Dom Cobb 6 / 10 12/03/2018 14:32:19 » Rispondi Un agente immobiliare inglese viene inviato in Transilvania per concludere l'acquisto di una proprietà a Whitby da parte del misterioso Conte Dracula. Poco tempo dopo l'arrivo del Conte a Londra, strani e inquietanti eventi iniziano a susseguirsi... In concomitanza con l'arrivo del sonoro inizia per la Universal uno dei periodi più importanti e remunerativi con la realizzazione di una serie di pellicole a carattere orrorifico, pellicole che lasceranno un'impronta indelebile nell'immaginario sia cinematografico che culturale dei decenni seguenti, fino ad oggi. Questo Dracula, basato sull'omonimo romanzo di Bram Stoker e su un adattamento teatrale, è l'apripista della serie, ma a dispetto della sua "importanza" ammetto che, come prodotto di puro intrattenimento, mi ha appassionato davvero poco. Come era il caso per la versione di Murnau, è ovvio che dal punto di vista di uno spettatore moderno il grado di spavento è bene o male prossimo allo zero, e che ciò che era spaventoso all'epoca oggi non provoca neanche un battito di ciglio. Ma non è questo il vero problema del film, quanto piuttosto una realizzazione nell'insieme poco incisiva e incapace di offrire qualcosa di veramente intrigante. I personaggi sono tutti monodimensionali come delle sottilette e i dialoghi non sono fra i migliori; inoltre, tutta l'impostazione soffre di una costante incertezza nei toni, dove momenti di recitazione sopra le righe, un lascito del periodo muto appena terminato,
La ragazza mezza trasformata in vampiro verso la fine che sta per mordere il fidanzato.
si alterna ad altri più seriosi. Non aiuta inoltre una serie di performance tutte alquanto legnose, mentre la regia di Todd Browning è priva di guizzi. La prova più lampante è il finale, così veloce e sbrigativo da sembrare più un'interruzione che una conclusione. A salvare la baracca e a renderla un minimo godibile sono due elementi: il primo e senz'altro più iconico è lo stesso Dracula. Bela Lugosi non sarà tutto questo fior d'attore, ma le sue pose e i suoi sguardi mefistofelici si lasciano ricordare a lungo, e la fotografia in bianco e nero è spettrale e gotica al punto giusto, dando al film un look che ricorda, ancora più di Stoker, le nebbiose atmosfere di Edgar Allan Poe. E' grazie a loro se la pellicola gode di alcuni momenti veramente riusciti.
In particolare, è da menzionare il castello in Transilvania, un set di scenografie e set davvero riusciti, e la "battaglia delle volontà" fra Dracula e Van Helsing (l'unico membro del cast oltre a Lugosi che se la cava), giocato tutto sugli sguardi e sulle recitazioni dei due attori.
Alla fin fine, Dracula accusa parecchio il passare degli anni e tradisce il periodo in cui è stato realizzato, ma non è un brutto film in sé per sé: nonostante i suoi limiti, è fatto con competenza e scorre via liscio come l'olio, complice anche la perfetta durata di appena un'ora e un quarto. E in fin dei conti, è facile vedere come abbia potuto radicarsi nella coscienza collettiva del pubblico, sebbene il merito sia tutto in elementi isolati piuttosto che nel prodotto d'insieme.