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IL SACRIFICIO DEL CERVO SACRO regia di Yorgos Lanthimos

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axel90     5½ / 10  16/01/2019 22:24:55Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Lanthimos è un regista freddo e cinico, odia la società, le sue abitudine, le sue consuetudini e i suoi rapporti. I nuclei familiari o , come in "The Lobster", i centri di recupero, sono situazioni, conglomerati di persone che portano alla catastrofe e sono solo l'apparenza della felicità, della normalità. Una volta che la vita quotidiana viene scossa in maniera ineluttabile non vi è modo di ritornare indietro, togliendo la maschera ai suoi appartenenti per mostrarli per ciò che sono.
Girando dalle parti di Haneke per tonalità del racconto e di Kubrick per via registica, Lanthimos mette in scena un racconto di vendette e di giustizia, dove il semplice interscambio di favori sembra essere il metodo più semplice per pulirsi la coscienza o per ricevere qualcosa in cambio. La ragione della scienza (dalla parte di Colin Farrell, qui chirurgo di un importante ospedale) viene minata dall'inevitabile onda provocata da un estraneo che tenta di rimettere in equilibrio l'ordine prestabilito, di smascherare la finta beatitudine e l'agiatezza rubata di una classica famiglia alto borghese.
Gli oggetti assumono un ruolo quasi superfluo non riuscendo mai ad adempiere al bisogno dei possessori o come mero simbolo di pace, i gesti e le convenzioni rimangono impenetrabili, continui e schematici, parte di un rituale civile di buona creanza che non deve smettere di perpetrarsi nonostante l'incomprensibile, l'inverosimile, la tragedia sia fuori dalla porta.
Nonostante le premesse Lanthimos non sembra aver diretto un film deciso come i precedenti: persa la sfumatura comica surreale di "The Lobster" ritorna ad un esercizio di stile algido, con protagonisti sempre distanti per empatia, anche minima, ma manca l'incisività, quel guizzo geniale che innalzi la visione. Talmente cerebrale e serio da annullare quella componente scandalistica, da risultare solamente un mero esercizio di stile che avrebbe anche qualcosa da dire, ma lo fa in maniera didascalica.