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THE PLACE regia di Paolo Genovese

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Invia una mail all'autore del commento tylerdurden73     6 / 10  14/11/2017 10:32:36Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
In "The place" c'è un uomo col potere di realizzare i desideri più disparati, in cambio però chiede di portare a termine compiti il più delle volte tutt'altro che piacevoli. Ci si rivolge a lui per salvare la vita ad un figlio, per riacquistare la vista o per far scomparire l'Alzheimer che divora il consorte, altri ancora si accontentano di cose più futili, tipo migliorare il proprio aspetto fisico o andare a letto con la diva prediletta.
In cambio: omicidi, stupri e rapine. Il prezzo da pagare per la felicità mette a dura prova il buon senso di ogni personaggio, andando a richiedere un'esagerata corruzione della propria morale e dell'innato senso civico di cui è depositaria ogni persona sana.
Tutto si svolge all'interno di un' unica ambientazione, ovvero un anonimo bar, con la pellicola interamente giocata su dialoghi e dettagli dei quali lo spettatore è goloso quanto Valerio Mastandrea, nei panni del dolente e mefistofelico individuo in eterna attesa, mentre un'umanità disperata danza davanti al suo volto malinconico. Leo Genovese si affida ad una regia misurata ma indirizzata a smorzare l'inevitabile effetto staticità che purtroppo prende il sopravvento quando la matassa si annoda in qualche momento ripetitivo di troppo e la curiosità si stempera in un buonismo molto "italiano", destinato (quasi) sempre ad avere il sopravvento sulla parte più oscura della questione.
Piuttosto ottimistico nel fatto che sia l'amore, e non forme d'avidità e arrivismo, a giustificare sempre le motivazioni dei vari postulanti.
Il cast è fatto di recitazioni notevoli ed altre insufficienti o manierate, i duetti tra Mastandrea e Giallini vincono per distacco.