the saint 8 / 10 11/01/2019 11:11:33 » Rispondi e vabbè.. e poi quando pensi che il genere horror sia finito, ecco a voi la sorpresa!
un piccolo gioiellino in mezzo a tanto ciarpame per il genere!
purtroppo secondo me pecca solo nella scelta del protagonista… che poi è anche il regista!!
infatti se vedi nella locandina Goodman, pensi quasi che sia una commedia a tinte horror, non certo tramite il titolo, lo spettatore è poi invogliato a prendere il Dvd o guardarlo in streaming. Tutti gli altri attori sono azzeccatissimi.
Poi non so quanto sia durato al cinema, ma vi posso dire che guardarlo alla tv mi ha fatto salire tanta tensione per un bel po', molto più di film come hereditary o horror commerciali che non sapevano di niente. La storia è praticamente una incognita ed è intrigante tenendoti incollato per tutta la durata.. non mi venga qualcuno a dire: sapevo già come finiva, perché non ci credo!
vedere spoiler se qualcuno si è perso o non ha capito alcune cose.. ho copiato e incollato la spiegazione migliore.
I tre casi sono, in sintesi: ◾un guardiano notturno, Tony Matthews, la cui moglie è morta di cancro e che si sente in colpa per aver smesso di visitare sua figlia che soffre di una sindrome chiamata "del chiavistello", ha a che fare con una presenza sul posto di lavoro; ◾un adolescente, Simon Rifkind, investe una presenza demoniaca con la sua auto; ◾un finanziere, Mike Priddle, è tormentato da un fantasma in attesa della nascita di suo figlio e alla fine si suicida con un colpo di fucile in testa mentre parla con Goodman.
Dopo aver affrontato i tre casi Goodman torna dall'investigatore degli anni '70, che si strappa una maschera di lattice dal viso e si rivela essere in realtà Priddle. Priddle porta Goodman indietro nel tempo sulla scena di un incidente infantile in cui ha visto due bulli invogliare un ragazzo con handicap mentale in uno scarico, dove il disabile è morto per un attacco d'asma di cui i bulli non sapevano che soffrisse. Dalla scena si capisce che Goodman si è sentito in colpa per tutta la vita per aver fatto morire il ragazzo disabile, senza aver fatto nulla per impedirlo. Il cadavere del ragazzo disabile tormenta Goodman e lo conduce in un letto d'ospedale, dove è costretto a sdraiarsi. Il demone giace su di lui e costringe il dito alla bocca di Goodman mentre Goodman grida "no, non ancora", sottintendendo che si tratta di un evento ricorrente.
Qui la scena cambia: Goodman è nel letto di un ospedale, non si muove e sulla scena entrano un giovane medico (che ha le stesse sembianze di Simon Rifkind), un medico più anziano (che ha le stesse fattezze di Mike Priddle) ed un inserviente (identico a Tony Matthews). Da quello che dicono i due medici capiamo la verità: Goodman è in coma in ospedale da parecchio tempo e soffre della Sindrome del chiavistello, a causa di un tentativo di suicidio con il gas dell'auto, che però non è riuscito ad ucciderlo. Non si può muovere ma è cosciente. Tutti gli eventi narrati nel film (i tre casi) in realtà non sono mai esistiti nella realtà, ma solo nella mente di Goodman. Molti elementi che Goodman ha usato per "inventare" le tre storie sono rimandi a persone o fatti legati alla realtà: i tre protagonisti dei tre casi hanno le stesse sembianze dei due medici e dell'inserviente che vede tutti i giorni nella sua stanza di ospedale. Le tre storie contengono richiami alla realtà: la sindrome del chiavistello (di cui soffre, come la figlia dell'inserviente), la macchina (in cui ha tentato il suicidio, presente nel caso del medico più giovane), il suicidio col fucile (a cui si riferisce il medico più anziano mentre parla col più giovane come metodo migliore per togliersi la vita). Intuiamo anche che Goodman ha provato a suicidarsi probabilmente per il senso di colpa mai risolto di non aver aiutato il ragazzo disabile morto nell'incidente coi bulli.