LaCalamita 9½ / 10 30/03/2018 06:04:00 » Rispondi Che dire? Un film su cui avevo certe aspettative. Le ha superate. Ma di tanto, di tanto... Una storia scritta in maniera magistrale, interpretata grandiosamente. Praticamente privo di cali. E' semplicemente un capolavoro nel suo genere.
LaCalamita 30/03/2018 19:47:32 » Rispondi Preso dalla fretta di "premiare" questo film non ho commentato come meriterebbe. Non lo farò neanche adesso, perchè servirebbe tempo...e talento :) Aggiungo però 2 aspetti che mi hanno colpito :
1) Di Martin McDonagh avevo già visto "7 psicopatici" e, nonostante sia un film apprezzato come questo, a me non era piaciuto. Non ci posso fare niente, non mi ha preso. Neanche lo ricordo bene! Che di solito è un segno importante per quanto mi riguarda.
Tre manifesti a Ebbing, Missouri mantiene quello stesso humour nero, con la differenza ENORME (a mio parere) che qui si INCASTRA perfettamente con la drammaticità dei fatti. E' incredibile lo stato d'animo che si prova per gran parte del film. Un film appunto drammatico, che commuove, eppure con delle sfumature difficili da descrivere. Un esempio sono sicuramente
le lettere che lo sceriffo Bill Willoughby ha lasciato alla moglie, a Mildred Hayes e l'agente Jason Dixon, che iniziano tutte scherzando sul fatto che, nel momento in cui il destinatario sta leggendo, lo sceriffo è ormai andato.
Un elemento semplice, semplicissimo. Eppure uno humour messo così, in un film in cui funziona tutto e ti coinvolge, aumenta ancora di più la commozione. Questo scherzare nonostante sulla tragedia, per alleggerire il peso agli altri. Anzi per lasciare qualcosa di positivo...e ci riesce eccome!
Dixon, come ricevendo una sorta di psicoterapia istantanea e addirittura tramite lettera, assorbe come un'onda gigantesca tutta l'intelligenza emotiva dello sceriffo, che evidentemente era più avanti di lui nel percorso di maturazione, e ne esce trasformato. Seppur devastato da una vita sballata, le risorse interiori di Dixon vengono fuori assieme alla sua umanità. Trasformazione psicologica del personaggio sublime...oscar stra-meritato!
2) L'altro elemento, e qui il discorso potrebbe farsi ovviamente lungo, è che nonostante tutto, la vera protagonista del film non è la madre disperata, non è lo sceriffo, non è Dixon
Non è neanche "il nano", o l'ex marito. E non è neanche la figlia morta brutalmente. Non è parlare di UNA realtà (quella di certi paesi americani, gestiti in maniera "locale") A me è sembrato che in certi momenti chiave il film lasci intendere l'importanza della collettività, del come le persone possono scegliere come trattarsi a vicenda:
lo sfogo al ristorante di James (Peter Dinklage) nei confronti di Mildred che ignora i suoi sentimenti e la sua condizione fisica. Un personaggio che si vede e si sente poco. Eppure anche lui è un tassello ulteriore del puzzle
Come scriveva un utente, il film mostra come a volte la linea di confine tra bene e male sia sottile. Vero, ma a me sono sembrate anche chiarissime certe azioni buone
Mildred usa lo sceriffo come uno strumento e, accecata dal dolore, non mostra alcuna umanità dei confronti dello stesso quando questi gli rivela che sta per morire.
Nonostante questo, lo sceriffo nella lettera a Mildred non mostra alcun rancore, anzi le dona un mese di affitto per i manifesti!
E si potrebbe andare avanti.
Un film stupendo. Non ho ancora visto La forma dell'acqua ma tanto per cambiare vogliamo vedere che l'oscar per Miglior Film NON è andato al miglior film? In ogni caso non importa. Quello che importa è che la gente veda questo Tre Manifesti a Ebbing, Missouri perchè merita tanto.