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L'ANNO SCORSO A MARIENBAD regia di Alain Resnais

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Invia una mail all'autore del commento Steppenwolf     7½ / 10  07/09/2010 13:21:25Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
L'inizio del film ben avvia lo spettatore verso l'immersione completa nel film, grazie all'uso di ripetizioni e di voci che si accavallano.
Si tratta innegabilmente di un film molto particolare ed affascinante che ha in qualche modo inaugurato un nuovo tipo di cinema. Molti l'hanno paragonato a INLAND EMPIRE, ma i punti in comune non sono così tanti: allo sfasamento temporale di Marienbad corrisponde uno sfasamento narrativo(concernente non solo l'atemporalità della narrazione che in realtà si svolge su più piani distinti)ben più complesso. In Marienbad il passato si fonde con il presente e il futuro e alla fuga dei due amanti(l'uomo e la donna che dice di non ricordare)si oppone l'enigmatica figura di un uomo dal volto cadaverico ed inquietante, un marito o un amante la cui specialità sembra essere un gioco, il gioco dei fiammeri, in cui è - se non imbattibile - imbattuto.
In INLAND EMPIRE non si tratta di fusione di vari tempi narrativi, ma si tratta piuttosto di una compresenza di diversi livelli narrativi, spaziali e temporali, tutti correlati dall'esistenza di elementi comuni che tracciano paralleli(tra l'altro interattivi, come si vede verso il finale e nei titoli di coda)tra i vari piani della narrazione. Il discorso è dunque chiaramente più complesso.
Il fascino misterioso di questo film però è fortemente minato a mio avviso dalla sperimentalità troppo fine a se stessa per non indurre lo spettatore a pensare che si tratti di un complesso esercizio di stile(come molti l'hanno definito), per quanto illustre.
Anche i dialoghi sono estremamente ricercati e fini e questo direi che gioca molto a favore dell'estetica del film, pur correndo il rischio di renderlo troppo conchiuso nel campo estetico.
In secondo luogo la noia. La sontuosità di questo splendido esercizio di stile è minata da una ossessiva ripetività che potrebbe annoiare moltissimi spettatori(parliamo sempre di cinefili, non consumatori di mainstream, quelli dovrebbero evitare i film sperimentali come la peste!).
Io sono stato in parte scoraggiato da questo genere di narrazione, pur dovendo ammettere che non ero forse ben predisposto a guardare una pellicola del genere. Quello che è certo è che è un film un po' datato e certamente unico nel suo genere... ed è molto complesso e difficile da seguire a tratti.
Che molti lo considerino un capolavoro direi che è corretto, considerando il valore storico del film, però preferisco non sbilanciarmi e togliere mezzo punto al film. E' cmq una visione obbligatoria per i veri cinefili a mio avviso ed è un esperimento molto, molto interessante. Bisogna però vederlo ben predisposti. Molto stile, poca sostanza, ma in fondo essendo il cinema un'arte l'estetica è forse più importante che veicolare un messaggio.
Poi che il film possa annoiare è un altro discorso. Nessuna persona sana di mente sceglierebbe consapevolmente Marienbad per una serata di relax con gli amici... a meno che non si abbia per amici Greenway e Lynch!
Invia una mail all'autore del commento Steppenwolf  17/02/2011 02:30:05Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Ecco, questo commento è un vero e proprio vilipendio meschino ai danni del cinema!
Addirittura un paragone tra un buon film come INLAND EMPIRE e un capolvoro assoluto come Marienbad!!!
Rivedendolo mi sono reso conto della differenza. Qua si tratta di un film da 9, da 10 forse, altro che 7,5...
E il commento fa schifo... cancellatelo!!!