matt_995 9 / 10 29/03/2022 16:15:57 » Rispondi Possibilmente, il mio film preferito di Anderson. Il più completo. Il più complesso ma allo stesso tempo il più semplice.
Una storia d'amore cupa e tossica, in cui i due personaggi principali ricoprono ruoli ben precisi, per poi infrangerli e ribaltare tutto, una, due, tre, innumerevoli volte.
Cosa significa essere un artista? E cosa significa essere una musa? E cosa succede se l'artista si stufa della sua musa o la musa diventa insofferente al suo ruolo?
Non è neanche una storia d'amore, in effetti. è una storia di dominazione, ricerca di quegli equilibri che si incrinano a poco a poco dopo la prima fase di innamoramento.
Pazzesca la Manville, sorella dell'artista, prima sua spalla e poi alleata della compagna, contro le sue angherie. Pazzesco Day Lewis, anche se eccessivamente sgradevole e respingente. Ma quella che brilla di più, a parer mio, è Vicky Krieps, con la sua Alma solo all'apparenza agnellino sacrificale. In realtà una bomba ad orologeria pronta a scoppiare da un momento all'altro. Meritava quanto meno una nomination agli oscar, non è da tutti tenere testa a Daniel Day Lewis.
Tutta la storia dell'avvelenamento è secondo me geniale. Metaforica ma non per questo meno credibile.
Woodcock ha bisogno del dolore per creare e lasciarsi prendere dall'ispirazione. é per questo che lascia le sue donne in modo così sgradevole. E allora Alma, che non è disposta a perderlo, arriva a procurargli un altro tipo di dolore, fisico sta volta, con l'intossicazione e l'avvelenamento. Woodcock avrà quindi sempre bisogno di lei e lei sarà per sempre la sua nuova madre accudente.