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CRAZY MURDER regia di Doug Gerber, Caleb Pennypacker

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Alpagueur     6½ / 10  28/10/2020 16:20:07Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
La premessa è inquietante: "Più di 50.000 homeless vivono per le strade di New York…e di essi si stima che 1 su 5 soffra di gravi malattie mentali". Il che potrebbe anche essere vero, la percentuale relativa non è alta, ma lo diventa quella assoluta. Uno di questi barboni, magro (ma dotato di discreta forza, sarà tutta frutto della sua pazza?) e relativamente giovane, coperto di sangue, vomito, feci e immondizia cammina per la città con i pantaloni alle caviglie ed un folle disegno nei suoi obiettivi, mangiando spazzatura e pugnalando le persone al collo con un coltello. Questo è tutto (cioè la sua giornata tipo). Lo seguiamo anche attraverso le stagioni, per un anno intero, di giorno e di notte, negli angoli più nascosti e impensati della grande metropoli. La recitazione è notevole (complimenti a Kevin Kenny), durante il film ci sono dei momenti in cui viene davvero da chiedersi se non sia stato effettivamente prelevato dalla strada e non sia davvero un pazzo furioso, malato, omicida, ma è il valore dell'intrattenimento quello che si mette in dubbio. La colonna sonora sembra ottimamente mescolata a tutte le immagini surreali, è una trama perversa e malata, morbosa, mi ricorda qualche film di Lynch. Se hai abbastanza stomaco per affrontarlo, devi provare. È una strana esperienza che porta ai limiti del cattivo gusto e alla trascendenza del trash trasformandosi in arte (?). Una sinfonia di distruzione e degrado. Una grottesca poesia sulla perdita dell'umanità. Penso che nonostante le scene di coprofagia sia un film originale, appartiene all'aristocrazia dei film estremi e strani ('A Serbian film', 'Salò', 'Martyrs', 'Philosophy of a knife', 'Visitor Q', 'Ichi the killer', 'Pink flamingos' et similia). Ma quello che lo differenzia sono talune scene che lo fanno sembrare realmente un film horror e sono davvero terrificanti, non schifose, proprio terrificanti e ansiogene, che fanno accelerare il battito cardiaco (come quando litiga con un altro pazzo furioso che è il doppio di lui e lo uccide, quando insegue giù per le scale un povero disgraziato che stava salendo e gli tira un mattone in testa, quando sgozza una giovane escort seduta in una panchina di notte, quando si arma mani piedi e bocca con lame affilate e nastro adesivo e un mantello nero ricavato dai bustoni della spazzatura, quando urla disperato e piange per la solitudine). E' un film totalmente diverso da Salò (nonostante l'abbondanza di coprofagia), più vicino a 'Serbian' (dove però il protagonista veniva indotto alla violenza furiosa tramite droghe allucinogene, questo è già drogato di suo). "CRazy murder" è un film controverso e inquietante, che potrebbe persino essere bandito in alcuni paesi col passare del tempo. Offre uno spaccato putrido della vita americana, nascosto nel ventre squallido della nostra cultura e nelle nostre strade buie e ombreggiate. La storia, per quanto vaga sia, segue l'ulteriore degradazione di un individuo veramente malato mentre combatte i suoi demoni lungo un percorso di feci e morte. Certamente c'è anche una sottesa denuncia alla società che non si prende cura dei malati di mente e che permette ai maniaci omicidi di scorrazzare liberi per le strade, ancora più amplificata dal fatto che in america si debba pagare per avere assistenza medica, anche la più urgente, una feroce condanna al sistema sanitario a stelle e strisce (se non l'avete mai visto vi consiglio di guardarvi il docufilm "Sicko" di Michael Moore). Come dicevo la recitazione e la regia di questo film sembrano fin troppo reali per essere confortevoli. Si sviluppa in forme grintose e sperimentali di espressionismo che ricordano il cinema d'avanguardia tedesco/europeo. Ci sono scene che avrei preferito evitare durante la visione di questo film. Ho quasi smesso di guardare più volte, di mettere in pausa, ma come un orrore che si dispiega attraverso le notizie o alcuni filmati dell'autopsia trapelati, non sono riuscito a tirarmi fuori dagli orrori che si sono svolti in "Crazy Murder". Un ritratto moderno della malattia dell'Americana in putrefazione, una spirale discendente di sogni e speranze e un inquietante controllo della realtà della mostruosità umana. Non nella visualizzazione dell'argomento o del contesto presentato qui, ma nella mancanza di dimostrazione della nostra disponibilità ad affrontare e correggere alcune crepe molto oscure ed emotive nella nostra società. Il buon senso sconsiglierebbe la visione di questo film ai più sensibili e ai deboli di stomaco perchè è davvero rivoltante, ma come detto sopra ci sono diverse scene davvero ansiogene e inquietanti che lo distinguono e lo fanno sembrare quasi un horror. Al limite guardatevi queste scene e buttate al cesso tutto il resto, anche se personalmente l'ho trovato molto meno vomitevole di altri film, soprattutto giapponesi e coreani (Takashi Miike, Park Chan-Wook etc.).