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BACIAMI STUPIDO regia di Billy Wilder

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The Gaunt     8 / 10  07/01/2014 15:20:29Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Queste commedie sono merce rara ai giorni d'oggi purtroppo. Quando dietro la macchina da presa c'é un certo Billy Wilder, quando hai alla base una sceneggiatura di ferro, i risultati sono questi: un film brillante con spruzzate al vetriolo sul perbenismo e sull'ipocrisia della piccola borghesia frestrata nei propri sogni. E' interessante come l'interazione che nasce tra questo mondo e quello emarginato ed equivoco del bar dell'ombelico produca degli effetti devastanti e tutto sommato positivi perchè in fondo, malgrado l'idiozia e l'arrivismo dei personaggi maschili, ci guadagnano un po' tutti a invertire i ruoli tradendo quelli finora indossati. Non è un travestitismo fisico come in A qualcuno piace caldo, ma più morale e sottile. Dura quasi due e non perde mai un colpo e nessuno oggi è più in grado di farlo.
hghgg  07/01/2014 15:53:09Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
"nessuno oggi è più in grado di farlo" Be, è anche comprensibile. Anche nel cinema i geni nascono piuttosto raramente e non si può pretendere un Billy Wilder a generazione :)
The Gaunt  07/01/2014 16:33:16Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Guarda, a me "basterebbe" (il virgolettato è d'obbligo) anche un Blake Edwards....
hghgg  07/01/2014 18:07:19Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Dici poco :) Naa, a livello di commedia il livello generale s'è proprio abbassato, ne escono di belle ma ad esempio nel sottogenere commedie romantiche io una roba come "Colazione da Tiffany" non l'ho più vista. Poi vedi Pretty Woman (che è del 1990) e capisci che qualcosa non va. E allora accetti di buon grado le vie di mezzo alla "Il lato positivo". A livello di commedie-e-basta o parodie o black comedy poi stendiamo un velo pietoso. Non cito il drama-comedy de "L'appartamento" di Wilder perché sarebbe impietoso.
The Gaunt  07/01/2014 19:59:13Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Il discorso è estremamente complesso ed articolato. Volendo proprio semplificare al massimo, purtroppo adesso c'è come una soglia psicologica, 90-100 minuti, oltre il quale le commedie mostrano evidenti segni di sfaldatura all'interno delle stesse, non importa se all'inizio, a metà o nel finale. Le sceneggiatture soffrono generalmente una mancanza di compattezza. Oltre un certo minutaggio si notano maggiormente crepe e difetti, cosa che questo film (che non è nemmeno uno dei miei preferiti di Wilder) non mostra minimamente. Forse è anche una scelta commerciale delle majors, quella di comprimere più i tempi della commedia, perchè oltre rappresenterebbe un rischio e le majors non vogliono certo rischiare quando si tratta di soldi. Ma è solo un'ipotesi.
hghgg  07/01/2014 20:09:49Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Ci sono più motivi, uno è quello economico, commerciale delle majors che dicevi tu, un altro possibile è la mancanza non tanto di attori ma soprattutto di sceneggiatori e registi davvero di grande talento nello scrivere o dirigere commedie di classe. Fai bene a dire "cosa che questo film (che non è nemmeno uno dei miei preferiti di Wilder) non mostra minimamente". Questo è un film minore di Wilder eppure si mangia film che rappresenterebbero i lavori migliori di alcuni registi più recenti. Comunque è vero anche che il discorso è molto ampio e indubbiamente complesso non è qui che andrebbe affrontato. Però per dire, negli ultimi 25 anni per trovare grandi spunti di commedia bisogna cercarli in chi l'ha mescolati col dramma. La commedia più grande degli ultimi trent'anni per me è "Goodfellas" di Scorsese paradossalmente (oddio quello è proprio un capolavoro a prescindere dal genere) :D
The Gaunt  07/01/2014 21:09:31Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Si, adesso la commedia tendenzialmente è più spuria e diluita con generi diversi oppure devi ricercare lavori molto particolari, come ad esempio i Coen, ma comunque anch'essi rimangono molto circoscritti alla peculiarità dell'autore, quindi al di fuori di un discorso di genere decodificato.