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THE PLACE regia di Paolo Genovese

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The Gaunt     6 / 10  19/11/2017 22:39:55Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
L'ampio spettro di umanità proposto da Genovese in The Place passa dal tragico, al sublime, al mostruoso. I desideri sono causati dall'egoismo di ogni personaggio, gli obiettivi a volte spregevoli, a volte meno. Il film di Genovese è concentrato nello spazio angusto di un tavolino da bar, non ha il respiro più ampio di Perfetti sconosciuti o Una famiglia perfetta, pur essendo anch'essi dotati di una struttura teatrale. Forse il pubblico, sulla spinta di perfetti sconosciuti, credeva di trovare una sorta di clone, ma così non è stato. I personaggi di Genovese non sono tanto dissimili dalle figure grottesche dei Mostri di Risi. Hanno tutti qualcosa di mostruoso dentro di loro e come dice l'Uomo, "non faccio altro che nutrirli", oltrepassare dei limiti che non credevano di varicare. Ho letto che è ispirato ad una serie televisiva, che non ho visto, e probabilmente la serie era il format ideale per un progetto del genere.
Per come è strutturato The Place, dove le azioni dei personaggi si svolgono esclusivamente fuori campo, i dialoghi e le storie sono gli elementi che fanno la differenza. Non tutte le storie ed i relativi dialoghi hanno un livello qualitativo omogeneo e alla pari dei vecchi film ad episodi degli anni sessanta, la differenza qualitativa all'interno di The Place si nota.
Inoltre il personaggio enigmatico dell'Uomo, interpretato da Mastrandrea, catalizza troppo l'interesse. Per quanto mi riguarda ero più interessato alla sua vera natura rispetto alle storie che gli venivano raccontate e ciò non è proprio un bene. C'è da dire comunque che Genovese ha diretto un film molto rischioso sulla carta, con poco appeal commerciale, specie dopo il successo di Perfetti sconosciuti. Tuttavia pur non essendo un film riuscito bisogna dare atto a Genovese che non si è cullato sugli allori e questo è un bene. Pazienza se non è venuto un buon film. Andrà meglio la prossima volta.