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POSSESSION regia di Andrzej Zulawski

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Invia una mail all'autore del commento tylerdurden73     8 / 10  18/05/2012 11:30:51Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
La divisione prodotta dal muro di Berlino, a ridosso del quale prende forma un dramma famigliare da incubo, è uno dei tanti simbolismi presenti in questo horror d'autore (anche se etichettarlo come tale ammetto sia limitante) zeppo di suggestioni e metafore inerenti l'agonia coniugale di Anna e Mark."Possession" riferisce di un rapporto incrinato in modo irrimediabile,nessuna licenza a momenti felici ma subito uno sprofondare nella pena di una situazione che può essere solo troncata.La crisi sembra inizialmente causata da problemi di tediante abitudine e lontananza,poi però spunta uno stravagante amante ma la donna non racconta tutta la verità.In un fatiscente appartamento situato nella città vecchia nasconde il suo tentacolare segreto,un essere in divenire da difendersi a tutti i costi che mette a nudo la natura femminile scissa tra maternità e amore passionale nell'apoteosi del connubio madre/amante.La follia di Anna si abbevera nella doppiezza,Zulawski estrae dai personaggi il loro lato oscuro andando a creare dei cloni degenerati e mentre la trasformazione della creatura continua verso una perfezione quasi divina,Mark sprofonda a sua volta nella corruzione mentale pur trovando supporto nell'amorevole maestra del figlio,nient'altro che incarnazione benigna della fuggitiva consorte.Istinti generati dall'immortale scontro tra bene e male ricorrono in un film di ardua decifrazione,in cui i fantasmi del controverso rapporto vissuto dal regista con Sophie Marceau sembrano condurre ad un parto artistico di grande sofferenza.
Soffocanti gli scenari berlinesi dai toni plumbei e freddi,una città inospitale e semideserta con set perfetti per scene dal devastante impatto tra cui è impossibile non citare quella nella metropolitana.Bravissimi gli attori tra cui Isabelle Adjani in stato di grazia,intensa e sofferente è il mostro che si cela dietro la bellezza,la corruzione occultata sapientemente dallo sguardo angelico da cui evincere orrori e cattiverie di un rapporto andato in pezzi è impossibile.
Regia dinamicissima e capricci autoriali di tipo narrativo e visivo disseminati un po' ovunque agitano le acque rendendo impossibile la lettura di ogni snodo,pur mantenendo inalterata la forza estremista di una pellicola spietata nel ritrarre un idillio morente e tramutarlo in qualcosa di ancora più oscuro.