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RAMBO regia di Ted Kotcheff

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Spotify     7½ / 10  07/12/2015 02:38:26Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Uno dei capisaldi dell'action anni 80. Un film rimasto nella storia specialmente per aver partorito uno dei personaggi più carismatici e tormentati di sempre rimasto poi nell'immaginario collettivo. E' un prodotto che nonostante all'apparenza può sembrare semplice e commerciale con una trama risicatissima, in realtà contiene dei messaggi di fondo chiarissimi e bellissimi. Alla base c'è un evidente nota di denuncia nell'odio nei confronti dei reduci dal vietnam, che all'epoca, nonostante avessero combattuto per la patria, venivano trattati come poveri vagabondi o peggio ancora come dei ladri. E a ciò si collega direttamente una profonda critica nei confronti della polizia presuntuosa e bigotta, che fa partire un'inutile quanto sadica caccia all'uomo, convinta di poter fermare un semplice disperato che però avrà sempre una carta in più da giocare. Fondamentalmente Rambo, è un antieroe, personaggi molto in voga negli anni 80, basti ricordare che appena un anno prima era uscito al cinema Jena Plissken con "Fuga da New York". Non è affatto buono, ma è sicuramente migliore della meschina polizia che lo bracca. Anche la violenza non è esente da critiche, nonostante poi il nostro John alla violenza risponda con la violenza (anche se lo fa in modo molto implicito, visto che di scene di sangue ce ne stanno pochissime e non sono neanche pesanti). Il gran merito di tutto ciò è che tutti questi temi sono racchiusi in poco più di 90 minuti e nonostante siano abbastanza impliciti sono comunque trattati ed espressi in modo che, anche il classico spettatore medio, sia capace di intenderli. Poi, anche se è inutile dirlo, tutte le tematiche sono rappresentate in maniera superba da Kotcheff, il quale sa adoperare una regia sapiente e valida. Innanzi tutto fa della foresta, uno degli elementi di riferimento, quasi come se Rambo si trovasse più a suo agio nella natura selvaggia che nella società civile. D'altronde poi, in vietnam ha combattuto nelle boscaglie e quindi si trova avvantaggiato rispetto alle forze dell'ordine che lo braccano. Il nostro protagonista riesce a fare del bosco un'intera, gigantesca trappola che i poliziotti si ritroveranno impreparati ad affrontare. Il ritmo è ottimo, il film scorre velocemente grazie ad un impianto registico-narrativo semplice ma diretto. Il succedersi degli eventi è rapido ma esauriente e man mano che la storia procede l'adrenalina cresce sempre di più. Grandiosa direzione degli attori, il regista, conosciuto per lo più per questo lavoro, fa di John Rambo una sua creatura, modellandola e formandola a suo piacimento. In poche battute crea il suo personaggio e poi lo rende uno dei più credibili di sempre. Anche Dennehy è caratterizzato e diretto benissimo, tant'è che verrà ricordato uno dei poliziotti più cattivi di sempre. Buone le scene di suspense anche se secondo me, il regista oltre che (ovviamente), sull'azione, vuole calcare la mano anche sul dramma che infatti viene fuori in uno dei finali più struggenti e strutturati dell'intera storia del cinema. Un finale dove possiamo osservare il nostro protagonista in altre vesti, e scoprire così che sotto la corazza da duro si nasconde qualcos'altro. Davvero un epilogo eccezionale e carico di emotività. Io di solito non mi commuovo mai, però qui ammetto che ci sono stati alcuni accenni. Sull'ambientazione in se, posso solo dire che è molto suggestiva, bella e ben studiata nei minimi particolari. Un luogo dove polizia e ricercato se la giocano perfettamente alla pari. La sceneggiatura è validissima, innanzi tutto si rivela azzeccatissima la scelta di far parlare pochissimo Rambo, era un grosso rischio, ma è stato tutto calcolato alla perfezione. Poi il resto dei dialoghi è da applausi, mai scontati, a volte ironici e sempre logici. L'impianto narrativo c'è, molto semplice, complice anche la trama striminzita, però è ben sviluppato ed è lineare. Grandissima ed azzeccatissima colonna sonora, stupenda. Da quell'ulteriore tocco drammatico. Tra le poche cose che non mi hanno convinto molto c'è una fotografia un po' così e così. Non abbastanza incisiva, non si lascia notare. In una parola: opaca. Peccato perchè probabilmente si potevano guadagnare altri punti.

Un grande cult e un grande action con un mitico Sylvester Stallone. Non tenderei a considerarlo un capolavoro, ma è comunque una perla che rimarrà immortale.