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MORTO STALIN, SE NE FA UN ALTRO regia di Armando Iannucci

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The Gaunt     8 / 10  26/05/2018 16:47:52Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Piccoli uomini ridicoli, benchè pericolosi, di fronte al grande capo. Ad ossequiarlo e compiacerlo in tutto e su tutto. Poi avviene l'inevitabile e questi piccoli uomini iniziano una giostra per spertirsi quel potere fino a quel momento detenuto da una persona sola. Da Stalin. E qui avviene in un certo senso una specie di selezione naturale tra coloro che erano piccoli prima e piccoli dopo per debolezza, un po' meno piccoli degli prima e caduti in disgrazia dopo, quelli ritenuti inoffensivi prima e ai limiti del sanguinario dopo. La rincorsa per avere il potere non guarda in faccia a nessuno. Alla convivialità iniziale subentra una lotta senza tregua fra ipocrisie e doppiogiochismi di bassa specie. Innaucci già con In the loop metteva sotto la lente satirica la macchina del potere. In questo caso siamo su quei livelli con un film dal ritmo indiavolato, dalle battute taglienti che tuttavia non sviliscono il senso di tragedia dietro esecuzioni di massa senza ritegno alcuno. Un cast di primordine dove spicca un Buscemi in stato di grazia.