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THE SILENCE regia di Baran bo Odar

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Invia una mail all'autore del commento tylerdurden73     7½ / 10  31/01/2018 09:49:30Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
La polizia brancola nel buio per via di due delitti avvenuti a 23 anni di distanza l'uno dall'altro, identici non solo per modus operandi ma anche per il luogo in cui sono stati consumati. Vittime due ragazzine, sullo sfondo l'ombra mostruosa della pedofilia. Il primo omicidio rimase impunito, urge ora scoprire se la mano sia la stessa o qualcuno voglia emulare per qualche strano motivo gli orrendi avvenimenti di due decenni prima.
Intorno a questa violenza -almeno in apparenza- insensata, Baran Bo Odar lascia emergere un forte vuoto, un desolante senso di abbandono, con personaggi descritti in maniera essenziale ma ficcante. La secchezza è il tratto distintivo della pellicola che senza fronzoli descrive una provincia tedesca in cui vecchi fantasmi vengono riportati in vita alimentando personali paure ed ossessioni. Si evita accuratamente il clichè sin dalla caratterizzazione di poliziotti lontanissimi parenti dallo stereotipo cinematografico e vicini ad una realtà amaramente riflessa nello sviluppo delle indagini.
Non si tratta di un thriller convenzionale, ad interessare Odar è lo spaccato umano in cui sentimenti simili tra loro vengono a galla. "The silence" sbeffeggia il sole e i campi di grano, le stradine bucoliche e la case spartane ma ben illuminate, affondando le sua essenza nella solitudine più disarmante, nel senso di colpa e nell'ossessione che riemerge a solleticare un fallimento mai digerito, nell'impossibile elaborazione del lutto e negli stati d'ansia crescenti; il tutto sviluppato mediante un meccanismo narrativo congegnato con ammirevole delicatezza ed intelligenza.