si passa dai panorami naturali del sogno alle immagini crude e truculente di un vero macello
E' sostanzialmente un film sulla incomunicabilità e la difficoltà di entrare in contatto profondo con l'altro, espresso come un malessere sociale, come si nota da tanti piccoli indizi, sia delle manie e stranezze dei protagonisti, che dei personaggi secondari
la ragazza che vuole avere il controllo su tutto che "cerca" emozioni ma non sa come fare, che non sa lasciarsi andare, l'uomo che "riesce a dormire solo se sta da solo", il ristoratore che chatta su Facebook quasi infastidito dall'avere dei clienti
...nel giro di pochi minuti si passa dallo sfiorare la tragedia, al lieto e felice fine.
Unico neo, personaggi di contorno stereotipati e trattati sommariamente,come se il "resto del mondo" fosse soltanto un contorno all'evoluzione della storia (comunque bellissima, nella sua semplicità).