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LA RAGAZZA NELLA NEBBIA regia di Donato Carrisi

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Gabe 182     7½ / 10  07/04/2020 00:57:15Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Gran bel thriller! ne avevo sentito parlare parecchio, ma non ero mai riuscito a vederlo. L'ho visto due volte, la prima volta non sono stato molto attento, e così riguardandolo alcune cose mi sono state più chiare.
Siamo nell'estremo nord d'Italia, in una vallata dove tutti si conoscono e sono consapevolmente complici di tutto ciò che accade, le stesse facce, la normalissima routine quotidiana, si parla poco anche perché il confrontarsi diventa noiosissimo e inconcludente, per far parlare e soprattutto per far vedere che esiste questo paese deve succedere qualcosa, attraverso il cinismo di un commissario, e l'isolamento esistenziale di un intero paese, con la complicità delle televisione e di un giornalismo invadente sempre alla ricerca di un qualcosa di eclatante, la scomparsa di una ragazza con l'inevitabile morte, fa sì che tutto il mondo ne parli.
Questo non è solo un film ma è una testimonianza di ciò che avviene nella realtà, i vari network fanno a gara nel pagare testimoni e parenti per accaparrarsi i vari scoop. Avvocati che si mettono in mostra, pm e commissari in cerca di gratifiche, il successo diventa un qualcosa di coinvolgente, i processi che volutamente durano anni perché così vogliono i media,di che cosa parlerebbero le TV, come farebbero i talk show ad intrattenere il pubblico per ore e ore con un infinita di chiacchiere inconcludenti, spesso con esperti inutili ma pagati bene, senza una logica se non quella di far credere agli altri il loro misero pensiero.
Passando all'aspetto realizzativo, il film di Carrisi é un thriller italiano che cerca di emergere dalla recente mediocrità di questa parte della nostra settima arte, e il tentativo é ampiamente riuscito.
Il film è scorrevole e accattivante sotto il profilo della suspense, ci sono continui colpi di scena dove tutto alla fine diventa logico, se si è attenti durante il film il puzzle si compone, soprattutto di parole e frasi finite, riflettendoci danno loro il vero senso al film. L'ambientazione montana e l'atmosfera di mistero sono un'arma in più e aumentano la tensione, ricordano pure Twin Peaks ( ci sono innumerevoli riferimenti alla serie di Lynch).
La recitazione dei membri del cast è di ottimo spessore: in primis quella di Alessio Boni, che meritava da tempo l'occasione di mostrare le proprie capacità, bravissimo anche Toni Servillo, ottima recitazione, Jean Reno invece si vede poco, ha un ruolo troppo poco sviluppato per consentirgli l'interpretazione stratificata che il personaggio richiederebbe. Molto negative invece la prova dei genitori di Anna Lou, si percepisce poco o nulla il malessere per la scomparsa della figlia. Infine, buona la prova di Antonio Girardi (presente nel cast della serie di Romanzo Criminale nei panni del Sardo).
Non possiamo definirlo un capolavoro, ma se visto con la giusta attenzione risulterà un gran bel thriller. Io consiglio di vederlo.