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DOWNRANGE regia di Ryuhei Kitamura

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Thorondir     7 / 10  22/11/2018 14:48:49Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Quello che si percepisce chiaramente è che a Kitamura interessa meno di zero caratterizzare i suoi personaggi: il film è più che altro un esercizio di stile registico che si rifà ai videogame. Il classico impianto filmico, il plot, la definizione dei personaggi è limitata se non inesistente. Kitamura gioca con i suoi macapitati protagonisti e li rende inerti rispetto a qualcuno che assurge quasi ad elemento metafisico, che da un luogo non ben precisato dispone di loro. Credo che il film vada visto nell'ottica dell'impotenza umana: da questo punto di vista è interessante come il regista riesca con un fucile e una macchina a raccontare l'impossibilità dell'evasione dell'uomo che diventa semplice bersaglio e dove la tecnologia antiquata di un fucile non di ultima generazione ha la meglio su un grande suv o i cellulari (quelli si di ultima generazione). Quindi sorvolando su alcune incongruità, e guardando la pellicola per quella che è, cioè innanzitutto un esercizio di stile registico che si trasforma in gioco, Downrange ha una sua coerenza e una sua intrinseca efficacia.