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AFFLICTION regia di Paul Schrader

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Woodman     9½ / 10  25/07/2014 23:51:34Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Strepitoso gioiello di Schrader, un terribile dramma che ha per teatro l'immancabile sgradevole provincia americana.
Affonda le unghie nella tragedia classica, con un'ingannevole aria thriller, riservando invece come portata principale uno scavo pazzesco e sconvolgente nel rapporto fra un uomo nato vittima del mondo intero, fra anaffettività, corruzione, perdita dell'orientamento, infedeltà, inguaribile estrema solitudine, ed il mondo stesso, la realtà bugiarda che lo circonda.
Il clima alienante che il regista/sceneggiatore riesce a creare in una progressione quasi musicale è assolutamente disarmante, inchioda alla poltrona con l'aiuto di un Nolte titanico e di un Coburn spaventoso e delirante, premiato con un meritato Oscar.
Una tragedia che poggia la sua essenza su una sensibilità miracolosa su molteplici livelli (di scrittura, di finalità espressive e contenutistiche, di disegno e tratteggio delle atmosfere ancestrali), dunque un'opera personalissima, un film lancinante e mortificante, permeato da un immedicabile e irrinunciabile nichilismo, il solito senso di impotenza dinanzi a qualcosa di più grande di noi, invisibile come noi, e che ci condanna alla paura, prima ancora che alla solitudine. Il mix commozione straziante e toccante e inquietudine folle è splendidamente efficace per dipingere una storia potente e bruciante come la neve che la ricopre, come i cieli grigi, plumbei che sovrastano un microcosmo di anime impenetrabili, funeree e dannate.

Manca la lettura di "Tormenta", di Banks, che presto andrà recuperato, ma come non fidarsi ciecamente di una riscrittura o adattamento a opera di Schrader? Un autore magnetico, elegantissimo, simbolico e corrosivo, grande illustratore e fine psicologo visivo, la cui opera fa perno sull'individuo, ancor prima che la società, dal quale poi si attua l'impietosa condanna di quest'ultima. A mio parere veramente un grande.

Apparato di contorno ineccepibile, dalle musiche alla fotografia. Dialoghi intelligenti e solidi, talvolta a fiume, veri e propri condotti in cui filtrare la cupissima disperazione. Attori perfetti, ottima la scelta della bambina per la figlioletta di Nolte, tremendissima parte finale, suadente e incalzante montaggio di scene rigide e simmetriche, quasi come fossero il freddo ghiaccio, barriera dell'anima, atte a farci respirare il gelo del tetro complesso.

Una straziante e potente opera d'arte, di incommensurabile tristezza.
Da non perdere.