Gabriela 8 / 10 15/11/2011 16:24:18 » Rispondi Siamo abituati, in alcuni film di Cronenberg, ad osservare il decadimento e la mutazione della carne - (vedi ad es. la mosca o crash) - questa volta rivolge la sua macchina da presa all'interno della mente di un uomo per mostrare il suo progressivo declino, la sua graduale disintegrazione mentale. I fan del genere non troveranno sangue o "body horror", tuttavia è costante quella preoccupazione malsana che rende memorabile ogni suo film; il regista si concentra sul personaggio centrale: un uomo perseguitato dall'incontro con la propria identità, lo studia e lo viviseziona passando dalla schizofrenia al complesso di Edipo. Troviamo un Fiennes in stato di grazia ed è perfetta anche l'immagine della città: grigia ed industriale, una città anonima che contribuisce a creare quell'atmosfera angosciante e folle tanto cara a Cronenberg.
Qualunque tentativo è vano dal momento che la bolla di speranza viene sempre incrinata, i personaggi di Cronenberg cadono ripetutamente in un mondo ostile, raramente esiste un futuro per loro, si godono il momento e mantengono il presente effimero; come appare dalla sigaretta che chiede, alla fine del film …. fumare all'interno dell'auto per tornare in manicomio.