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TRE MANIFESTI A EBBING, MISSOURI regia di Martin McDonagh

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EddieVedder70     7½ / 10  14/01/2018 14:38:35Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
M. McDonagh era quello a metà strada tra G.Ritchie e Q.Tarantino, dopo "3 manifesti" sarà quello che somiglia ai Coen. Giudizio troppo severo, perchè McDonagh è un ottimo regista, ha sempre prodotto ottimo materiale (meglio "In Bruges" di "7 Psicopatici") e in questo "3 Manifesti" raggiunge una maturità di scrittura superiore ai precedenti. Fresco vincitore, non senza qualche sorpresa", dei Golden Globe era uno dei titoli maggiormente attesi pre serata degli Oscar, ma la sua visione non mi ha completamente finito. La sceneggiatura è forse l'elemento più complesso, l'esposizione dei 3 manifesti da cui il titolo, altera improvvisamente una stasi, un silenzio sopito, dando una sferzata al tranquillo paesello di Ebbing e così McDonagh si ritrova costantemente al limite tra lo "spingere" sull'acceleratore della violenza (il male genera male) e il "tirare" il freno del buon senso, dei rapporti tra compaesani. Il risultato è una film difficilmente catalogabile in un genere, dove si denuncia, per poi assolverla, un tipo di società, dove tutti sono equamente pessimi, ma predisposti al riscatto, dove una lettera o un *****atone sono capaci di travolgere posizioni precostituite.
Non so, ho apprezzato molto le interpretazioni, tutte molto convincenti (in primis F. McDormand e S. Rockwell), ma forse i personaggi non sono così scritti bene, rimane tutto troppo estremizzato tra alti e bassi e così si esce dal Cinema convinti di aver visto un buon film, ma non qualcosa di indimenticabile. Deluso? un po' si, le aspettative mi hanno tradito. Rimangono delle sequenze ben girate e di forte impatto (anche emotivo), una coralità della messa in scena e una discreta fotografia.