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POSSESSION regia di Andrzej Zulawski

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Gabe 182     8½ / 10  17/02/2010 19:04:02Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Pazzesco, malato, imcomprensibile, sadico, fuori da ogni regola, ecco qualche modo per definire un opera firmata Zulawsky che semina il panico in colui che la guarda. Possession, la possessione, un viaggio all'interno di un mondo dove la realtà si combacia con la non realtà, un incontro che unisce il male al bene, un incontro che unisce quello che si vuole essere, e quello che infine si deve essere, tutti elementi che per la razionalità sono come il bianco e il nero, cioè totalmente opposti, difficilmente unibili in una sola torta, ma Zulawsky in una sua rappresentazione metafisca li unisce, realizzando un opera che nel suo genere a pochi eguali, forse Erasarehed di Lynch, ma certamente si possono contare sulla punta delle dita di una sola mano le pellicole che hanno raggiunto i livelli di Possession.
Una sorte di unione di tutti gli elementi sentimentali possibili, dove però avviene anche la distruzione di essi, il sentimentalismo in questo film diciamo che viene praticamente distrutto, in un processo di autodistruzione da parte della coppia, dove il divorzio o la fine di un amore, viene rappresentato come un incubo che porta piano piano alla distruzione psicolgia degli individui nei confronti di quei sentimenti che li hanno contradistinti negli anni dove, in teoria, esisteva ancora la parola amore. Si potrebbero attribuire milioni di significati che Zulawky vuole dare a questa sua opera, certamente come molti di noi sapranno, la realizzazione di questo film e stata fatta dopo l'uscita, da parte del regista, di un periodo della vita molto difficile, riguardando proprio la sua vita di coppia, questo fatto e stato "copiato" (anche se il termine non e proprio appropriato) anche da registi del presente, uno dei primi che mi viene in mente è Antichrist di Lars Von Trier, per citarne uno di poco tempo fa, dove lo stesso Von Trier uscito da un periodo molto difficile ha voluto sfogare i suoi sentimenti sul film.
Insomma, io lo definineri come il trascinatore del genere, un film che potrebbe aver ispirato altri film tra i quali quelli di Lynch (lo stesso Lynch al festival di Cannes ha riconsociuto come Possession l'opera più completa degli ultimi trent'anni e venerandola) e chissà quanti altri film ha ispirato nel presente o darà l'ispirazione nel futuro.
Da sottolineare poi la scenografia, con l'utilizzo di un colore molto rappresentativo in tutto il film, cioè il blu, un colore che per lo stesso Zulawsky (come per me) si rappresenta come un colore freddo, e direi che con il film incalza a pennello sotto ogni punto di vista, poi la visione di questa Berlino divisa dal muro e quasi vuota da come il senso di vivere in una realtà diversa, come un sogno, o adirittura per come si svolge il film in un incubo. Infine, per quanto riguarda poi gli effetti del sangue, sono molto buoni e pungenti, non c'e ne ad enormi quantità però si trovano molto spesso. Un occhio di riguardo poi agli attori, dove Isabelle Adjani interpreta il film in maniera quasi epocale direi, forse tra le migliori interpretazioni che per ora io abbia vista nel cinema: lascia alle persone uno sconvolgente stato di malessere e di tortura psicologica diciamo, con un interpretazione convincente e malsana, la scena della metro poi la definisco personalmente una delle più disturbanti del cinema di ogni tempo, infine omaggio anche a Sam Neill e agli altri membri del cast per l'eccezionale prova.
Io definirei Possession una delle migliori l'opere metafisiche di tutti i tempi, e nel suo genere certamente la trascinatrice, ma la visione non è consigliata a tutti, siamo davanti a qualcosa di veremente disturbante e fuori da ogni regola, e sinceramente la visione non è per tutti. Irreale e più reale allo stesso tempo che mai.