Jolly Roger 6 / 10 27/12/2019 01:14:25 » Rispondi Essendo un ammiratore della saga di The Conjuring / Annabelle, non vedevo l'ora di confrontarmi con questo The Nun, verso il quale nutrivo aspettative abbastanza elevate. Soprattutto in considerazione delle anticipazioni contenute in The Conjuring 2 sulla figura del demone Valak, essere malevolo, che inganna gli umani presentandosi sotto le spoglie di una suora. Una suora talmente uguale a Marilyn Manson, che t'aspetteresti da un momento all'altro di sentirla urlare "The Beautiful People"!!! Comunque, le aspettative, purtroppo, sono state abbastanza deluse. The Nun è un filmetto horror di lieve spessore, con una trama abbastanza prevedibile ma che, soprattutto, trasmette poca tensione. Cioè, non fa paura. Il che, per un horror, è un problema abbastanza serio. Le scene di suspense hanno un che di già visto e scorrono senza lasciare il segno. Lo stile è quello, sempre pregevole (ormai un marchio di fabbrica della saga), che consiste nel prolungamento della suspense, per trasmettere inquietudine in un crescendo di livello, fino al parossismo. Tuttavia, funziona fino ad un certo punto: a volte ormai il meccanismo si spinge ad eccessi che arrivano a sfiorare il ridicolo involontario (la scena del sepolto vivo…un eccesso che mi ricorda l'anacronistico lupo mannaro in Annabelle Comes Home) o, comunque, non arriva a trasmettere sufficiente emozione. Seppur, ad onor del vero, qualche apparizione della suora in quel manto nero sia assolutamente d'effetto. Paradossalmente, il film svolge bene il proprio compito quando si limita al "vedo - non vedo", quando punta sul brivido sottile, piuttosto che quando si butta su mostruosi - e spesso sguaiati - jumpscares.
La vera protagonista è la Romania. Tant'è che le scene iniziali, come il viaggio sul carretto trainato dal cavallo, ma soprattutto l'avvicinamento al castello e l'ingresso, potrebbero benissimo rappresentare un film sui vampiri (mi hanno ricordato l'arrivo di Jonathan Harker in Transilvania, alla Corte di Dracula). Tra l'altro, il castello scelto per ambientare il film (Castello dei Corvino) è stupendo, davvero inquietante. DEVO andare in Transilvania, prima o poi, per vedere questi magnifici posti :-) Anche il luogo scelto come ambientazione del convento è molto particolare: il castello di Bethlen. Mentre guardavo il film, appena ho visto lo scorcio dell'entrata di questo castello, un'immagine mi è balenata in mente: un prete, che si buttava giù dal tetto del castello e si spappolava nel giardino. Ci ho pensato un po', finché poi ho avuto l'illuminazione di questo dejavu: il convento del film è lo stesso castello in cui è stato girato "Crucifixion - Il male è stato invocato", che conteneva proprio quella scena del prete suicida. I due film hanno questa caratteristica in comune: in entrambi, la vera protagonista è la Romania, con i suoi castelli, i suoi conventi, i suoi tetti a punta, le sue locande. Le sue tradizioni rurali, le sue credenze e superstizioni, a volte inquietanti, la sua storia, carica di mistero. E, soprattutto, la sua bellezza. Elemento determinante che mi porta a salvare The Nun.
c'è, tuttavia, una cosa davvero pregevole: anche qui, The Nun è incastonato perfettamente nella serie - e non solo per l'anello conduttore costituito dalla suora Valak che si vedrà in The Conjuring 2, ma anche per il finale "a sorpresa": il giovane agricoltore che, alla fine, si scopre essere stato posseduto, e che si vedrà più avanti in un video proiettato dai coniugi Warren ai loro studenti, che lo esorcizzeranno anni dopo gli avvenimenti narrati in The Nun.
Non condivido l'interpretazione di alcuni, seconda la quale Sorella Irene sia in realtà una giovane Lorraine Warren. Vero è che il fatto di aver scelto, per interpretare Irene, Taissa Farmiga, sorella di Vera Farmiga (attrice che interpreta Lorraine) non può essere una coincidenza. Tuttavia, la tesi non regge. Infatti, non sarebbe coerente con The Conjuring 2. In The Conjuring 2, si vede come Lorraine abbia il suo primo contatto con Valak. E' lì che ha il primo contatto, quando lo vede in un'allucinazione - in particolare, lo vede nella casa di Amityville. Lo rivedrà, poi, quando esorcizzerà il contadino (in un breve contatto con il personaggio indemoniato, lei avrà la visione del demone). Infine, lo vede in sogno, quindi per la terza volta, mentre si trova a casa. E' in quell'occasione che Lorraine identifica il demone, acquisendone il nome. Non può quindi essere lei la suor Irene: se fosse lei, infatti, conoscerebbe già il demone Valak, avendolo già incontrato in The Nun. Ovvio, no? Così come non avrebbe alcun bisogno di ricevere, nella visione, il nome di Valak…perché saprebbe già come si chiama, avendolo già saputo in The Nun.
La mia impressione, quindi, è che la scelta della sorella sia nell'ottica di continuità. La ricerca di un elemento di continuità, nel viso dolce e nello sguardo innocente delle due protagoniste. Ma solo questo, nulla di più.