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SPIDER regia di David Cronenberg

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Invia una mail all'autore del commento tylerdurden73     8 / 10  25/10/2007 11:43:45Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
La follia di un uomo rappresentata mediante il punto di vista del malato,Cronenberg racconta attraverso una narrazione ricca di flashback che intersecano senza soluzione di continuita’ vari spazi temporali l’odissea di “Spider”, uno schizofrenico che dimesso dall’ospedale psichiatrico in cui era segregato tenta di ricostruire, non senza immani difficolta’, la sua esistenza passata.
Da un bel romanzo di Patrick McGrath,il regista trae forza per realizzare l’ennesimo capolavoro di una filmografia eccellente,anche se appare evidente che il Cronenberg di “Spider” spiazza,non appare infatti come quel regista criptico e difficile da comprendere, ma un autore che permette allo spettatore di risalire alla verita’ senza particolari patemi.
Ralph Fiennes è bravissimo nella parte dello schizzato,biascicante,grafomane, dedito alla realizzazione di complesse ragnatele di spago all’interno della sua camera(da qui il suo soprannome), è credibilissimo nel mettere in scena la confusione mentale di un personaggio profondamente contorto,affetto da una sorta di complesso edipico che trascinera’ la sua famiglia all’interno di un vortice di violenza e follia.
Gli ambienti in cui si muove sono minimali,lisi,tutto puzza di vecchio e stantio,i colori plumbei la fanno da padrone,sembra che Spider si muova in un luogo dove tutto è in decadimento e dove l’orizzonte è solcato da lugubri gasdotti maleodoronati,i riferimenti temporali sono pressoche’ inesistenti come a voler sottolineare da parte del regista come Spider si muova in un luogo senza riferimenti,senza tempo,un posto buio e freddo che corrisponde a quello della sua mente corrotta.
Cronenberg non condanna il suo protagonista, ma invita,o meglio,trascina lo spettatore in una storia dove vittime e carnefici almeno inizialmente non sono ben definiti,modella con estrema cura e dolcezza il suo "paziente" donadogli uno spessore notevolissimo aiutato anche dalle preziose musiche di Howard Shore e dal lavoro in sede di regia a dir poco mirabile.
Considerato da molti uno dei film meno riusciti di Cronenberg è invece a mio avviso una gran prova di maturita' da parte del regista che si disimpegna con estrema efficacia attraverso gli snodi di una storia tutt'altro che semplice da portare sullo schermo.