VincentVega1 7 / 10 30/07/2008 13:00:58 » Rispondi Un trittico amoroso in conflitto, dove il vero perno è la donna (come quasi sempre): una Adjani assolutamente bravissima, senza mai scadere nell’esagerazione del suo ruolo, e rendendo ogni suo tic ed eccesso nervoso perfetto. Un crescendo continuo di tensione e schizofrenia per un film che, però, a fine visione lascia una sensazione di incompiutezza. In certi passi mi ha ricordato la violenza accennata e controllata di Haneke e il cinema “psicologico” di Lynch (anche se l’anno di uscita è precedente ai grandi capolavori di entrambi) senza però riuscire a svilupparli appieno: è proprio questo il difetto principale, i temi trattati sono tanti, le risposte sono poche e confuse. L’atmosfera cupa e l’alone di mistero presente all’inizio della pellicola si affievolisce con lo svolgersi della vicenda, perdendo di interesse, fino ad arrivare ad un finale sanguinario e rivelatorio (almeno per chi è abituato ad un certo tipo di cinema).
Un plauso alla regia ottima di Zulawsky, che con limpidi e “facili” movimenti di macchina riesce sempre a massimizzare le gesta e le espressioni dei protagonisti.