wega 8 / 10 14/03/2010 12:44:08 » Rispondi Straordinario esordio di Louis Malle con un' opera di transizione verso la nouvelle vague. Se infatti la messinscena è claustrofobica con inquadrature strettissime tipiche del Bresson di quegli anni, l' impianto narrativo del giallo e le riprese in strada anticipano particolarmente la corrente dei cahiers; anzi, fosse stato diretto qualche anno più tardi l'avrei inserito tra la nuova ondata francese, che evidentemente dovrei ripassare. Spicca un' eccellente fotografia dalle sfumature MgM e una colonna sonora jazz (indimenticabile la disperata passeggiata in strada della sorniona Jeanne Moreau) che è impossibile non entri subito nella pelle. "Ascensore per il Patibolo" è costruito su quattro diverse narrazioni con altrettanti punti di vista (lui, lei, la giovane coppia e il punto di vista poliziesco). Funzionali alla trama le narrazioni, ma la sceneggiatura ha forse il difetto di abbozzare appena la caratterizzazione psicologica dei due fidanzati che rubano la macchina del protagonista, amante della moglie del suo ricco principale, che insieme organizzano un piano per assassinarlo (chiari gli echi wilderiani). Anche se la struttura ha una certa geometria che richiama un quadrilatero, quella di Malle è una parabola sul Destino e sull' ironia della sorte, che, come un cerchio invece, chiude i conti con tutti.