kowalsky 7 / 10 05/11/2006 13:59:50 » Rispondi Nello specchio generazionale di Scola c'è un veteroconservatorismo meno affettato di quanto sembri. Come nel finale, la Famiglia è stretta in un'abbraccio edipico e radicale (con la figura femminile giustamente innalzata a rango di fulcro autorevole della casa e delle vicende affettive e familiari) che è quasi di castrante continuità con le nuove generazionali. Un'affresco affascinante, attori superlativi (da citare la notevole prestazione della Sandrelli) ma in un'angolo un manierismo che sembra fin troppo logico identificare con la parola "capolavoro". Personalmente non è il mio genere di film, forse perchè suppongo che dalle vicende sarebbe stato necessario ricavare piu' "larva" e meno ricorso alla poetica consolidata dell'album di ricordi. Tuttavia, è facile dissimulare ogni sospetto, se si tiene presente quanto il vantaggio della famiglia patriarcale costituì il perno sociale di una generazione "protetta" e con una vera e propria identità genealogica. Oggi difficilmente è così. Massimo rispetto per questo film e per Scola, anche se il Visconti di "Rocco e i suoi fratelli" resta insuperabile (ma modello scomodo di famiglia alla luce della rievocativa risonanza di questo film). Ma preferisco meno poesia e un po' più di crudeltà
Terry Malloy 19/07/2007 14:43:58 » Rispondi ma sono due film diversi. però devi ammettere che il personaggio di Carlo è meraviglioso, molto realistico.
kowalsky 19/07/2007 21:01:56 » Rispondi Sisi, e grandi interpreti