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COLUMBUS regia di Kogonada

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Invia una mail all'autore del commento tylerdurden73     7½ / 10  26/02/2018 11:05:17Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
La città di Columbus, nello stato dell'Indiana, è conosciuta anche come l'Atene della prateria, questo soprattutto per via dei numerosi e mirabili esempi di architettura moderna che si possono incontrare durante un tour urbano. I vari edifici, progettati da nomi prestigiosi e sponsorizzati dall' industriale Irwin Miller, hanno reso la città un museo a cielo aperto, meta ogni anno di migliaia di appassionati e curiosi.
È in questo contesto dalle particolari forme e dalle linee frutto di meticolosi studi che si incontrano la giovane Casey e il coreano Jin. La prima in attesa di spiccare il volo, legata ad un lavoro anonimo oltre che alla madre ex tossica, il secondo giunto negli U.s.a. al capezzale del padre morente col quale ha da anni interrotto ogni rapporto.
Due vite segnate da conflitti genitoriali e da evidente insoddisfazione, inevitabile la reciproca comprensione e la solidarietà scaturite all' ombra di costruzioni che fanno della perfezione geometrica, e paradossalmente anche dell' assimetria, la ragione per cui sono oggetto di ammirazione. È in questa jungla fatta di cemento in intelligente equilibrio con la natura, che i due protagonisti provano a migliorare le loro vite, a renderle magistrali come i fabbricati circostanti. E se da una parte Jin, vista anche la non più giovanissima età, giunge disilluso (ma non sconfitto), Casey può ancora dare una svolta evitando di far scomparire le proprie ambizioni, ostaggio di preoccupazioni ed insicurezze.
I dialoghi tengono banco scavando nelle angustie dei protagonisti, le inquadrature studiate nel dettaglio rendono merito alle ambientazioni mentre la presa di coscienza decide strade in cui è avvertibile un' attrazione trattenuta, probabile molla per sovvertire quella passività che ha finora segnato le vite dei protagonisti. Debutto interessante questo di Kogonada, capace di intersecare con ritmo molto riflessivo storia e scenografie, facendo di esse un' originale metafora dallo stile non comune.