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DUNKIRK regia di Christopher Nolan

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Light-Alex     7 / 10  23/02/2018 11:41:33Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Film corale, senza un vero protagonista, senza una vera introspezione dei personaggi. Il racconto verte sui fatti e sul movimento di masse umane piuttosto che di singoli individui.
Si assiste allo svolgimento di un singolo tassello del grande puzzle della II Guerra Mondiale e aggiungerei un tassello non particolarmente connesso con il contesto storico in cui è avvenuto, all'interno del film. Il focus è sul presente, sull' "ora" di quello che sta avvenendo ovvero su l'evacuazione di Dunkirk. Dunque si viene catapultati sin dalla prima scena in questo limbo di spiaggia, si racconta per poco meno di 2 ore l'evento in sè per sè (le grosse difficoltà alleate, le mattanze da parte dei caccia tedeschi, ma anche lo spirito solidale del popolo inglese col salvataggio portato in atto anche da piccole navi e pescherecci, ed infine il senso di successo pur nella disfatta -con immancabile strizzatina d'occhio al pubblico americano-).
Lo strumento utilizzato è stato quello di seguire le peripezie di alcuni gruppi di soldati e civili, e di sviluppare tre linee temporali/spaziali differenti.

Sicuramente è un film che per quanto batta lo stra-abusato tema della guerra, introduce comunque delle novità, specialmente nello sviluppo narrativo, ed è tecnicamente realizzato molto bene.
Sicuramente la scelta di renderlo corale fa sì che non ci sia il minimo di introspezione nei personaggi, per cui tende a restare un po' freddo. Inoltre sembra un po' di assistere ad un singolo evento, in un certo senso "marginale" della storia, da l'impressione di mancare completamente nell'inquadrare la complessità del conflitto mondiale, per cui l'assistere ad eventi di guerra fini a sè stessi a mio parere dopo un po' annoia (e da questo punto di vista ho apprezzato la durata non eccessiva). Picchi di pathos ce ne sono pochi, forse il finale e l'arrivo delle piccole imbarcazioni inglesi, dove in realtà il pathos è quasi completamente portato e riempito dalla colonna sonora di Zimmer piuttosto che dal racconto di Nolan.

Ho apprezzato molto il fatto di poter tornare a provare curiosità per un evento della guerra su cui non avevo mai posto molta attenzione, e un po' trascurato nei miei studi scolastici.