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BOKEH regia di Geoffrey Orthwein, Andrew Sullivan

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Invia una mail all'autore del commento tylerdurden73     6½ / 10  18/12/2017 10:54:05Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
"Scapperei con te su un'isola deserta"...quante volte abbiamo detto o sentito questa frase? ecco, dopo aver visto "Bokeh" forse dovremmo rivalutare la necessità di tale fuga. E' un po' quello che capita a Jenai e Riley, turisti e fidanzati americani in terra islandese, di colpo, per un non meglio specificato evento, restano (forse) le ultime persone sulla terra in un luogo dal quale è impossibile fuggire, a meno di non saper pilotare un aereo o di imbarcarsi in una traversata oceanica non certo alla portata di tutti.
Dapprima spaventati e increduli i ragazzi tramutano ben presto l'isolazionismo in qualcosa di divertente, da affrontare senza freni permettendosi tutto ciò che hanno sempre desiderato. Ben presto però la routine li assale, l'opulenza materiale alimenta dubbi facendoli entrare in una visione prospettica altamente contrastante. L' assenza di complicità fomenta gli attriti, mentre i fantastici paesaggi naturali fungono da cornice alienante a rimarcare l'assenza di socialità e di certezze con relativo enorme disagio.
Mentre Riley vede la possibilità di un nuovo inizio, Jenai, complice un'educazione di stampo cattolico, cerca cocciutamente risposte ove forse non ce ne sono.
La superficialità consumistica dell'uomo si oppone al malessere esistenziale della donna, riflessione -non sempre riuscita- in cui la visione comportamentale ad ampio spettro lascia maggior spazio alla disamina di un amore in probabile stato terminale. Numerosi dialoghi, rara l' azione, musiche malinconiche, paesaggi incontaminati e ritmo blando: piccolo film che raggiunge le presunte ambizioni di partenza solo in parte.