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BLADE RUNNER 2049 regia di Denis Villeneuve

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marcogiannelli     8½ / 10  20/09/2018 17:41:15Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Non volevo assolutamente un sequel di Blade Runner. Certo Villeneuve è sinonimo di qualità, ma, insomma, Blade Runner.
Poi ovviamente l'ho visto e posso dire che in Blade Runner 2049 c'è tutto il massimo che si potesse fare.
Innanzitutto, una meraviglia dal punto di vista visivo. Se la fotografia di questo film non rimarrà storia, probabilmente abbiamo un problema come pianeta. Il prologo, le scene da Wallace, nei vari laboratori, i ricordi, l'orfanotrofio, nella città. E' tutto stampato nella mia testa. E l'utilizzo dell'arancione in quella location impressionante che sembra una specie di Egitto, una fotografia di sabbia. Le riprese aeree fanno spavento ma del resto comunque di un film milionario stiamo parlando, in questi casi i mezzi per la post produzione sono grandissimi, ma le idee bisogna averle in testa.
E il sonoro è qualcosa di inspiegabile ad un normale orecchio umano.
Lasciando stare i pregi tecnici (già per questo si erge a film cultissimo), cos'è BR 2049? E' sempre una ricerca, questo si può dire. Ma inizialmente è la ricerca dei vecchi e ribelli replicanti. Dopo è la ricerca di un bambino. Infine è la ricerca di se stessi. Forse, o forse no, ma anche se è no, chissene, K. non sa chi è, ma sia lui che Joi pensano che lui abbia un'anima. Ha anche delle prove, dei ricordi innestati che forse non lo sono.
Incredibile l'umanità della scena del sesso a 3, in cui 2 non sono umani ma hanno più sensazioni umane dell'unica vera umana in scena.
Joy è vicina a Samantha di Her in certi sensi, anche se qui la situazione sembra essere più tangibile, pur non essendo il film incentrato sul rapporto tra i due "amanti"
Sugli attori spicca su tutti Sylvia Hoeks nel ruolo della replicante braccio destro di Leto. Pensare che sia la ragazza de La migliore offerta sorprende, è letteralmente irriconoscibile.
Come ho scritto nella rece di uno dei corti (ovviamente quello in cui compare proprio Leto) quest'ultimo mi aveva fatto una pessima impressione, mi ero detto probabilmente perché ne so troppo poco e perché ne ho visto troppo poco. Ma no, non era un'impressione, con questo personaggio proprio non ho empatizzato. Saccente, verboso, scritto così per dargli un carisma che, invece, non riesce mai ad avere. Se la critica al film principale (che non condivido) è che sia lento, ecco, io solo nelle scene di Leto ho faticato a seguire proprio tutto tutto. La scrittura data a quel personaggio rovina anche la scena principale, quella del dialogo tra Ford e Leto. Anche se quella sequenza porterà all'arrivo di Rachel e a quella grande battuta "Aveva gli occhi verdi".
Gosling, ancora una volta, si vede un personaggio perfetto cucito addosso, quello che lo ha reso il protagonista di Drive. Credo che quello che gli dice Joy ad un certo punto "Te non sorridi mai" sia una simpatica battuta riferita alla sua intera carriera. Al solito un attore che funziona alla grande ma di cui capirne le reali capacità è sempre molto difficile.
Ford è sembrato ringiovanito dal punto di vista attoriale, un personaggio vero, con una storia dietro, con alcuni pesi da portarsi dietro.
Il finale del film poi lascia molti interrogativi proprio su Leto e sul futuro. Noi sappiamo di un ricongiungimento, nient'altro. Il sequel (inevitabile a questo punto) immagino chiarirà proprio questo.
Un film comunque grande, che poteva essere ancora più grande con alcuni accorgimenti.