altra genialata del buon Darren che non delude quasi mai. Il film è complessissimo, nel senso che può essere letto a infiniti livelli; quindi se si sceglie un livello superficiale, in realtà è semplicissimo. Ma è questo il pregio delle opere complesse, la capacità di fare discutere e parlare di sé senza che si possa effettivamente arrivare a una soluzione che vada bene per tutti. Forse è un approccio un po' presuntuoso, arrogante, ma se l'opera è poi di questo valore e spessore, in realtà è l'unico modo di porsi possibile. Chiaramente ho anch'io una interpretazione, o più correttamente una marea di interpretazioni, che preferisco e che metterò nello Spoiler. Di certo, senza spoilerare, si può dire che è un film che viaggia almeno su due binari a livello "profondo": l'isotopia biblico-religiosa, e quella ecologista. Sempre senza spoilerare, si può parlare del lato tecnico: eccellente, regia ispirata e attori diretti in modo fantastico, la Lawrence poi qui è praticamente... divina. Fotografia calda, assenza di colonna sonora se non per un battito/ticchettio metallico che accompagna alcune scene e che batte sul senso di angoscia che è la cifra essenziale dell'opera. La regia di D.A. poi, con lunghi piani sequenza e close-up continui che seguono Jennifer nei movimenti, con rarissimi campi larghi, contribuisce a ricreare claustrofobia e senso di oppressione. Un ritmo discontinuo che accelera vorticosamente nel finale. Miriadi di citazioni. Filmone.
Il livello di lettura che mi affascina di più è quello religioso/creativo, in cui: Lui = Dio Lei = Madre Natura (la Mother! del titolo), e Ispirazione creative La Casa = il Pianeta Terra La stanza dove Lui crea = l'Eden il Diamante/ Cuore = la Mela che tenta Eva e Adamo
gli altri esseri umani: Ed Harris e consorte = Adamo ed Eva I loro figli = Caino e Abele Tutte le varie comparse: la marmaglia umana, ossia tutti gli uomini e donne che hanno popolato questo pianeta e che ciclicamente si affannano per distruggerlo e e per crearsi un Dio da venerare e nel nome del quale arrivare a commettere le peggio cose, incluso uccidere - e incluso uccidere gli Dei.
I "ruoli" di cui sopra si incastrano sia con l'isotopia religiosa sia con quella ecologista. Tra i rimandi, i temi, le citazioni, i riferimenti la mia interpretazione "profonda" preferita è:
- il film è un'allegoria del tema e metafora della Creazione, a livello "divino" e "artistico": il Dio/poeta che deve creare il mondo/la sua opera, avendo Lei come fonte di ispirazione (l'agente di Lui la chiama spesso "Ispirazione"). Non a caso Lui inizia a creare la nuova Opera proprio quando concepiscono il Figlio, parallelismo più chiaro tra le due creazioni non poteva esserci. E ovviamente quando il Dio/poeta "crea" (il mondo dell'uomo e il proprio figlio/l'opera d'arte), gli altri esseri umani sue creazioni si affannano per distruggerglieli. Ma Dio è superiore, è indifferente, se le sue creazioni vengono distrutte dal fanatismo e dalla follia degli uomini, può sempre azzerare tutto e ripartire da capo con un nuovo ciclo (tema nietzschiano dell'eterno ritorno del Tutto). E' per questo che Dio non ascolta le grida di dolore di una Madre Natura ferita e oltraggiata: fallito un tentativo per mano di un uomo che rovina tutto, Lui è pronto a ripartire dal Nulla, rimanendo immune alla distruzione (mentre Madre Natura viene annullata), e riparte da un nuovo inizio, persino eventualmente su un nuovo pianeta e con una nuova partner/Madre Natura. Questa lettura inoltre presuppone che per D.A., in fondo la storia dell'uomo sulla Terra non è che un ciclo: nascita-sviluppo-maturità-(auto)distruzione-rinascita, ciclo che può essersi già ripetuto infinite volte nella Storia per opera di Dio. Difatti la Madre Natura morente dell'inizio, così come quella nuova della fine, non sono la Lawrence ma altre attrici a dimostrare che il Ciclo si è ripetuto e si ripeterà ancora. Poi non dimentichiamo che Lui, essendo Dio, alla fine è anche il Creatore di Lei, della Natura: infatti al termine di ogni Ciclo, Dio preleva il cuore della Natura e lo utilizza per far rifiorire il mondo distrutto e ripartire da zero con una nuova Creazione.
Poi mi piacciono anche altre versioni o sfumature, per nulla alternative ma complementari. Il film è molto complesso quindi ci sta che affronti più tematiche e operi un cross-over di metafore e allegorie: il tema della depressione (con la rottura del diamante che rappresenta il tracollo della speranza e l'inizio della rovina), il tema ecologista (gli intrusi = gli uomini che distruggono la Casa ossia il pianeta Terra come dei teppisti a causa della propria avidità e follia, perché in definitiva provocano la propria auto-distruzione, perché Madre Natura finirà per farli estinguere), il tema della degenerazione delle religioni in violenza e terrorismo (credo questo sia molto evidente nel finale). Chiaramente la Casa stessa mi piace interpretarla come metafora del nostro pianeta, ma ci sta tantissimo che la si possa vedere come allegoria del Grembo Materno: Lei infatti, Madre Natura, la rimette in sesto e la cura perché è il suo ambiente di vita, dove dar vita a sua volta alla propria Creazione, il Figlio. Un Figlio che è dunque sia figlio di Lui, di Dio, ma anche di Lei, della Natura. La Casa quindi che è viva, pulsa, ha un cuore e sangue che le scorre nelle vene, come il Grembo di una madre... Quindi ci sta benissimo vedere Lei come metafora non solo di Madre Natura, ma anche della Vergine Maria (lei viene spesso chiamata "Goddess" e "Angel") - che riesce a partorire da un uomo che sembrava impotente - forse perché il suo è, in effetti, un concepimento divino e senza peccato come quello di Maria Vergine.
Insomma, un fottuto capolavoro direi. E non ho detto nulla sui richiami e citazioni cinematografiche e magari un po' nerd. Tipo il parallelo evidente con "Rosemary's Baby", sia per il poster alternativo con la faccia di Jennifer in orizzontale e la casa a mo' di culla (ovviamente), come Mia Farrow nella locandina del film di Polanski. Per non parlare del fatto che ovviamente qui il Figlio è di Dio, mentre in "Rosemary" era del Diavolo, e del finale quasi sovrapponibile con gli umani/cultisti (degenerazione delle religioni...) che si appropriano del Figlio (in entrambi i film con un Padre accondiscendente) e lo strappano alla madre, "esproprio" che in "Rosemary" si traduce in un'idolatria messianica e qui nel suo assassinio/cibarsi del suo corpo e della Sua essenza divina: due finali con significanti diversi ma significati molto similari.
Insomma, applausi (sia per il film, sia per te che hai avuto la pazienza di arrivare sin qui).