caratteri piccoli caratteri medi caratteri grandi Chiudi finestra

VIVA ZAPATERO! regia di Sabina Guzzanti

Nascondi tutte le risposte
Visualizza tutte le risposte
Gruppo STAFF, Moderatore priss     10 / 10  26/09/2005 16:44:23Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Ciò che sta scritto accanto al 10 è "Un capolavoro andate a vederlo subito!" ovviamente essendo un documentario, non è stilisticamente più eleborato di un servizio delle Iene, ma dò comunque 10 e dico andate a vederlo subito!

abbiamo sentito per anni una sola campana, passiamo 80 minuti a sentirne un'altra
alesfaer  26/09/2005 17:26:09Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
:) ah ah
rodrigo pepas  26/09/2005 17:02:33Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
MILANO (Reuters) - Il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi è stato assolto, insieme ad altri tre ex manager Fininvest [FIN.UL], dall'accusa di falso in bilancio nel processo stralcio All Iberian in corso a Milano.

Il premier è stato assolto dalla seconda sezione penale del Tribunale milanese perché il fatto non è più previsto dalla legge come reato. (depenalizzato)
martina74  26/09/2005 17:07:19Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Appena letto sull'Ansa... io non ho parole.
Depenalizziamo pure tutto, vai cosìììì!!!
rodrigo pepas  27/09/2005 12:19:34Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
comprate anche il dvd di grillo, l'ho visto ieri ed è bellissimo
Invia una mail all'autore del commento vlad  27/09/2005 13:02:09Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
visto anche quello. Impareggiabile.
Gruppo STAFF, Moderatore priss  26/09/2005 17:13:15Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
bhe si dai... mica è una cosa tanto grave dopotutto... in america ad esempio ti danno solo 20 anni per falso in bilancio!
polbot  26/09/2005 17:17:07Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
:-((((((((
tristezza su tutti i fronti...
ceci  26/09/2005 18:04:04Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
e del ritorno di quel pirla di tremonti cosa dite?
martina74  26/09/2005 19:13:45Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Io non so più cosa dire.
rodrigo pepas  27/09/2005 12:19:30Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
comprate anche il dvd di grillo, l'ho visto ieri ed è bellissimo
antoniuccio  26/09/2005 20:05:23Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Ottima succursale del telegiornale. Ma quando Di Pietro era chiuso in sala interrogatori con Romano Prodi (indagato) con le famosissime manette tintinnanti......quella storia come andò a finire?
Ah, si, che Romano Prodi divenne presidente del Consiglio e Antonio Di Pietro (non di certo cultore di sinistra, dato che il suo italiano appartiene ad un'altra edizione dello Zingarelli) suo ministro! AH AH AH, lo avevate dimenticato? Meno male che non tutti gli italiani si fanno erudire dalla sinistra....
Invia una mail all'autore del commento MarcoB74  26/09/2005 20:31:23Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Può essere peccato però che loro non hanno il potere economico mediatico esecutivo che ha il berlusca... ma lui che ha paura così dei comunisti non ha mai pensato che è la persona più vicino e somigliante a Fidel Castro?
antoniuccio  26/09/2005 21:10:01Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Intanto non uccide chi cerca di scappare in America....
Certo che per voi esistono due pesi e due misure eh? Quando si tocca la sinistra, non siamo in tema, non c'entra con la tematica del film, attieniti al commento. Per Berlusca e chi non ha la lobotomia delle Feste de l'Unità, allora piovono epiteti e parolacce.... bella democrazia: non avete nemmeno vinto e già Ceausescu è arrivato....
Invia una mail all'autore del commento MarcoB74  27/09/2005 08:45:03Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
ma guarda che io non ti ho ancora ne insultato ne detto parolacce.. quello che mi fa ridere è che non ti sei accorto che Ceausescu è gia arrivato da un bel pò fa il presidente del consiglio e ti sventola il tricolore al posto della falce e martello!
Per quanto non ha ucciso nessuno... ti ricordo che i crimini si scoprono sempre dopo....
Invia una mail all'autore del commento MarcoB74  27/09/2005 09:41:17Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
ci sono ancora tanti pduisti da sbattere in galera e da evidenziare i lori crimini berlusconi era un tesserato e ora ha una fifa blu!
antoniuccio  27/09/2005 10:28:34Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Mamma mia, sapete fatti privati e personali di chiunque, conoscete conti in banca e bonifici riservati: dunque confermo, se sapete già tutto siete davvero quelli di Ceausescu. Dobbiamo davvero avere timore....
Per quanto riguarda gli insulti non ti far venire la coda di paglia, mi riferivo ai tuoi colleghi partigiani.
BRRRRR che paura, ho i brividi: LIBERTA' ADDIO!
rodrigo pepas  27/09/2005 12:23:51Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
quando parli dei partigiani sciacquati la bocca, è grazie a loro se in italia c'era la democrazia
antoniuccio  27/09/2005 16:06:28Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
No prego, grazie agli Alleati Americani. I partigiani sono quelli che determinarono la strage delle Fosse Ardeatine. Studiatela la storia.
Invia una mail all'autore del commento vlad  27/09/2005 17:45:57Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
sì, infatti. Che poi sono gli stessi "Alleati" che hanno piazzato basi militari ovunque, che hanno reso totalmente inutile scegliere se partecipare o meno alle varie guerre perché tanto, in caso di conflitti, saremmo dovuti scendere in campo per forza; sono gli stessi "Alleati" che hanno causato la strage del Chermis e che sono stati bellamente assolti, anzi PREMIATI, in patria piuttosto che venir condannati per strage qui dove hanno portato la morte di innocenti, oltre che civili. Sono gli stessi "Alleati" che fanno fuoco sui nostri giornalisti, che studiano i migliori, i più efficaci mezzi per torturare i nemici.
Comunque, caro il mio inetto del c.azzo, visto che ti riempi la bocca di fatto storici che, evidentemente, non conosci vai a dare un'occhiata qui: http://it.wikipedia.org/wiki/Resistenza_italiana.
antoniuccio  27/09/2005 21:07:07Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Appunto, gli stessi alleati che hanno permesso la ricostruzione negli anni 50. Le basi militari tuttora fanno campare milioni di italiani con privilegi fiscali dei quali beneficiate senza saperlo. Lo smantellamento delle stesse basi costerebbe caro e amaro a moltissime famiglie in tutta Italia, inclusi molti dei militari che oggi sono arruolati. Dimenticavo, voi siete quelle donnicciole cha hanno fatto obiezione di coscienza ed avete preferito inventare il servizio civile, quindi anche questa è materia che non conosci. Gli incidenti di cui parli purtroppo sono una realtà, ma i guai di pochi non cancellano la Liberazione che si festeggia il 25 aprile. E se non ci fossero stati gli Alleati, con chi avremmo dovuto allearci? Con quei vigliacchi di Via Rasella? Sono questi i Partigiani? Gli unici degni sono gli Alpini, che hanno difeso col sangue i loro territori ed oggi hanno ragione a voler parlare tedesco invece dell'Italiano. Il tuo sito di parte me lo andrò a leggere come ci tengo a sentire il TG3, stai tranquillo, altrimenti dopo come faccio a criticarti?
Alla fine, comunque, avete sempre un bel c.az.z.o in bocca, vedo.... gira gira.... questa è la cultura di sinistra, quella delle parolacce!
viagem  27/09/2005 23:51:34Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Il servizio civile volontario introdotto in questi anni permette di tenere in piedi tantissime associazioni, che forniscono servizi supplendo alle carenze delle istituzioni. E' meglio che ti pulisci la bocca prima di parlarne visto che nemmeno ne conosci la portata. Qua in Veneto, il terzo settore è dominante e gioca un ruolo fondamentale nella nostra società.
Ah, mio padre è stato militare, quindi ho presente come stanno le cose.
Giovanotto...
antoniuccio  28/09/2005 09:48:36Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Visto il sito. Secondo te, con quei numeri (decine di migliaia) i partigiani hanno fatto fare dietro front ai tedeschi?
Hai presente cosa sia lo sbarco in Normandia? E' da quel momento che l'Europa ha iniziato a respirare.
Lo so bene di che Associazioni stai parlando: tutte scatole vuote che bruciano denaro pubblico senza un minimo di utilità, e molti miei amici hanno fatto il servizio civile, firmando alle otto, facendo i c.a.z.z.i. loro fino a mezzogiorno e beccandosi il congedo alla fine, e noi paghiamo. Io ho fatto il militare in Aeronautica, come mio padre prima di me. E meno male che sei Veneto, dovresti saperle certe cose, visto che siete l'unica regione insieme alla Lombardia con gli attributi! Giovanotto ci sarai tu....
antoniuccio  28/09/2005 09:52:45Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Leggi bene il sito, comunque, si parla di partigiani, ma anche di SOLDATI! I veri partigiani sono stati quelli che a rischio della loro vita segnalarono le basi di Peenamunde, di Telemark, e gli alpini di Bassano e del resto delle Alpi, ribadisco!
viagem  28/09/2005 10:21:50Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Stai rispondendo a me di cose che non ti ho detto. Riguardo le associazioni: no, non sai bene di cosa sto parlando.Io ho esperienza diretta e i fondi ce li procuriamo in altro modo, stipendiamo dipendenti e soprattutto offriamo servizi! Non so se ci sei o ci fai, se hai avuto solo esperienze del genere o se fai esercizio di qualunquismo: le cose stanno diversamente, mediamente s'intende. La scatola vuota so io dove sta...
Ti assicuro che sei tu il giovanotto...
antoniuccio  28/09/2005 17:11:06Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Evidentemente da te le Associazioni sono come dici tu. Io ho parlato di esperienze di obiezione di coscienza di tutti i miei amici qui a Napoli. Se sei del Veneto, allora ecco perché da te non ci sono scatole vuote, basta sapere questo.
Scusa, ma sui partigiani rispondevo a vlad, l'eroe pompiere (forse è stato sulle Torri Gemelle???).
Invia una mail all'autore del commento vlad  28/09/2005 16:28:50Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Nonono, io non ho obiettato un *****, ho fatto il pompiere. Per cui ho anche il diritto di sentirmi eroe. Tu invece, che spari queste minchiate, dovresti sentirti molto minchione. Il mio sito di parte? wikypedia??? IL MIO SITO DI PARTEEEEEE???? bwahahahahahah!
antoniuccio  28/09/2005 17:11:59Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Scusami, eroe, ti giro la risposta che erroneamente ho dato a viagem.
Invia una mail all'autore del commento vlad  28/09/2005 18:46:02Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
E che dovrei farmene, esattamente, della tua opinione del tutto sacrificabile? Ah, comunque sì: ti scuso, ti scuso, non temere.
antoniuccio  29/09/2005 09:03:34Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Elaboraci sopra una canzone da cantare in alternativa a Bella ciao, alle Feste de L'Unità. Almeno cambiate musica...
Invia una mail all'autore del commento vlad  30/09/2005 19:23:19Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Dai, lasciam perdere. Guarda, l'altro giorno leggevo un tuo intervento sui commenti alla recensione di questo documentario; mi hai fatto tenerezza e non mi sono sentito di risponderti o infierire sul tuo già critico equilibrio mentale però sappi che sono con te. Nel senso che in effetti dev'essere frustrante sognare il Veneto e vivere a Napoli. Attenzione, non ci leggere nulla di classista, io sono terrone come te anzi peggio: sono di "Roma Ladrona" dunque capisco tutto il tuo risentimento. Mi spiace. (cit.)
antoniuccio  03/10/2005 16:51:51Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Il mio equilibrio mentale è nelle sue migliori condizioni. Non è detto che qui debbano dire tutti le stesse cose (sbaglio o invocate democrazia?), cioè quelle che dite voi, ammesso e non concesso che siano quelle giuste!
Invia una mail all'autore del commento vlad  04/10/2005 12:54:06Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
mi spiace (ricicl.)
rodrigo pepas  30/09/2005 12:04:21Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
partigiani = liberare; americani = occupare!! cmq sei stufoso, ti aggrappi sugli specchi, non sai niente e risponderti non ne vale la pena
antoniuccio  02/10/2005 19:03:56Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Dai, erudiscimi in puro stile Festa de L'Unità. Aspetta che vado a comprarmi una camicia rossa, nel mio guardaroba il rosso è bandito.
rodrigo pepas  04/10/2005 11:29:05Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
come non detto!!
Invia una mail all'autore del commento MarcoB74  27/09/2005 14:49:39Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Ogni volta che rispondi non fai altro che rafforzare la posizione di qualunquista del volgo disperso;

Allora ricordati che prima di parlare di un argomento informati sempre bene o per lo meno cerca di informarti in maniera autorevole oppure fai meglio a tacere: non cercare di sofisticare l'informazione con lo spionaggio sono due cose ben diverse! Da cio si vede chiaramente che ne sai poco di uno o dell'altro oppure ancora peggio fai solo delle stupide orecchie da mercante o da commercialista! non c'è peggior sordo di chi non vuol sentire! Altrimenti posso ribatterti la stessa cosa a te quando mi parli delle 250000 lire di affitto, della guzzanti che è contro la sinistra perchè vuole il contratto o tutti gli altri gossip che ti ha sparato qualche tuo amico forzista per nascondere le abominevoli manovre del governo.. vedi la mia diversità comunque quando tu hai fatto quello elenco non ho gridato: aiuto aiuto arriva pinochet con il suo servizio segreto ma ti ho risposto con dati di fatto!

come sono dati quelli ora sopra da me riportati che sanno tutti e chi non lo sa da proprio da pensare con quale coscienza vota e in che mondo di paraocchi vive! Ma bettino Craxi non ti dice niente? O hai vissuto solo 12 anni di comunismo? non sai che silvio è il suo erede in cagnotte?
c'è proprio da avere timore: nella disinformazione e nella cecità della gente!

Non ho la coda di paglia è che in tutti i commenti che fai trasudi piagnistei di vittimismo e non dici un beato fico secco: non motivi niente e non hai argomenti da far fronte: parli sempre di Ceausescu di paura e di comunismo proprio come fa berlusconi quando non ha argomenti fomenta paure e tira fuori il comunismo... ma guarda un pò cosa successo in italia in questo secolo e chi ha governato:

Abbiamo avuto:
un re
un dittatore filo nazista: mussolini
un esercito di democristiani mafiosi
Craxiani ladri
Il nuovo dittatore mediatico: silvio
5 anni di sinistra pavida e inconcludente
4 anni del dittatore plutocratico : re silvio!

e te stai ancora a blaterare Ceausescu! Ma quando ha mai governato in italia?
allora parliamo anche di tutti i dittatori che produce il capitalismo negli altri stati? Sai che sono molto di più? o forse ad esempio i nomi di batista, peron, vedala, chavez,Duvalie,r pinochet e te ne potrei citare tantissimi altri non ti dicono assolutamente nulla!???
Ma dove cavolo vivi? ohè ma guarda che il mondo non finisce solo a napoli!
Ma lo sai che l'ECONOMIST, non il manifesto la repubblica o il manifesto o qualsiasi giornale comunista, ma l'ECONOMIST HA LANCIATO UN PESANTE J'ACCUSE a Berlusca?
Intanto oggi in ITALIA silvio si E' assolto ai suoi crimini grazie a una SUA legge salvaladri e tu continua pure a blaterare di Ceausescu. Mao, stalin, che intanto a noi ci pensa il silvio!




antoniuccio  27/09/2005 16:19:32Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Bene, ubriaco delle notizie del TG3. Proprio THE ECONOMIST ha dato plauso alla rinomina di Tremonti, tanto per cominciare.
Per quanto riguarda le dittature capitaliste che dite voi, sono tutti stati in cui impera la libertà nel vero senso della parola.
Se come al solito mi nominate Bettino Craxi, allora nominatemi anche i Forlani, De Mita, Cirino Pomicino, Maccanico, Occhetto ed altri, che oggi circolano ancora in Parlamento con il vostro beneplacito, e che non sono stati inquisiti dalla nostra Magistratura serva della sinistra.
Gli affitti truccati sono una realtà che alla sinistra è tanto scomoda da non divulgarla (libertà di informazione di Rai3) e a voi brucia il popò quando viene messa in mezzo.
E' inutile mettere in mezzo Mussolini solo per la dittatura, dato che senza i suoi interventi nell'economia non esisterebbero l'INPS e l'INAIL.
I democristiani mafiosi di cui parli, stai attento che ce li avete anche voi nel centro sinistra.
Ribadisco, se Silvio deve andare in galera ci vada pure, però deve seguirlo anche Prodi per la svendita della Cirio-Bertolli-De Rica, per gli accordi della Telekom-Serbia e per altre magagne che non si conoscono giustappunto.
Per continuare con le notizie - non bevute dal Tg ma da esperienza REALE - una mia amica che ha preso il diploma di laurea come assistente sociale (comunistissima tanto da litigarci...) ha fatto domanda per entrare al Cremlino (pardon, volevo dire Comune di Napoli), ma si è sentita dire che quei posti erano riservati da Bassolino a soci di cooperative sociali (leggasi: rosse). La mia amica ha fatto altre domande, e per farla breve ha trovato il medesimo posto a Torino, con aggravio di spese di trasferta e di alloggio. Questo come si chiama? Berlusconismo?
AH AH AH più vi leggo e più mi viene da ridere. Ma la cosa bella sapete qual è? Che non vedo l'ora di vedervi vincere le elezioni per aumentare il mio lavoro: preparatevi a pagare un montone di tasse!!!!!!!!! AH AH AH RISATE!!!!
Invia una mail all'autore del commento MarcoB74  27/09/2005 17:24:02Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Ma a me mi sembri più+ te ubriaco (di berlusconi) ridi sempre ridi ma mediti poco... ma non c'è paragone tra i due rapporti ed è perfettamente iunutile che ti sfoghi con i rai tre se poi cadi ad enunciare il tuo editto da emilio fido ferrarista! Peccato che i de mita i forlani i cirino pomicino non sono di radice di sinistra vedi che hai tantissime idee confuse... poi lka sinistra ha lo sbaglio di aver preso loro per fare un pout purri di voti... ma tu credi che sommando tutte le colpe di questi si raggiunga quelle di berlusconi e soci? Peccheresti di una terribile ingenuità ad essere magnanimi.
Econmist da il plauso perchè la siutuazione è disperata con un siniscalco che se ne va!!! Ma è una vittoria di pirro s poi boccia tutta la politica berlusconiana non ti pare?
Per quanto riguarda i famosi affiti e per farti notare quanto sei fazioso io non ti dissi niente quanto lo hai detto ti ho ribadito il concetto perchè a te famale tutte le critiche lancaite contro il governo ed cincischi sulle cose gravi ma in confronto di poco conto!

Ma credi che a milano la situazione sia diversa da napoli sui concorsi?Sei talmente ingenuo che in mediaset o nel comune di milano ci siano tutte persone capaci? eppoi la classica balla destroide la magistratura rossa: la magistratura indaga dove c'è del marcio caro mio! E berlusconi su questa balla ci naviga e te te la bevi come fosse ubn succo di frutta!!!

poi la tua frase bellissima di grande cultura: "è inutile mettere in mezzo mussolini perchè ha fatto l'inps e l'inail!" è un pò come dire si ma saiall'epoca dei faraoni non c'era tanta libertà non potevi avere un idea diversa però costruivano piramidi!"... Ma per piacere!

Ma poi guarda tg3 è da 5 ani che dice le stesse cose di canale 5 di rai 1 e rai due i tg da quando c'è il berlusca te non te ne sarai accorto ma sono tutti uguali parlono tutti bene di lui e tutta va bene!

Per quanto riguarda le altre dittature basta che apri un libro di storia o che leggi più libri di qualsiasi autore e allora conoscerai batista e tutti gli altri altro che tg3 non vengono nemeno menzionati!!!

tasse speriamo di pagarle chi ti dice che abbassa le tasse ti prende solo per i fondelli! E' inutile che mi abbassi le tasse se poi non mi garantisci determinati servizi per tutti! Questa sono le promesse demagogiche del tuo caro berlusca alle quali te da rampante abbocchi come una triglia che vede il riflesso di un verme grasso ma che in realta sta in un ramo :-)


antoniuccio  27/09/2005 21:19:07Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Abbi pazienza, ho dovuto rileggere otto volte il tuo scritto, perché non c'è una sola frase di senso compiuto...
Devi essere un vero de.fi.ci.ente se valuti INPS e INAIL come una cosa preistorica che oggi non ha valore, dal momento che l'Italia dei pensionati e oltre dipende da questi due Enti. Che funzionino oggi bene o male dipende dal latrocinio che è stato fatto dal consociativismo della prima repubblica. Gli struzzi siete voi, che continuate a dire che Prodi non sia comunista, come non lo sono Forlani, De Mita e altri: giuro che li voto se li vedo nello schieramento di centrodestra!!!! Intanto aprono le gambe ai comunisti per avere il potere e dunque sono della stessa pasta.
Per quanto riguarda le tasse, ancora una volta mi viene da ridere: sai, io conosco anche l'orientamento politico dei miei clienti. Indovina chi sono quelli che non vogliono pagare le tasse? Naturalmente i comunisti!!! Ma come? il comunismo che è la panacea di tutti i mali non afferma di distribuire equamente la ricchezza per dare a tutti i servizi pubblici?
Quando si tratta di mangiare a sbafo, i comunisti sanno prendere;
quando si tratta di spartire, i comunisti spariscono.......
Invia una mail all'autore del commento MarcoB74  28/09/2005 20:30:48Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
eh forse avresti dovuto leggerlo nove volte visto che non hai capito un accidente. Ti faccio un replay
tu hai difeso mussolini dicendo è inutile metterlo di mezzo perchè hai detto che ha inventato l inps e l'inail.. certo ti aggiungo io ha anche bonificato le paludi, costruito strade e ponti, con lui i treni arrivavano in orario (o almeno così si dice!) ok tutto vero ma era un regime dittatoriale che ti privava di ogni libertà e di qualsiasi dirito o opinione e che a furor di popolo è stato rovesciato!
E' un pò come vivere sotto un faraone che ti circonda di piramidi ma tu rimani e stai in un regime di schiavitu'.
Precisato il tuo messaggio continua con una delirante macedonia politica di forlani de mita occhetto dove in tutti questi nomi ci hai azzeccato occhetto come pseudo comunista, per gli altri ti rischiaro io:

Arnaldo Forlani
Nato a Pesaro l’8 dicembre 1925. Laureato in Giurisprudenza. La sua carriera politica inizia nel 1948 con l’incarico di segretario provinciale della Democrazia cristiana di Pesaro e con i successivi incarichi di consigliere provinciale e consigliere comunale di Pesaro. Nel 1954 entra nella direzione della D.C. E’ Segretario politico dal novembre 1969 al giugno 1973 e dal febbraio 1989 all’ottobre 1992. Nel 1980 è eletto presidente del consiglio nazionale. Con Rumor a capo del suo I Esecutivo è alla guida del Ministero delle partecipazioni statali; nel II Governo Rumor riveste la carica di Ministro per i rapporti con le Nazioni Unite, incarico da cui si dimette l’11 novembre 1969 perché eletto segretario politico della D.C. E’ Ministro della difesa nel IV e V Governo Moro. Nel 1976, con Andreotti a Capo del suo terzo Esecutivo, è nominato Ministro degli affari esteri. In tale veste, nel luglio 1977, si reca in visita in Portogallo per esprimere l’appoggio dell’Italia alla richiesta di adesione alla CEE avanzata da Lisbona. Conserva l’incarico alla Farnesina nel IV e V Governo Andreotti. Dal 18 ottobre 1980 al 26 maggio 1981 è Presidente del Consiglio; nei due Governi presieduti da Craxi ricopre l’incarico di Vice Presidente del Consiglio.

CIRIACO DE MITA (Nusco, Avellino, 1928)


Uomo politico italiano. Tra i maggiori esponenti della sinistra democristiana, nel 1963 venne eletto deputato. Vicesegretario della DC durante la segreteria di Forlani, si dimise da tale carica nel febbraio 1973. Ricoprì poi diverse cariche ministeriali tra il 1973 e il 1982. Malgrado la grave sconfitta del partito nelle elezioni politiche del 1983, è stato confermato ripetutamente nella carica, e ha così diretto il partito nella ripresa elettorale. Nel 1988 è stato nominato presidente del consiglio e nel 1989 è stato sostituito alla segreteria della DC da A. Forlani, assumendo la presidenza del partito. Ha lasciato la carica nel febbraio 1990 nel corso della spaccatura interna alla DC, per assumerla nuovamente nel novembre dello stesso anno in seguito al rifiuto delle sue dimissioni da parte del consiglio nazionale; ha mantenuto la presidenza del partito fino al 1992. Nominato presidente della commissione bicamerale per le riforme elettorali (sempre nel 1992) si è dimesso dalla stessa nel marzo 1993. Nello stesso anno, nel momento di trasformazione della DC è entrato a far parte del Partito Popolare e nella successiva crisi interna (dicembre 1994) si è schierato con i Popolari di Gerardo Bianco.

Antonio Maccanico

Nato il 4 agosto 1924 ad Avellino, si è laureato in giurisprudenza a Pisa nel 1946, ed è entrato appunto alla Camera dei Deputati per concorso come referendario il giorno 1 giugno 1947, durante il periodo dell'Assemblea Costituente. È stato Capo dell'Ufficio legislativo del Ministro del Bilancio dal febbraio 1962 al giugno 1963 e nominato Direttore del Servizio delle Commissioni il giorno 1 maggio 1964. È stato poi estensore del processo verbale e, dal giorno 1 luglio del 1972, è Vice Segretario Generale. È stato nominato Segretario Generale della Camera il 22 aprile 1976.

Autore di pubblicazioni in materia di finanza pubblica e di problemi istituzionali e politici, è il rappresentante dell'Italia nel Comitato ad hoc di Bruxelles per la preparazione della convenzione europea per le elezioni dirette del Parlamento Europeo, comitato del quale è stato presidente dal settembre al dicembre 1975.

È stato nominato Consigliere di Stato e Segretario Generale della Presidenza della Repubblica il 15 luglio del 1978, Presidente di Mediobanca, Società di credito finanziario, il 16 marzo 1987. È stato Ministro per gli affari regionali ed i problemi istituzionali dal 13 aprile 1988 al 13 aprile 1991. Eletto Senatore della Repubblica il 6 aprile 1992 nella lista del Partito Repubblicano Italiano, è nominato Presidente della Prima commissione affari costituzionali del Senato il 30 settembre.

Sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio dei Ministri del Governo Ciampi, dal 29 aprile 1993 al 9 maggio 1994. Il giorno 1 febbraio 1996 ha ricevuto dal Capo dello Stato l'incarico di formare il governo. Il 14 dello stesso mese, verificata l'indisponibilità delle forze pubbliche a dar vita ad una nuova maggioranza, ha rimesso il mandato. Eletto deputato il 21 aprile 1996 nella lista PPI-UD-SVP per Prodi nella circoscrizione Campania 2, è Ministro delle Poste e delle Telecomunicazioni del governo Prodi dal 18 maggio 1996.

Come già anticipato Maccanico è tornato agli onori della cronaca per il contestato Lodo, una norma "garantista" che, a fronte di numerosi consensi, ha anche attirato antipatie da parte di vari schieramenti politici. Infatti, questa è una norma che per molti ha il sapore di una mancata garanzia di giustizia per tutti i cittadini.
Ad ogni buon conto, nel lodo restano salve le possibilità di chiamata a giudizio del presidente della Repubblica per alto tradimento e attentato alla Costituzione e del presidente del Consiglio (previa autorizzazione parlamentare) per i reati commessi nell'esercizio della sua funzione.

Questi nessuno ha radici comuniste poi possono entrare nella schiera di sinistra per vincere le elezioni o per opportunismo, ma è ben diverso (io non li prenderei nello schieramento ed è una delle tante cose che critico della sinistra) ma di comunisti non hanno un benedetto fico secco come dire che calderoli e bossi sono fascisti e cmq si apre le gambe anche di li e molto di più visto che per la prima volta in italia 3 partiti che non c'entrano niente tra di loro proprio contrastanti: Fascismo(di quorum molto meridionale) mafia e leghismo stanno assieme per vincere; questo come la chiami? un orgia di aprire le gambe e dare anche il ****! Ti ho reso l'idea? Spero di si!
Le persone da te citate(de mita e forlani) purtroppo è l'eredità del centro destra che vedrai tra qualche anno ritornerà è veramente troppo comodo affibiarle al centro sinistra quelle sono state istruite da voi!!
Ti prendo per buono che alcuni comunisti non vogliono pagare tasse ma io ne conosco tanti che ne pagano anche per gli altri Oh ma guarda invece un pò che i forzisti pagano tutti e sono tutti precisi peccato che c'è una evasione fiscale da parte di questi quasi tutti i giorni. E quelli invece che sfruttano intere famiglie e dipendenti mantenendoli a basso stipendio, e quelli che battono bandiera panamense? Di che cifre in confronto stiamo parlando riesci a spiegarmelo?
Le tasse le devono pagare tutti e in maniera proporzionata non nella maniera che vuole il tuo padrone.
Peccato che c'era quell'industriale che si beava dicendo:" si si compagno tu lavora e io magno!"
antoniuccio  27/09/2005 21:23:23Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Intanto non ti preoccupare di tenere il conto di tutte le colpe di Berlusca, rispetto a Prodi: se siete obiettivi, anche lui deve andare in galera, dal momento che il danno c'è comunque. Cosa c'è? Due pesi e due misure? E' questa la vostra magistratura? Tenetevela cara!!!!
Invia una mail all'autore del commento MarcoB74  28/09/2005 20:56:09Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Ma sicuramente antoniuccio, io non difendo prodi, ma me ne guardo anche bene io non vedo l'ora che si levi proprio dal governo! non difendo ne prodi nè tutta la sinistra arrivista che vincerà non per idee o per meriti ma perchè ormai il governo è un cadavere che puzza.
Chiunque è reo deve pagare ma pagare in proporzione a quello che ha fatto.
Non ci sono due pesi e due misure: c'è la giustizia o meglio ci dovrebbe essere, proporzionata alla colpevolezza. Prodi per tutto quello che può avere fatto, anche a livello di tangenti diamolo per buon ma non è così e te lo sai benissimo uguale a quello di berlusconi, egli non ha il potere media- plutocratico- dittatoriale di berlusconi e quindi ti dico che la magistratura indaghi e vadi avanti ad indagare chi non ha colpe non ha nulla da temere! E visto che prima mi hai fatto quel bell'elenco di onorevoli che con la sinistra centravano come cavoli a merenda ora te lo faccio io un bell'elenchino di mafiosi onorevoli ladri che sono in forza italia:


Berlusconi, Silvio


Deputato della Repubblica. Eletto a Milano. Fondatore di Forza Italia. Presidente del Consiglio dei ministri nel 1994 e nel 2001. Il suo nome di compare nelle liste della loggia massonica segreta P2: fascicolo 625, numero di tessera 1816, data di iniziazione 26 gennaio 1978. In un'audizione alla commissione parlamentare sulla P2, Berlusconi ammette di essersi iscritto alla P2 all'inizio del 1978 su invito di Gelli. Conferma la sua iscrizione alla loggia al processo P2, nel novembre 1993. Nel settembre 1988, invece, in un processo per diffamazione da lui intentato contro alcuni giornalisti, Berlusconi dichiara:"Non ricordo la data esatta della mia iscrizione alla P2, ricordo che è di poco anteriore allo scandalo". Per questa dichiarazione Berlusconi viene denunciato per falsa testimonianza. Il processo per falsa testimonianza si conclude nel 1990: Berlusconi viene dichiarato colpevole, ma il reato è estinto per intervenuta amnistia.
• Berlusconi fu indagato già dal 1983, nell'ambito di un'inchiesta su droga e riciclaggio: la Guardia di finanza aveva posto sotto controllo i suoi telefoni e scritto nel suo rapporto: «È stato segnalato che il noto Silvio Berlusconi finanzierebbe un intenso traffico di stupefacenti dalla Sicilia, sia in Francia che in altre regioni italiane. Il predetto sarebbe al centro di grosse speculazioni edilizie e opererebbe sulla Costa Smeralda avvalendosi di società di comodo...». L'indagine non accertò nulla di penalmente rilevante e nel 1991 fu archiviata.
• Berlusconi è accusato di aver pagato tangenti a ufficiali della Guardia di finanza, per ammorbidire i controlli fiscali su quattro delle sue società. In primo grado è condannato a 2 anni e 9 mesi per tutte e quattro le tangenti contestate, senza attenuanti generiche. In appello, la Corte concede le attenuanti generiche: così scatta la prescrizione per tre tangenti. Per la quarta (Telepiù), l'assoluzione è concessa con formula dubitativa, secondo il comma 2 art. 530 cpp. La Cassazione, nell'ottobre 2001, conferma le condanne per i coimputati di Berlusconi Berruti, Sciascia, Nanocchio e Capone (dunque le tangenti sono state pagate), ma assolve Berlusconi per non aver commesso il fatto, seppur richiamando l'insufficienza di prove.
• Per 21 miliardi di finanziamenti illeciti a Bettino Craxi, passati attraverso la società estera All Iberian, in primo grado è condannato a 2 anni e 4 mesi. In appello, a causa dei tempi lunghi del processo scatta la prescrizione del reato. La Cassazione conferma.
• Berlusconi è rinviato a giudizio per aver falsificato i bilanci Fininvest (processo All Iberian 2). Il dibattimento, dopo molte lungaggini e schermaglie procedurali, è in corso presso il Tribunale di Milano. Ma intanto Berlusconi ha cambiato la legge sul falso in bilancio e quindi forse la farà franca.
• La Procura della Repubblica di Milano ha chiesto il rinvio a giudizio di Berlusconi (anche sulla base di una voluminosa consulenza fornita dalla Kpmg) per la rete di società estere del gruppo Fininvest (Fininvest Group B) che, secondo l'accusa, hanno finanziato operazioni "riservate" (cioè illegali) con un giro di oltre 1.000 miliardi di fondi neri. Ma intanto Berlusconi ha cambiato la legge sul falso in bilancio e quindi forse la farà franca.
• Berlusconi è stato rinviato a giudizio per aver deciso il versamento in nero di 6 miliardi dalle casse del Milan a quelle del Torino calcio, per l’acquisto del calciatore Gianfranco Lentini. Il dibattimento è in corso presso il Tribunale di Milano.
• Berlusconi è accusato di comportamenti illeciti nelle operazioni d'acquisto della società Medusa cinematografica, per non aver messo a bilancio 10 miliardi. In primo grado è condannato a 1 anno e 4 mesi per falso in bilancio. In appello, la Corte gli ha riconosciuto le attenuanti generiche: è così scattata la prescrizione del reato.
• Berlusconi è accusato di varie irregolarità fiscali nell’acquisto dei terreni intorno alla sua villa di Macherio. In primo grado è per alcuni reati assolto, per altri scatta la amnistia. In appello è confermata la sentenza di primo grado.
• Berlusconi è accusato di aver pagato i giudici di Roma per ottenere una decisione a suo favore nel Lodo Mondadori, che doveva decidere la proprietà della casa editrice. Il giudice dell'udienza preliminare Rosario Lupo ha deciso l'archiviazione del caso, con formula dubitativa. La Procura ha fatto ricorso alla Corte d’appello, che nel giugno 2001 ha deciso: per Berlusconi scatta la prescrizione, perché per lui è ipotizzabile il reato di corruzione semplice, e non quello di concorso in corruzione in atti giudiziari. Concesse le attenuanti generiche, il reato duque è prescritto, poiché risale al 1991 e la prescrizione, con le attenuanti genriche, scatta dopo 5 anni. Il giudice ha disposto che restino sotto processo i suoi coimputati Cesare Previti, Giovanni Acampora, Attilio Pacifico e Vittorio Metta.
• Berlusconi è accusato di aver corrotto i giudici durante le operazioni per l'acquisto della Sme. Rinviato a giudizio insieme a Cesare Previti e Renato Squillante. Il processo di primo grado è in corso presso il Tribunale di Milano.
• Berlusconi era accusato di aver indotto la Rai, da presidente del Consiglio, a concordare con la Fininvest i tetti pubblicitari, per ammorbidire la concorrenza. La Procura di Roma, non avendo raccolto prove a sufficienza per il reato di concussione, ha chiesto l'archiviazione, accolta dal Giudice dell'udienza preliminare.
• Berlusconi era accusato di aver pagato tangenti a dirigenti e funzionari del ministero delle Finanze per ridurre l’Iva dal 19 al 4 per cento sulle pay tv e per ottenere rimborsi di favore. La Procura di Roma ha chiesto l'archiviazione, accolta dal Giudice dell'udienza preliminare.
• Le procure di Palermo, Caltanissetta e Firenze, indagano da molti anni sui «mandanti a volto coperto» delle stragi del 1992 (Falcone e Borsellino) e del 1993 (a Firenze, Roma e Milano). Le indagini preliminari sull'eventuale ruolo che Berlusconi e Marcello Dell'Utri possono avere avuto in quelle vicende sono state formalmente chiuse con archiviazioni o richieste di archiviazioni. Continuano però indagini per concorso in strage contro ignoti.
• Berlusconi, Dell’Utri e altri manager Fininvest, responsabili in Spagna dell'emittente Telecinco, sono accusati di frode fiscale per 100 miliardi e violazione della legge antitrust spagnola. Sono ora in attesa di giudizio su richiesta del giudice istruttore anticorruzione di Madrid, Baltasar Garzon Real. Il presidente del Consiglio della Repubblica italiana avrebbe potuto avere problemi a fare visite di Stato in Spagna, con il rischio di essere arrestato... Il giudice Garzon ha allora deciso di sospendere il processo finché Barlusconi è primo ministro.

Berruti, Massimo Maria


Deputato della Repubblica. Eletto nel proporzionale, nelle liste di Forza Italia. Da ufficiale della Guardia di finanza, nel 1979 ebbe la sorte di interrogare un giovane imprenditore emergente di nome Silvio Berlusconi, a proposito della confusa situazione proprietaria e finanziaria della sua società Edilnord. Berlusconi rispose che della Edilnord era soltanto un "semplice consulente". Berruti, nel suo rapporto conclusivo, prese per buona la versione di Berlusconi, permettendo così l'archiviazione dell'accertamento valutario che ipotizzava la dipendenza della Edilnord da società estere. Poi si dimise dalla Guardia di finanza e andò a lavorare per Berlusconi. Prima delle dimissioni, però, fece in tempo a essere arrestato con l'accusa di corruzione nell'ambito dell'inchiesta per lo scandalo Icomec, una storia di tangenti che scoppiò prima di Mani pulite (al processo fu assolto). Da consulente Fininvest, invece, è stato di nuovo arrestato, nel 1994, per favoreggiamento a Berlusconi nell'inchiesta sulle tangenti alla Guardia di finanza. Condannato in primo grado (10 mesi) e in appello (8 mesi). Come avvocato del gruppo Fininvest, ha trattato, fra l’altro, l’acquisto del calciatore Gigi Lentini (poi oggetto di un processo). Nel gennaio 1994 Berlusconi gli ha affidato l’organizzazione della campagna elettorale di Forza Italia a Sciacca e nella provincia d’Agrigento. Con buoni risultati, tra i quali il coinvolgimento di Salvatore Bono (cognato del boss dell’Agrigentino Salvatore Di Gangi) e di Salvatore Monteleone, arrestato nel 1993 per concorso in associazione a delinquere di stampo mafioso e diventato, appena uscito dal carcere, referente di Forza Italia a Montevago. Per i suoi servizi, Berruti e stato premiato con un posto in Parlamento già dal 1996. Con il Berruti avvocato e poi politico, convive il Berruti uomo d’affari: in Sicilia possedeva una societa, la Xacplast, che un rapporto dei carabinieri indicava come partecipata da uomini d’onore delle famiglie mafiose di Sciacca. Il collaboratore di giustizia Angelo Siino ha parlato anche di un incontro tra Berruti e il boss Nino Gioè.

Biondi, Alfredo
Deputato della Repubblica. Eletto in Lombardia, per Forza Italia. Avvocato, ex deputato liberale, ex ministro della Giustizia nel primo governo Berlusconi (quando tentò, invano, di far passare il famoso "decreto salvaladri"). Nel 1998 ha patteggiato la pena di 2 mesi di arresto e 6 milioni di multa per frode fiscale: aveva evaso le tasse su parcelle professionali per quasi 1 miliardo.
Bossi, Umberto


Deputato della Lega nord, eletto a Milano. In preparazione
Brancher, Aldo


Deputato della Repubblica. Eletto in Veneto. È stato il regista del nuovo accordo tra Silvio Berlusconi e Umberto Bossi, che ha portato la Casa delle libertà alla vittoria elettorale del 2001. Era prete paolino e manager pubblicitario di Famiglia cristiana. Don Aldo, giovane e brillante, era il braccio destro del mitico don Emilio Mammana, che aprì il primo ufficio pubblicità di Famiglia cristiana a Milano, facendo uscire il settimanale dall'ambiente provinciale di Alba e dalle sacrestie. Grazie a don Mammana, Famiglia cristiana divenne uno dei settimanali italiani più venduti e più ricchi di pubblicità. Accanto a don Mammana c'era sempre lui, don Aldo, pretino giovane e spregiudicato, guardato con un po' d'apprensione dalle segretarie, per via dei suoi modi, non proprio da prete fedele al voto di castità. I soldi che faceva girare erano tanti e il ragazzo era svelto. Forse troppo. Tanto che don Zega, allora direttore di Famiglia cristiana, arrivò ai ferri corti con don Aldo. Sarà per questo, o per una donna che era entrata stabilmente nella sua vita, ma comunque Brancher lasciò i paolini, cambiò vita, abbandonò il sacerdozio. Ma non la pubblicità: divenne collaboratore di Fedele Confalonieri e manager di Publitalia, la concessionaria di pubblicità della Fininvest. "Don Aldo sta facendo carriera", dicevano di lui i suoi vecchi colleghi di Famiglia cristiana. La carriera sembrò interrompersi nel 1993, quando fu arrestato da Antonio Di Pietro per tangenti (300 milioni al ministro della Sanità Francesco De Lorenzo, per la pubblicità contro l'Aids assegnata dal ministero alle reti Fininvest). È subito ribattezzato "il Greganti della Fininvest" perché in cella non aprì bocca, non raccontò i segreti delle tangenti Fininvest. Condannato (in appello) a 2 anni e 8 mesi per falso in bilancio e violazione della legge sul finanaziamento ai partiti. Per la sua fedeltà aziendale fu premiato: divenne responsabile di Forza Italia nel Nord e poi, nel 2001, candidato alla Camera in Veneto, eletto senza problemi e subito nominato da Berlusconi sottosegretario alle Riforme e alla devoluzione. Lavora accanto al neo-ministro Umberto Bossi, che ha convinto ad abbandonare i toni anti-Berlusconi per allearsi nel 2001 con Forza Italia.

Briguglio, Carmelo


Deputato della Repubblica. Eletto in Sicilia, nella quota proporzionale, sotto il simbolo di An. È indagato per il business della formazione professionale: gli inquirenti sospettano che durante il suo incarico di assessore regionale al Lavoro abbia favorito enti di formazione della sua provincia.

Cantoni, Giampiero


Senatore della Repubblica. Eletto per la Casa delle libertà in Lombardia. Banchiere, fu presidente della Bnl. È stato inquisito per corruzione e altri reati. Se l'è cavata con alcuni patteggiamenti.


Cicchitto, Fabrizio


Deputato della Repubblica. Eletto per Forza Italia nel collegio di Corsico (Milano). Il suo nome compare nelle liste della loggia massonica P2: fascicolo 945, numero di tessera 2232, data di iniziazione 12 dicembre 1980. All'epoca della scoperta degli elenchi Cicchitto era deputato e membro della direzione del Psi. È uno dei pochi ad aver ammesso di aver sottoscritto la domanda di adesione.

Colucci, Francesco


Deputato della Repubblica. Eletto a Milano. È stato condannato a un anno di reclusione per voto di scambio nel dicembre 1994. Poi è arrivata la condanna in appello, il rinvio in Cassazione e l’assoluzione nel nuovo appello. Ora l’ex deputato socialista Francesco Colucci, riconvertito a Forza Italia, è tornato in pista con la Casa delle libertà, che lo ha fatto eleggere in un collegio sicuro: quello milanese di Baggio, dove, ironia della sorte, si è scontrato con un apripista di Mani pulite: Pierluigi Mantini, candidato dell’Ulivo, l’avvocato che per primo denunciò un certo Mario Chiesa, non ancora mariuolo. Nel marzo 1992 a Colucci fu sequestrato un archivio informatico con migliaia di nomi accanto ai quali erano segnati i favori concessi: dalle assunzioni nel settore pubblico ai ricoveri in ospedale. Al processo, l’avvocato Domenico Contestabile (oggi senatore di Forza Italia) lo difese affermando che la raccomandazione non è reato. Alla fine Colucci fu assolto. Il giudice non ritenne sufficientemente provato il collegamento tra i favori concessi e i voti ottenuti. Ora si ricomincia.

Comincioli, Romano


Senatore della Repubblica. Eletto nel collegio di Lodi per la Casa delle libertà. Compagno di scuola e poi manager e prestanome di Berlusconi, era in contatto con Gaspare Gambino, imprenditore siciliano vicino a Pippo Calò, il cosiddetto cassiere romano di Cosa nostra. Attraverso Comincioli, la Fininvest realizzò affari con il faccendiere sardo Flavio Carboni. Cambiali con girata di Comincioli passarono a uomini della Banda della Magliana per poi finire nelle mani di Pippo Calò. Per i suoi rapporti con Cosa nostra e banda della Magliana è stato imputato a Roma (e poi assolto). Accusato per bancarotta fraudolenta, è stato latitante per alcune settimane. Poi imputato nel processo per le false fatture di Publitalia.
.
D’Alì, Antonio


Senatore della Repubblica. Eletto a Trapani. Di Forza Italia. Sottosegretario all'Interno nel secondo governo Berlusconi. Già vicepresidente della commissione Finanze, per un breve periodo è stato il responsabile economico di Forza Italia. La famiglia D’Alì Stati è una delle più potenti, facoltose e riverite del Trapanese. Le immense tenute agricole, le saline tra Trapani e Marsala, le molte proprietà e (fino al 1991) la quota di controllo della Banca Sicula costituivano l’impero governato con autorità da Antonio D’Alì senior, classe 1919, che fu direttamente amministratore delegato della banca di famiglia fino al 1983, anno in cui fu coinvolto nello scandalo P2 (il suo nome era nelle liste di Gelli) e preferì passare la mano al nipote Antonio junior, che poi nel 1994 aderì a Forza Italia e fu premiato con un bel seggio al Senato. La Banca Sicula era uno dei più importanti istituti di credito siciliani per numero di sportelli e per mezzi amministrati. All’inizio degli anni Novanta la banca trapanese, già corteggiata anche dall’Ambroveneto di Giovanni Bazoli, fu acquistata e incorporata dalla Banca Commerciale Italiana, alla ricerca di un partner per superare la sua storica debolezza in Sicilia. In seguito all’operazione, Giacomo D’Alì, professore associato di Fisica, figlio di Antonio senior e cugino di Antonio junior il senatore, è entrato a far parte del consiglio d’amministrazione della Banca Commerciale. La Banca Sicula, prima di rigenerarsi dietro le rispettabilissime insegne della Commerciale, era stata oggetto di un allarmato rapporto di un commissario di polizia, Calogero Germanà, che poi, trasferito a Mazara, aveva subito un attentato da parte di Leoluca Bagarella in persona e oggi è dirigente della Dia (la superpolizia antimafia) a Roma. Il rapporto ipotizzava che l’istituto di credito fosse uno strumento di riciclaggio di Cosa nostra. E sottolineava il fatto che come presidente del collegio dei sindaci della banca fosse stato chiamato Giuseppe Provenzano (il futuro deputato di Forza Italia e presidente della Regione Sicilia), già commercialista della famiglia Provenzano (l’altra, quella dell’attuale numero uno di Cosa nostra). Il rapporto non ebbe però alcun seguito. Prima dell’incorporazione, la Banca Sicula aveva realizzato un aumento di capitale di 30 miliardi. Niki Vendola, allora vicepresidente della Commissione parlamentare antimafia, nel 1998, in un rapporto inviato alla Vigilanza della Banca d'Italia, chiese: da dove erano arrivati quei soldi? Chi aveva finanziato la ricapitalizzazione?
La risposta della famiglia D'Alì: tutto regolare; l’aumento di capitale della Banca Sicula è stato finanziato da Efibanca, “contro pegno di un rilevante pacchetto azionario», senza ingresso di nuovi soci; il finanziamento è stato poi “integralmente estinto con il ricavato della successiva vendita delle azioni alla Comit, che provvide a versare direttamente all’Efibanca le somme di competenza».
La famiglia D’Alì ha avuto come campieri alcuni membri delle famiglie mafiose dei Messina Denaro. Francesco Messina Denaro, il vecchio capomafia di Trapani, fu per una vita fattore dei D’Alì, prima di passare la mano – come boss e come “fattore» – al figlio Matteo Messina Denaro, classe 1962, che dopo essere stato uno degli alleati più fedeli di Totò Riina ai tempi dell’attacco stragista allo Stato è oggi considerato il boss emergente di Cosa nostra, forse il nuovo capo della mafia siciliana, all’ombra del vecchio Bernardo Provenzano. A riprova dei rapporti tra la famiglia D’Alì e il boss, l'allora vicepresidente della Commissione parlamentare antimafia Nichi Vendola nel 1998 esibì i documenti che provano il pagamento a Matteo Messina Denaro, ufficialmente agricoltore, di 4 milioni ricevuti nel 1991 dall’Inps come indennità di disoccupazione. A pagargli i contributi era Pietro D’Alì, fratello di Antonio il senatore e di un Giacomo D’Alì che, negli anni Settanta, era stato attivista di un gruppo neofascista siciliano.
Anche il fratello di Matteo Messina Denaro, Salvatore, ha lavorato per i D’Alì: è stato funzionario della Banca Sicula e poi, nel 1991, è passato alla Commerciale. Peccato che nel 1998 sia stato arrestato per mafia.
C’è un’altra vicenda in cui le strade dei D’Alì si incrociano con quelle dei boss di Cosa nostra. Francesco Geraci, notissimo gioielliere di Castelvetrano, gran fornitore di preziosi alla famiglia di Totò Riina, dopo essere stato arrestato con l’accusa di essere uno dei prestanome di Riina, ha raccontato: “Nel 1992 Matteo Messina Denaro mi ha chiesto di acquistare dai D’Alì un terreno per 300 milioni da regalare a Riina». Si tratta della tenuta di Contrada Zangara, a Castelvetrano. I firmatari del contratto sono Francesco Geraci il gioielliere e Antonio D’Alì il futuro senatore. “Io sono intervenuto solo al momento della firma», racconta Geraci. “Dopo la stipula andai spesso alla Banca Sicula e mi feci restituire i 300 milioni». Quel terreno, poi, nel 1997 è stato confiscato in quanto considerato parte dei beni di Riina.
I D’Alì hanno sempre ribattuto su tutto. Francesco Messina Denaro, dicono, fu assunto dal nonno di Antonio junior, l’ingegner Giacomo D’Alì, classe 1888, quando “si era ben lontani dall’evidenziarsi di fenomeni che rivelassero la instaurazione di un’economia criminale». Matteo Messina Denaro era “alle dipendenze come salariato agricolo», “fino a quando non si scoprì chi fosse». Il passaggio della tenuta di Zangara dai D’Alì a Riina è “una vicenda svoltasi all’insaputa del venditore».
Gli impegni di senatore a Roma non lo distolgono dall’attività a Trapani: con Francesco Canino (Cdu) e Massimo Grillo (Ccd) costituisce il triumvirato informale che decide la politica della città. Anzi, ne è l’uomo emergente, mentre gli altri due hanno dovuto negli ultimi anni accusare dei colpi. È questo triumvirato che nel maggio 1998 raggiunge l’accordo per candidare a sindaco di Trapani Nino Laudicina. Pochi giorni dopo l’elezione, Canino (uno dei politici più bersagliati dalle critiche di Mauro Rostagno) viene arrestato per concorso nell’associazione mafiosa che avrebbe monopolizzato gli affari e spartito gli appalti del Comune di Trapani. Poi, nell’ottobre 2000, tocca all’assessore Vito Conticello, arrestato mentre intasca una tangente. Era entrato in giunta solo otto mesi prima, spinto da D’Alì, che subito dopo l’arresto lo difende: “Conosco la capacità lavorativa dell’assessore Conticello e la sua correttezza; mi auguro, pertanto, che il risultato dell’azione investigativa al più presto riveli una diversa valutazione dei fatti». Salvatore Cusenza, della segreteria regionale dei Democratici di sinistra, insieme ai politici dell’opposizione denuncia il partito degli affari e chiede chiarezza. D’Alì ribatte: “Colgono ogni occasione per criminalizzare gli avversari, con tentativi di sciacallaggio politico di stampo bolscevico». Il 24 aprile di quest’anno è il turno del sindaco Laudicina, arrestato per corruzione con altre sette persone. Perfino il vescovo di Trapani grida: “È arrivata l’ora di reagire. No allo strapotere, è ora di svegliarci!». D’Alì dichiara: “Nessuno può arrogarsi il diritto di giudizi sommari, né di strumentalizzazioni».
Da oggi comunque Antonio D'Alì, un tempo oggetto di indagini di polizia, alla polizia darà ordini.

Dell’Utri, Marcello


Senatore della Repubblica. Eletto nel collegio più chic di Milano. È, tecnicamente, un "pregiudicato". È stato infatti condannato a Torino per false fatture e frode fiscale continuata. Sentenza definitiva, stabilita dalla Cassazione: 2 anni e 3 mesi di carcere. Ma non eseguita, perché i suoi avvocati sono riusciti a tirare in lungo e a congelarla davanti alla Corte costituzionale. Dell’Utri è poi sotto processo anche per altre faccende: a Milano per corruzione e a Madrid per le irregolarità nella gestione di Telecinco. A Palermo è sotto processo per concorso esterno in associazione mafiosa. Tutto questo non ha impedito a Silvio Berlusconi di candidarlo al Senato, nel collegio più centrale di Milano. Marcello lo ha confessato in tv: "Mi candido per legittima difesa".
Del Pennino, Antonio


Senatore della Repubblica. Eletto nel collegio di Milano-Niguarda-Sesto per la Casa delle libertà. È tra i repubblicani che con Giorgio La Malfa sono passati con Berlusconi. In passato è stato vicesegretario nazionale del Pri e più volte parlamentare. Una testimone racconta che a fine anni Settanta Del Pennino era tra i frequentatori delle bische clandestine gestite a Milano da Angelo Epaminonda. Lì era chiamato "Del Pennazzo". Il 13 maggio 1992, agli albori di Mani pulite, quando era deputato del Pri e capogruppo repubblicano alla Camera, è stato raggiunto da un'informazione di garanzia. L' ipotesi di reato: ricettazione, per aver ricevuto denaro provento di tangenti. Nel 1993 la Camera ha respinto la richiesta di autorizzazione a procedere per violazione delle norme sul finanziamento pubblico dei partiti: i magistrati di Milano l'avevano richiesta per contributi in denaro che Del Pennino avrebbe ricevuto da fondi neri costituiti presso l' Associazione industriale lombarda (Assolombarda). A luglio 1994 Ha patteggiato una pena di 2 mesi e 20 giorni (convertita nella sanzione di 4 milioni) nel processo per le tangenti Enimont. A ottobre 1994 altro patteggiamento: di una pena di 1 anno, 8 mesi e 20 giorni per tangenti relative alla Metropolitana milanese. Il 25 gennaio 2000 la settima sezione penale del tribunale di Milano lo ha prosciolto nel processo per le tangenti Atm, per le forniture di autobus all azienda dei trasporti milanese (in precedenza, lo stesso tribunale aveva respinto una sua richiesta di patteggiamento, perché la pena concordata con il pubblico ministero non era stata ritenuta congrua rispetto alla gravità dei fatti contestati). Alla fine del 2000 Antonio Del Pennino è rientrato nel Pri, giusto in tempo per partecipare al "ribaltino" che ha portato il glorioso partito ad allearsi con Berlusconi.


Drago, Giuseppe


Deputato della Repubblica. Eletto in Sicilia, a Modica. Notabile ed ex vicepresidente nazionale del Ccd, 45 anni, ex presidente della Regione siciliana (tra il 1998 e il 1999), è indagato per una vicenda che riguarda proprio il periodo in cui era alla guida del governo regionale: avrebbe omesso di presentare il rendiconto dei soldi da lui spesi (200 milioni l’anno). Si è difeso dicendo che il rendiconto per le spese del capo del governo siciliano non era necessario, trattandosi di "fondi riservati". In realtà, nessuna norma regionale prevede questa prassi di spesa, seguita anche dal predecessore di Drago, Giuseppe Provenzano, di Forza Italia, anch’egli inquisito per gli stessi motivi.

Fiori, Publio


Deputato della Repubblica. Eletto in un collegio di Roma. Il suo nome compare negli elenchi della loggia massonica segreta P2: fascicolo 646, numero di tessera 1878, data di iniziazione 10 ottobre 1978. Fiori, all'epoca deputato democristiano, ha smentito di essere iscritto. Oggi è membro di An.
Firrarello, Giuseppe


Senatore della Repubblica. In preparazione

Floresta, Ilario


Deputato della Repubblica. Eletto in Sicilia, nel collegio di Giarre. È nato a Desio, in Lombardia, ma fa l'imprenditore in Sicilia, nel settore della telefonia, ben introdotto nei subappalti della telefonia di Stato (quando c'era). Nel 1994 "scese in campo" sotto le bandiere di Forza Italia, fu eletto alla Camera nel collegio di Giarre e divenne sottosegretario al Bilancio nel governo Berlusconi. Gli investigatori della Dia (la Direzione investigativa antimafia) lo misero sotto osservazione perché Gioacchino La Barbera, uno dei mafiosi responsabili della strage di Giovanni Falcone, nei giorni precedenti e seguenti la strage aveva comunicato anche con cellulari intestati a un’azienda di Floresta. Questioni di lavoro, spiegò La Barbera. Uscito pulito da questa storia palermitana, Floresta entrò in una vicenda catanese: un collaboratore di giustizia, Giuseppe Scavo, raccontò di aver visto Floresta negli uffici dell’autoparco di Sebastiano Sciuto, uomo d’onore calabrese del clan Ercolano, poi arrestato in seguito all’operazione Orsa Maggiore. Le affermazioni di Scavo sono rimaste però senza conferme e riscontri, così la procura ha chiesto l’archiviazione del caso

Forte, Michele


Senatore della Repubblica. In preparazione

Frau, Aventino


Senatore della Repubblica. Eletto in Veneto, nel collegio di Verona città. Ex parlamentare democristiano, oggi fa parte di Forza Italia. Il suo nome compare negli elenchi della loggia massonica P2: fascicolo 533, numero di tessera 1705, data di iniziazione 1 gennaio 1977. Frau ha ammesso di aver conosciuto Licio Gelli, ma ha smentito la sua iscrizione alla P2.

Frigerio, Gianstefano


Deputato della Repubblica. Eletto in Puglia. Un nome, una garanzia. Già, ma qual è il nome? Nel collegio dove Silvio Berlusconi l’ha candidato, in Puglia, è Carlo Frigerio, com'era scritto sui manifesti. A Milano, dove da decenni fa politica, è Gianstefano. Eppure è sempre lui: come segretario regionale della Dc in Lombardia (e cassiere occulto del partito) ha incassato decine di tangenti, è stato arrestato tre volte tra il 1992 e il 1993, è stato coinvolto in molti processi. È accusato di aver accettato mazzette per le discariche lombarde, per il depuratore di Monza, per gli appalti alle Ferrovie Nord. Alcune tangenti le ha ammesse, pur minimizzando il proprio ruolo. Ha confessato, per esempio, di aver ricevuto 150 milioni da Paolo Berlusconi, in cambio dei permessi alla Fininvest per gestire la discarica di Cerro Maggiore.
Ha accumulato tre condanne definitive: 1,4 anni per finanziamento illecito ai partiti, 1,7 per finanziamenti illeciti e ricettazione, 3,9 per corruzione e concussione. Ciò nonostante, dopo aver lasciato la Dc si è inventato una nuova vita come consigliere personale di Silvio Berlusconi e influente membro di Forza Italia, di cui dirige il centro studi. Mentre i giudici dell’esecuzione stavano esaminando le sentenze definitive che pesano su di lui per decidere il cumulo della pena da scontare, Gianstefano scompare e ricompare, in Puglia, Carlo: lì si è conquistato un bel seggio in Parlamento. Il 31 maggio, primo giorno di riunione della nuova Camera dei deputati, Frigerio, è stato arrestato. Dovrà scontare una pena di 6 anni e cinque mesi.

Gianni, Giuseppe


Deputato della Repubblica. Eletto in Sicilia, nel collegio di Augusta. Giuseppe, detto Pippo, è esponente del Cdu. Ha 53 anni, è medico di Solarino ed ex sindaco di Priolo. Deputato regionale dal 1991 al 1996 per la Dc, è poi transitato nell’Udeur di Clemente Mastella ed è stato anche componente della commissione Sanità. Nel 1998 è stato arrestato e poi condannato a tre anni (tribunale di Siracusa, primo grado) per una mazzetta di 25 milioni per l’appalto di lavori nella pineta cittadina. Il leader del Cdu Rocco Buttiglione lo aveva definito «un prezioso capitale per la sua città, per la regione e per l’intero partito». Dopo la condanna lo ha nominato coordinatore regionale del Cdu siciliano.

Giudice, Gaspare


Deputato della Repubblica. Eletto in Sicilia. Forzista doc. Nel 1998, quando era vicecoordinatore per la Sicilia di Forza Italia, la procura di Palermo chiese il suo arresto per complicità con la mafia. Silvio Berlusconi commentò: "Essendo Giudice vicecoordinatore di Forza Italia in Sicilia e avendo avuto quindi rapporti con l’onorevole Gianfranco Micciché, non si può neppure immaginare alcun alone di dubbio intorno a lui, perché altrimenti non avrebbe potuto avere quell’incarico". Secondo l’accusa, Giudice era al diretto servizio della cosca mafiosa di Caccamo, i cui uomini si vantavano di averlo fatto eleggere e gli telefonavano fin dentro il palazzo di Montecitorio per ricordargli la sua dipendenza e per ordinargli che cosa doveva fare: "Gasparino, guarda che siamo stati noialtri a metterti lì", gli ripetevano. Gli elementi raccolti dall’accusa erano tali da far escludere alla giunta parlamentare per le autorizzazioni a procedere che ci fosse fumus persecutionis nei confronti del parlamentare. Perfino il "supergarantista" Filippo Mancuso, in giunta, non aveva avuto nulla da eccepire contro la richiesta dei magistrati. Eppure la Camera dei deputati il 16 luglio 1998 bocciò (303 voti a 210, con 13 astenuti) la richiesta d’arresto. Non solo, i deputati sottrassero al giudice elementi di prova: impedirono (287 voti a 239, con 3 astenuti) l’utilizzo processuale dei tabulati Telecom, quelli da cui erano documentati i rapporti e la dipendenza di Giudice dagli uomini delle cosche.

Deputato della Repubblica. Eletto a Palermo (quota proporzionale). Oggi è un esponente di An e parlamentare della Casa delle libertà. Tanti anni fa, il 24 ottobre 1969, quando aveva 32 anni, fu fermato vicino a Palermo dai carabinieri insieme a quattro camerati (tra cui Pierluigi Concutelli, capo militare dell’organizzazione neofascista Ordine nuovo). Nella sua automobile fu trovata una quantità considerevole di armi da guerra avvolte in carta da giornale. Concutelli fu condannato a 2 anni, Lo Porto a 16 mesi. Lo Porto è stato poi indagato (senza conseguenze penali) per rapporti con ambienti mafiosi.
Lupi, Maurizio


Deputato della Repubblica. Eletto in Lombardia, nel collegio di Merate. Esponente di Comunione e liberazione, vicino alla Compagnia delle opere. È stato candidato dopo essere stato coinvolto nell'inchiesta giudiziaria sulla cascina San Bernardo di Milano. Da assessore al Comune di Milano, insieme al collega Antonio Verro, aveva fatto approvare una concessione per far diventare la cascina un centro polivalente con finalità sociali. Poi, con un repentino cambio di marcia, la cascina era stata trasformata in una struttura sanitaria privata da 20 posti, naturalmente affidata agli amici della Compagnia delle opere. Subito dopo l'elezione alla Camera, come prevedibile, è arrivata la richiesta di rinvio a giudizio per truffa e falso.
Maroni, Roberto


Deputato della Repubblica. Eletto nel collegio di Varese. Leghista, ex ministro dell'Interno nel primo governo Berlusconi. È coinvolto in tre inchieste giudiziarie. Per gli scontri con la polizia, inviata a perquisire la sede della Lega a Milano, è stato condannato in primo grado a 8 mesi per oltraggio e resistenza a pubblico ufficiale. Come capo delle "camicie verdi", è indagato dalla procura di Verona per reati come attentato contro l'integrità dello Stato. Infine, la procura di Roma lo vuole processare per favoreggiamento di una presunta compravendita di voti. Candidato al ministero della Giustizia nel governo Berlusconi, ha dovuto farsi da parte, tra le polemiche. Ma è comunque diventato ministro al Welfare.

Martino, Antonio


Deputato della Repubblica. Eletto in Sicilia, al proporzionale, nelle liste di Forza Italia. Il suo nome compare nelle liste della loggia massonica P2, scoperte nel 1981: aveva presentato la domanda d'iscrizione, poi non perfezionata. Martino ha sempre negato, ma nei documenti P2 c'è una domanda d'iscrizione da lui stesso firmata, con data 6 luglio 1980, e la testimonianza del "fratello" presentatore, il collaboratore di Licio Gelli Giuseppe Donato. È ministro alla Difesa.

Mauro, Giovanni


Deputato della Repubblica. Eletto in Sicilia, a Ragusa. Esponente di Forza Italia. Quando era presidente della Provincia di Ragusa, nell’agosto 1998, fu arrestato con alcuni suoi collaboratori con l’accusa di corruzione: avrebbe ricevuto denaro da sei professionisti che volevano ottenere incarichi per lo studio e lo sviluppo di progetti ambientali (come la bonifica delle discariche e il piano territoriale provinciale) finanziati dall’Unione europea. Al momento dell’arresto, il coordinatore regionale di Forza Italia Gianfranco Micciché denunciò l’inizio di "una campagna d’agosto" contro il suo partito e lo definì "uno dei più stimati amministratori siciliani". Il capo d’imputazione era pesante: "associazione per delinquere finalizzata ad atti di corruzione". In attesa che si concluda il processo a suo carico, è entrato in Parlamento. Subito dopo, nel giugno 2001, è stato condannato in primo grado a 1 anno e 2 mesi.

Mormino, Nino


Deputato della Repubblica. Eletto in Sicilia, per Forza Italia, dopo che per volere di Silvio Berlusconi era stato candidato nel collegio di Cefalù. Avvocato, per molti anni è stato presidente della Camera penale (l'organismo che riunisce gli avvocati) di Palermo, dopo aver retto la Camera penale di Termini Imerese. Tra i suoi assistiti vi sono boss di rango di Cosa nostra, come i membri della famiglia Madonia; e anche il collega avvocato Francesco Musotto, processato (e poi assolto) con l'accusa di aver ospitato nella sua villa il capomafia Leoluca Bagarella. Anche Mormino, insieme ad altri due penalisti, è finito sotto inchiesta per contatti con gli ambienti mafiosi, sulla scorta delle dichiarazioni di cinque collaboratori di giustizia. Ma nel maggio 1996 la procura di Palermo ha chiuso l'indagine contro di lui, non avendo trovato elementi sufficienti a dimostrare che i contatti non fossero di natura esclusivamente professionale.

Nespoli, Vincenzo


Deputato della Repubblica. In preparazione
Nicolosi, Nicolò


Deputato della Repubblica. Eletto in Sicilia, a Termini Imerese, per la Casa delle libertà. Ha 59 anni e una lunga esperienza all’Assemblea regionale siciliana. Ex democristiano, lascia alle spalle una contrastata esperienza di assessore regionale alle Finanze, nella quale tentò di coprire parte del buco di bilancio con una tassa sul metano Snam che attraversa il territorio siciliano. Fu coinvolto nel processo per le assunzioni pilotate alla Forestale di Palermo, assieme ad altri 35 imputati. Fu anche inquisito e arrestato per voto di scambio. Assolto dal tribunale di termini Imerese, gli è stato riconosciuto un risarcimento di 250 milioni per ingiusta detenzione.
Pisanu, Giuseppe


Deputato della Repubblica. Eletto nel proporzionale, nelle liste di Forza Italia. Ex democristiano, è stato per anni deputato dc e sottosegretario al Tesoro e alla Difesa nei governi del pentapartito. Nel secondo governo Berlusconi è finalmente ministro: di un nuovo dicastero che si chiama "Attuazione del programma di governo": una sorta di musiliana "Azione Parallela".
Nell'estate 1981, Pisanu, sardo e amico di Armando Corona (che poi diventerà Gran Maestro della massoneria) conosce in Sardegna il banchiere Roberto Calvi (tessera P2 numero 1624). L'uomo che fa incontrare Calvi e Pisanu è Flavio Carboni, faccendiere sardo che era in contatto con un imprenditore milanese che voleva fare affari in Sardegna: Silvio Berlusconi (tessera P2 numero 1816). Pisanu è il padrino politico di Carboni, che presenta come un «interlocutore valido per le forze politiche richiamantesi alla stessa aspirazione, cioè quella cattolica». Dichiara Pisanu al magistrato titolare dell'indagine su Calvi e il suo Banco Ambrosiano: «Il Carboni si diceva congiuntamente interessato alle televisioni private in Sardegna: ciò in un'ottica di inserimento nella regione del circuito televisivo Canale 5, facente capo al signor Silvio Berlusconi di Milano. Il Carboni mi spiegò che il Berlusconi aveva interesse a espandere Canale 5 alla Sardegna, talché lo stesso Carboni si stava interessando per rilevare a tal fine la più importante rete televisiva sarda, Videolina. Sempre riferendosi all'oggetto delle sue attività, il Carboni mi disse di essere in affari con il signor Berlusconi non solo con riferimento all'attività televisiva, ma anche con riguardo a un grosso progetto edilizio di tipo turistico denominato "Olbia 2". Fin dall'inizio ritenni di seguire gli sviluppi delle varie attività di Carboni, trattandosi di un sardo che intendeva operare in Sardegna e che peraltro mostrava di avere vari interessi e vari contatti con persone qualificate» (Testimonianza Pisanu al pm Dell'Osso).
Poi Carboni ebbe vari guai giudiziari. Girò assegni del Banco Ambrosiano agli usurai della Banda della Magliana. Subì arresti e condanne. Ma almeno fino alla primavera 1982 restò in stretto contatto con Giuseppe Pisanu che, mentre era sottosegretario al Tesoro, si interessò attivamente della vicenda Calvi-Ambrosiano. Nei mesi frenetici che precedono la scoperta della bancarotta dell'Ambrosiano e la fuga all'estero di Calvi, Pisanu incontra Calvi per quattro volte, sempre accompagnato da Carboni. L'ultimo appuntamento avviene il 22 maggio 1982, quando Pisanu vola a Milano sull'aereo di Carboni. Poi, il 6 giugno, il sottosegretario risponde in Parlamento ad alcune interrogazioni sulla situazione della banca di Calvi, dopo che erano ormai filtrate voci sulla drammatica crisi finanziaria che stava attraversando. Pisanu risponde tranquillizzando: la situazione è normale; il sottosegretario non accenna minimamente alla gravissima situazione debitoria in cui versa il Banco Andino, controllato dall'Ambrosiano.
Alla Commissione parlamentare d'inchiesta sulla P2, dichiarerà Angelo Rizzoli: «A proposito dell'Andino, Calvi disse a me e a Tassan Din che il discorso dell'onorevole Pisanu in Parlamento l'aveva fatto fare lui. Qualcuno mi ha detto che per quel discorso Pisanu aveva preso 800 milioni da Flavio Carboni». Dopo lo scandalo P2 e il crac Ambrosiano, nel gennaio 1983 Pisanu è indotto a dimettersi da sottosegretario al Tesoro. «A causa di fatti incontrovertibili», secondo una dichiarazione del deputato radicale Massimo Teodori al Corriere della sera: «I rapporti strettissimi e continuativi fra Pisanu e Carboni; i rapporti di Pisanu con Calvi tramite Carboni; i rapporti di Pisanu con Calvi e Carboni per la sistemazione del Corriere della sera; i rapporti di Pisanu con Calvi e Carboni quando, sottosegretario al Tesoro, il ministro prendeva importanti decisioni sull'Ambrosiano» (Corriere della sera, 22 gennaio 1983).
Il 18 luglio 1982 Calvi fu trovato impiccato sotto un ponte di Londra. Pisanu, dopo le sue dimissioni, scomparve per molto tempo dalla scena. Ricompare nel 1994, quando torna in Parlamento e diventa vicecapogruppo dei deputati di Forza Italia: lasciata la Dc, si è schierato con il partito di Berlusconi, ex socio d'affari del suo protetto Carboni. E Berlusconi, nel 2001, pur di dargli una poltrona da ministro, inventa il curioso dicastero dell'"Attuazione del programma". Accanto, alle riunioni di governo, avrà il più feroce dei suoi accusatori, ai tempi della vicenda Calvi: Mirko Tremaglia.

Previti, Cesare


Deputato della Repubblica. Eletto a Roma. Avvocato personale di Silvio Berlusconi, ha ereditato l’incarico professionale dal padre, che aiutò il giovane Silvio a fondare la Fininvest, in un turbine di strane società svizzere e di anonime fiduciarie. È dunque uno dei consulenti che conoscono i segreti delle origini di Berlusconi. Nato a Reggio Calabria 67 anni anni fa, crebbe professionalmente nello studio del padre, a Roma. Pur non avendo mai rinnegato le sue origini politiche neofasciste, nel 1994 Berlusconi gli chiese di "scendere in campo" con Forza Italia e lui accettò un posto al Senato prima e un ministero poi. Oggi è imputato nel processo "toghe sporche", per aver corrotto i giudici di Roma perché emettessero sentenze favorevoli a Silvio Berlusconi e alla Fininvest. Cesare Previti ha rischiato (come Amedeo Matacena e Gianni De Michelis) di non trovare posto nelle liste di Forza Italia. Per lui però il Cavaliere alla fine ha fatto un’eccezione, piazzandolo nel posto sicuro di capolista di Forza Italia nel proporzionale in Calabria, oltre che nel collegio uninominale di Roma Tomba di Nerone.

Salini, Rocco


Senatore della Repubblica. Eletto per la Casa delle libertà in Abruzzo, nel collegio di Teramo. Presidente democristiano della giunta regionale abruzzese nei primi anni Novanta, fu arrestato (con l'intera giunta) nell'ambito di un'indagine giudiziaria sui finanziamenti europei alla Regione. L'accusa: aver falsificato la graduatoria per l'assegnazione dei fondi. Patteggiò una condanna a 1 anno e 4 mesi. Poi, nel 1999, fu rieletto consigliere regionale, nelle liste di Forza Italia (fu il candidato che ottenne il maggior numero di voti nella regione Abruzzo, oltre 12 mila). Divenne vicepresidente della giunta e assessore alla Sanità. Ma Salini, in quanto condannato, era ineleggibile al Consiglio regionale e su questo sta infatti decidendo il tribunale amministrativo regionale dell'Aquila, che potrebbe anche decretare lo scioglimento dell'assemblea, rendendo quindi necessarie nuove elezioni. Ineleggibile alla Regione, Salini si è presentato al Senato, nel 2001, ed è stato eletto.

Selva, Gustavo


Deputato della Repubblica. Eletto nel collegio di Treviso. Ex democristiano, oggi è esponente di An. Il suo nome compare negli elenchi della loggia massonica P2: fascicolo 623, numero di tessera 1814, data di iniziazione 26 gennaio 1978. All'epoca, Selva era direttore del Gr2 Rai. Ha smentito di essere iscritto alla loggia. Sospeso dalla Rai dal Consiglio d'amministrazione, ha presentato ricorso al pretore del lavoro, che però lo ha respinto.

Scajola, Claudio


Deputato della Repubblica. Eletto in Liguria. Classe 1948, di Imperia, democristiano nato in una famiglia democristiana. Il padre Ferdinando, dirigente Inps, fu segretario della Dc locale e sindaco d’Imperia fin dal 1952. Due anni dopo dovette dimettersi, perché travolto da uno scandalo: il cognato aveva ottenuto il posto di primario chirurgico nell’ospedale locale e si malignava che fosse stato aiutato dal potente sindaco democristiano. Erano altri tempi, bastava niente per costringere alle dimissioni. Ma la politica restò una malattia di famiglia. Il testimone passò dapprima al figlio maggiore, Alessandro, che divenne anch’egli sindaco d’Imperia nel 1972, poi ancora nel 1977, e nel 1979 fu eletto in Parlamento. Claudio era il più piccolo dei tre figli del notabile dc. Ma venne anche il suo momento. Aveva respirato aria democristiana fin dalla culla: sua madrina di battesimo era stata Maria Romana De Gasperi, figlia del grande capo della Dc. Già negli anni del liceo e poi dell’università si era impegnato nel movimento giovanile democristiano. Non è un teorico, ma un amministratore, un organizzatore: diventa presidente dell’ospedale Novaro, poi dell’Unità sanitaria locale; è anche segretario provinciale della Dc. Nel 1982, a 34 anni, diventa sindaco d’Imperia, come il padre Ferdinando, come il fratello Alessandro. È una festa, in famiglia. Peccato che un anno dopo esploda lo scandalo dei casinò. È il primo grande intreccio tra politica e affari in cui compare, nel nord del Paese, lo zampino della mafia. La storia è complessa e ancora oggi non svelata in tutte le sue pieghe, ma è semplice nella sua essenza: si era saldato un triangolo, tra imprenditori che puntavano a gestire le case da gioco, politici che concedevano gli appalti per la gestione, ma volevano qualcosa in cambio, e mafiosi che attorno ai casinò ronzano da sempre e che hanno ottimi argomenti, finanziari e non solo, per arrivare al controllo del business. Nella notte di giovedì11 novembre 1983 polizia, carabinieri e guardia di finanza circondano e perquisiscono a tappeto i casinò di Sanremo, Campione d’Italia, Saint Vincent e Venezia. Gli arrestati sono una quarantina. Il «blitz di San Martino», come verrà chiamato, convolge imprenditori, politici e boss mafiosi, e azzera due gruppi dirigenti locali, gli amministratori pubblici del Comune di Sanremo e della Valle d’Aosta. Che cosa era successo, nei mesi precedenti? In Liguria si erano affrontati due gruppi, che puntavano a conquistare la gestione del casinò di Sanremo. Da una parte Michele Merlo, titolare della società Sit, che aveva stretto accordi con i democristiani Osvaldo Vento, sindaco di Sanremo, e Manfredo Manfredi, parlamentare d’Imperia. Dall’altra il conte Giorgio Borletti, ultimo rampollo della famiglia che a Milano aveva fondato la Rinascente, che era tornato dal Kenya, aveva fondato la società Flower’s paradise e per battere Merlo e conquistare il casinò si era rivolto ai socialisti milanesi Antonio Natali e Cesare Bensi. Per vincere, sia Merlo, sia Borletti avevano messo mano al portafoglio. Erano state pagate o programmate tangenti per 4 miliardi («parte a Roma»: ma di questo non si è mai appurato niente). Dietro ciascuna delle due cordate, poi, si muovevano, nell’ombra, altri personaggi: il finanziatore di Merlo, per esempio, era Ilario Legnaro, uomo legato ai clan catanesi di Nitto Santapaola e a Gaetano Corallo, che aveva già messo le mani sul casinò di Campione; quanto a Borletti, si era affidato a Lello Liguori, il re dei night, il padrone del Covo di Nord-Est di Santa Margherita, che gli aveva presentato alcuni “amici» come Angiolino Epaminonda detto il Tebano, Salvatore Enea detto Robertino e Giuseppe Bono. Il primo era il principe della «mala» a Milano, gli ultimi due erano i boss delle «famiglie» palermitane al Nord. Bella gara: da una parte la Sit, con democristiani e catanesi, dall’altra la Flower’s paradise, con socialisti e palermitani. Con queste formazioni, naturali i ricatti, le minacce, il doppio gioco, i tradimenti... Il sindaco Vento, interrogato dai magistrati dopo l’arresto, spiega: nel partito, il metodo delle tangenti è stato accettato non soltanto «per motivi economici, ma anche politici», perché «chi non accettava il piano di corruzione di fatto si isolava», «il dissenso avrebbe significato una vera e propria emarginazione». In questo clima teso e confuso, si arriva alla gara, il 25 marzo 1983. I commissari nominati dai partiti aprono le due buste con le offerte di canone al Comune per la gestione del casinò di Sanremo. La Sit di Merlo offre 21 miliardi, la Flower’s paradise di Borletti 18 miliardi e 900 milioni. Destinata a vincere, a suon di tangenti, era la Sit, ma evidentemente qualcuno all’ultimo momento aveva fatto il furbo ed era passato dall’altra parte: la commissione aveva stabilito che l’offerta non poteva superare i 20 miliardi e 980 milioni, così la Sit è sconfitta perché, in questo gioco miliardario, sfora il tetto per 20 miseri milioni... Scoppia il finimondo. Tra i politici è tutto un accusarsi a vicenda. Tra le due imprese invece comincia la guerra delle carte bollate, con ricorsi in Giunta, al Tar, al Coreco, al Tribunale... è in questa baraonda che fa la sua comparsa sulla scena Claudio Scajola, sindaco di Imperia ed esponente autorevole della Dc provinciale. Il 20 maggio 1983 si reca, con il collega di Sanremo Osvaldo Vento, a un incontro segreto con Borletti, a Bourg Saint Pierre, in Svizzera. È Vento, che stava trattando con entrambi i contendenti, a chiedere a Borletti di poterlo incontrare, «in modo riservato», insieme a un altro politico, «in un clima di sospetto e di timore che potesse essere violata la segretezza», scrive il magistrato. Borletti accetta. L’incontro avviene in un ristorante. Dopo il blitz di San Martino, il conte racconterà che «i due politici sostanzialmente gli comunicarono che subito dopo le elezioni avrebbe ottenuto la casa da gioco», ma «ad alcune condizioni»: la prima, che «la gestione fosse improntata a criteri di imparzialità nei confronti delle forze politiche e quindi senza etichette socialiste»; la seconda, che «venisse compiuto un “gesto”che potesse controbilanciare l’offerta fatta dal Merlo a favore degli sfrattati» (Merlo aveva offerto al Comune di Sanremo centinaia di milioni per dare un’abitazione ad alcune famiglie restate senza casa); terzo, che venisse pagata una tangente di 50 milioni. Borletti riferisce subito tutto al suo avvocato Pier Giusto Jaeger e ad altre due persone (Lorenzo Acquarone e Sergio Carpinelli). Quando i magistrati di Milano cominciano a indagare sui casinò, Borletti racconta dell’incontro e i tre confermano. Ecco allora che anche Scajola viene arrestato. Nella loro requisitoria, i pubblici ministeri Corrado Carnevali e Marco Maiga scrivono: «Sono stati raccolti elementi sufficienti per giustificare e imporre il rinvio a giudizio dei due prevenuti (cioè Vento e Scajola, ndr). A loro carico vi sono le dichiarazioni precise e dettagliate della parte offesa (Borletti, ndr), inequivoche nella loro portata accusatoria; le stesse dichiarazioni hanno trovato conferma in numerose testimonianze (Lorenzo Acquarone, Sergio Carpinelli, Pier Giusto Jaeger)». E ancora: «Benché l’imputato Scajola abbia recisamente respinto l’addebito, sostenendo che la richiesta oggetto di contestazione non venne mai avanzata nel corso della conversazione, (...) le sostanziali ammissioni sul punto del Vento (...) devono debbono ritenersi determinanti in ordine all’effettiva sussistenza del reato, di cui sono presenti gli elementi costitutivi tutti. La presenza dello Scajola nel particolare contesto, (...) l’avere il Borletti, nelle confidenze effettuate ai testi di cui sopra si è detto, riferito l’indebita richiesta a lui avanzata ad entrambi i pubblici amministratori presenti nell’occorso, devono essere ritenute circostanze sufficienti perché lo stesso Scajola sia chiamato a rispondere del reato a titolo di concorso morale nel medesimo».
Il giudice istruttore Paolo Arbasino, ricevute le richieste del pubblico ministero, non ritiene invece che gli elementi a carico di Scajola siano sufficienti per un rinvio a giudizio e il 31 gennaio 1989 lo proscioglie. Scajola aveva spiegato di essere andato all’incontro con Borletti, ma soltanto per capire la situazione, che era alquanto confusa. Aveva confermato di aver posto il problema della «gestione imparziale»(cioè non filo-socialista) del casinò, ma aveva ribadito di non aver chiesto, né sentito chiedere, alcuna tangente.
Per la cronaca: la guerra per il casinò di Sanremo finisce con un accordo tra le due cordate che prevede il ritiro di Borletti, in cambio di 1 miliardo e 900 milioni subito, più 4 miliardi in seguito, a grosse rate mensili. Il processo per lo scandalo dei casinò termina invece con molte condanne definitive, che confermano nella sostanza l’impianto accusatorio.
E Claudio Scajola? Ritorna subito a fare politica. Torna a sedere sulla poltrona di sindaco nel 1990, sempre sotto le bandiere della sua Dc. Nel 1995 ci riprova, ma intanto la Dc si è dissolta in cento rivoli. Mette in piedi una lista fai-da-te, «Amministrare Imperia», che si scontra con una lista dell’Ulivo e una del Polo. Nella foga della campagna elettorale, degli avversari di Forza Italia e An dice: «Sono soltanto dei fascisti». Vince il centrosinistra. Ma l’anno dopo, nell’aprile 1996, mostra di essersi ricreduto: si candida alla Camera per Forza Italia e viene eletto. Amministratore tenace, organizzatore efficiente, democristiano a 24 carati, si fa subito notare da Silvio Berlusconi, che gli affida un compito impegnativo: costruire il partito. Nominato coordinatore nazionale di Forza Italia, lavora sodo. Trasforma il “partito di plastica” in un partito vero. Come premio, Berlusconi gli affida il più delicato dei ministeri, quello dell’Interno: con Scajola, al Viminale torna un democristiano doc, uno della tempra dei Taviani, Scelba, Restivo... Scajola, per i suoi trascorsi è, effettivamente, un esperto del ramo. A Genova, però, non lo dimostra: responsabile dell'ordine pubblico al G8, sbaglia tutto.

Sodano, Calogero


Senatore della Repubblica. Eletto ad Agrigento. Membro del Ccd, è stato sindaco di Agrigento. Nell'aprile 2001 ha subito una condanna in primo grado a 1 anno e mezzo di reclusione per avere permesso l’abusivismo edilizio in cambio di vantaggi elettorali. Con Sodano sono stati condannati a un anno di reclusione anche alcuni suoi ex assessori. Gli imputati, secondo l’accusa, non avrebbero posto in essere né provvedimenti né iniziative per bloccare l’abusivismo edilizio tra il 1991 e il 1998, non solo nella Valle dei Templi, ma in tutta la città.

Urbani, Giuliano

Deputato della Repubblica. Eletto in Lombardia, nel collegio di Vimercate. E' un professore, Giuliano Urbani, docente di Scienza politica all'università Bocconi. Nel 1985 è tra i fondatori del circolo Società civile di Milano. Nel 1994 la sua critica della vecchia politica si acquieta nel nuovo partito di Silvio Berlusconi: partecipa addirittura alla formazione di Forza Italia, in cui confluisce la sua Associazione per il Buon Governo. Berlusconi lo premia con una candidatura in Parlamento, in cui entra nel 1994. Subito dopo lo chiama a reggere il ministero della Funzione pubblica. Oggi, nel secondo governo Berlusconi, è ministro dei Beni culturali, un po' infastidito dal protagonismo del suo sottosegretario Vittorio Sgarbi. Parallelamente alla politica, Urbani ha mantenuto una attività professionale: è stato a lungo, per esempio, presidente di Domina, una delle società del finanziere Ernesto Preatoni. Soprannominato "il raider di Garbagnate", Preatoni era stato per anni oggetto di indagini da parte della magistratura italiana e della Consob, l'autorità di controllo della Borsa. Gli innumerevoli procedimenti giudiziari aperti sulle sue attività finanziarie non erano mai riusciti ad approdare a una condanna, ma Preatoni aveva comunque pensato di cambiare aria, trasferendo i suoi affari prima in Islanda e poi in Estonia, diventata, come tutto l'Est europeo dopo la caduta del comunismo, un paradiso per le scorribande finanziarie. La sua holding finanziaria e immobiliare era diventata la Pro Kapital, con sede a Tallin, in Estonia. La società italiana Domina aveva però continuato a controllare le attività turistiche del gruppo, tra cui un noto villaggio a Sharm el-Sheik. Centro dell'impero di Preatoni resta la Peak Mount Corporation, con sede nella inespugnabile (ai giudici) Vaduz. Urbani, stretto collaboratori di Berlusconi, è rimasto presidente della Domina almeno fino a poco tempo fa. «Conosco Urbani da tempo», ha dichiarato Preatoni al Corriere della sera il 9 agosto 2001, «ma di recente ha dato le dimissioni dal suo incarico in Domina». Quanto di recente, onorevole deputato e signor ministro? Ai primi d'agosto era circolata la notizia che la Borsa estone aveva deciso di sospendere dal listino la Pro Kapital: gli affari di Preatoni sono troppo poco trasparenti anche per l'Estonia, ma evidentemente non lo erano per il poco avveduto Urbani.


Verdini, Denis


Deputato della Repubblica. Eletto nel proporzionale, a Firenze, nelle liste di Forza Italia. A Firenze lo chiamano il Berlusconi della Toscana. Presidente della banca Credito cooperativo fiorentino, dopo un'ispezione della Banca d'Italia nel suo istituto, è stato indagato per falso in bilancio. È editore del Giornale della Toscana e possiede quote del Foglio di Giuliano Ferrara. Il pubblico ministero di Firenze ha chiesto per Verdini anche un rinvio a giudizio per violenza sessuale: sarebbe saltato addosso, nel suo ufficio, a una signora che andava a chiedergli di ottenere un prestito dalla sua banca.

Verro, Antonio


Deputato della Repubblica. Eletto in Lombardia, nel collegio di Cremona. Esponente di Comunione e liberazione, vicino alla Compagnia delle opere. E' stato candidato dopo essere stato coinvolto nell'inchiesta giudiziaria sulla cascina San Bernardo di Milano. Da assessore al Comune di Milano, insieme al collega Maurizio Lupi, aveva fatto approvare una concessione per far diventare la cascina un centro polivalente con finalità sociali. Poi, con un repentino cambio di marcia, la cascina era stata trasformata in una struttura sanitaria privata da 20 posti, naturalmente affidata agli amici della Compagnia delle opere. Subito dopo l'elezione alla Camera, come prevedibile, è arrivata la richiesta di rinvio a giudizio per truffa e falso.

Vito, Alfredo


Deputato della Repubblica. Eletto in Campania. Noto ai bei tempi della Prima Repubblica come "Mister centomila preferenze" della Democrazia cristiana, ora è parlamentare della Casa delle libertà. Ex impiegato dell’Enel, si buttò in politica, nella Dc, con grande impegno. Si dice che nel suo ufficio elettorale riuscisse a ricevere più di 200 persone al giorno. Il soprannome se lo guadagnò con i risultati elettorali conseguiti nel 1985, 1987 e 1992: fu eletto prima al Consiglio regionale della Campania (con 120 mila voti), poi alla Camera dei deputati (con 160 mila voti) e infine di nuovo al Parlamento (con 104 mila preferenze). Poi arrivò Mani pulite: fu indagato, arrestato e processato per tangenti. La Direzione distrettuale antimafia di Napoli chiese al Parlamento l’autorizzazione a procedere contro di lui anche per concorso esterno in associazione a delinquere di tipo mafioso, sospettando suoi rapporti con la Camorra. Alfredo Vito indossò allora il saio del pentimento: "Torno alla mia famiglia; con la politica ho chiuso". Scrisse: "Lascio il mio vecchio partito, la Dc, e invito tutti i parlamentari inquisiti a seguire il mio esempio: fatevi da parte, perché solo così si potrà procedere al rinnovamento dei partiti e della classe politica". Patteggiò una condanna e restituì più di 4 miliardi di lire. Sono stati impiegati per costruire un parco pubblico alla periferia di Napoli, ribattezzato dalla fantasia popolare "Parco Mazzetta". Ma non ha mantenuto la promessa di stare lontano dalla politica: ha riallacciato i contatti di un tempo, ha riaperto un ufficio a Roma ed è tornato alla carica con la Nuova democrazia cristiana (fondata nel 2000 insieme con Flaminio Piccoli). Nel 2001 è stato accolto a braccia aperte nella Casa delle libertà, che lo ha portato in Parlamento.

Vizzini, Carlo


Senatore della Repubblica. Eletto in Sicilia. Palermitano, ex segretario del Psdi, cinque volte deputato (la prima a soli 28 anni), tre volte ministro, è stato responsabile tra l’altro del dicastero delle Poste e di quello della Marina. Nel 1993 è rimasto coinvolto nello scandalo Enimont con l’accusa di aver ricevuto un finanziamento illecito di 300 milioni. Condannato in primo grado, in appello strappa una prescrizione. Fu assolto dal Tribunale dei ministri anche dall’accusa di aver ricevuto mazzette mentre era al ministero delle Poste. Giovanni Brusca ha incluso il suo nome nella lista di politici che la mafia voleva far fuori dopo le stragi di Capaci e via D’Amelio. Nel giugno del 1999 Vizzini, amico di Silvio Berlusconi e di Marcello Dell’Utri, è entrato nel Consiglio di presidenza di Forza Italia. Nel 2001 ha vinto il confronto elettorale nel collegio senatoriale di Palermo centro.


Eh cosa dici sono un po tantini èh? certo ci sono anche a sinistra e non quelli che tu hai voluto appiccicare l'unico che hai detto giusto era occhetto, ma avresti fatto più bella figura a dire greganti anche un del turco, o al massimo la malfa................ si poi c'èra anche un assessore giu in un comune di roma ma........ dai non prendiamoci in giro come credo che dite voi a napoli accà nessune è fessu: non c'è confronto!
L'obbiettività è questa!
antoniuccio  29/09/2005 09:10:39Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Beh, spero per il tuo tempo che abbia adoperaro il copia e incolla dai 30000 siti antiBerlusconi che ci sono (grazie alla libertà di oggi), altrimenti se la tua occupazione è quella di sapere i fatti di persone con le quali non hai a che fare, caro mio, il cervello te lo sei proprio bevuto.
Io so solo che incontrai De Mita, Pomicino e Maccanico sulla spiaggia ad Ischia, (la sera ci sarebbe stato il premio per il giornalismo....) e certamente non parlavano di andare in pensione, ma progettavano ciò che a Roma dovevano prescrivere ai loro servi con maglia rossa. Ma tanto tu ti bevi (altro che succo di frutta!) ciò che leggi dai giornali (tutti in mano alla sinistra....).
Raistlin  29/09/2005 12:05:47Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Interessante...
Dalle invenzioni su Telecom Serbia alle imprecisioni sui procedimenti penali a Prodi.
Contrariamente al tuo amoroso piazzista di Arcore non mi pare che Prodi si sia sottratto a delle sentenze inventandosi leggi per il suo comodo o sfruttando i parlamentari avvocati per tirare i processi per le lunghe finoltre i termini di prescrizione. Tutt'altro... Oh già, nel '96, se è a questi processi che ti riferisci perché non ho memoria di altri, fu il giudice per le indagini preliminari a chiedere l'archiviazione e a chiudere un secondo procedimento. L'unica sentenza ricevuta è di assoluzione piena, ed è del '97: non luogo a procedere perché il fatto non costituisce reato. Nessuna legge a suo favore fu votata e la sentenza ne è la testimonianza. Per quanto concerne l'abuso d'ufficio sul quale mise mano la sinistra la critica vale, eccome, ma non coinvolse quello specifico procedimento. Se poi parlavi d'altro mi scuso a priori.
Parli di giornalismo in mano alla sinistra, magari sei convinto che anche le televisioni lo siano... Ti devo citare i quotidiani bolscevichi che più di tutti hanno attaccato il Cavaliere? TheEconomist è il primo, il FInancialTimes è il secondo... Certo da un editore di giornali e televisioni come Silvio ci si aspetta che lasci in libertà i suoi dipendenti; peccato che dall'ukase bulgaro che disintegrò il trio Santoro-Biagi-Luttazzi ne siano successe altre... Dei trozkisti come Beha e Massimo Fini vennero eliminati dalla Rai... Chissà di cosa si macchiarono, forse di fare bene il loro lavoro?? Ma certo, tu sarai uno di quelli che pensa che la presenza di Floris su Rai3 sia condizione sufficiente per definire la Rai libera, e magari sei anche convinto che i prosciolti sono innocenti, in quel caso la penseresti proprio come Floris, questo vuol dire che sei tu di sinistra o lui allineato?
Gruppo STAFF, Moderatore priss  29/09/2005 13:17:26Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
chapeau!
peccato solo che antoniuccio non elaborerà i fatti ma sfornerà un nuovo spot degno del nano più alto del mondo e lo infarcirà di richiami al pericolo rosso!
Invia una mail all'autore del commento MarcoB74  29/09/2005 18:20:19Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
esatto lui fa così non avendo argomenti maschera tutto con: tg3 , comunisti, ah ah ha ha ha mi fai ridere, ogni tanto insulta, però ora è in ritardo con i suoi "cavalli di battaglia".. ma d'altra parte non è che schivani bondi o berlusconi fan meglio di lui la corrente è quella.
antoniuccio  30/09/2005 09:24:12Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Ribadisco: io ricordo solo che i processi a Prodi terminarono con la nomina di Antonio Di Pietro nel suo governo.....
Raistlin  30/09/2005 09:56:43Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
E daje...
Mi dici come fa un ex magistrato perseguitato dal pool di Brescia con 60 procedimenti penali a fare un favore a un Prodi indagato (fra l'altro nemmeno a Milano) per riceverne una nomina a un ministero? Ma la senti l'insulsaggine delle tue accuse? È come se accusassi Moggi di aver comprato con miliardi una partita di 3° categoria... L'unico nesso è che sempre di calcio si tratta.
DiPietro s'é scansato per risolvere i suoi problemi e l'unico sbocco concessogli da quelle 60 imputazioni era la politica, visto che si dice che qualcuno pressò per tenerlo lontano dalle aule di tribunale. Giri una frittata che non ha bisogno di essere condita. È già saporita di suo.
Inutile ricordarti che il pool di Brescia non riuscì a condannare DiPietro, poverino, lui non ha Pecorella come avvocato... Oh? Ma Pecorella non è quel parlamentare che ha messo mano alla legge sul falso in bilancio?? Ma non è lo stesso Pecorella che sedeva in aula nei processi Sme? Chissà da quale lato... Mi piace che addirittura te le inventi le pagliuzze negli occhi piuttosto che trovare le travi che offuscano un po' tutto il tuo campo visivo. Non è che di cognome fai Cicchitto? No sai... Inizio a pormi qualche interrogativo...
Ma vogliamo citare le cose strane del tuo amico Silvio? "Strane" per modo di dire... Lo sai chi è Metta, vero? Come sai anche chi è Carnevale, curiosamente reintegrato da sto governo quando il giudice Caselli è in pensione, e ha 6 anni di meno di Carnevale...
Mirabilie della politica, dirai tu, e allora cercati qualche informazione su Ezio Cartotto, se ti capita. Non sia mai che qualche sua informazione ti apra gli occhi... Oppure spulcia qualche sentenza dei tribunali di Caltanissetta e Palermo, o magari la sentenza a Dell'Utri... Forse un giorno ne converrai parlare di Silvio e politica è come parlare di fisica quantistica e citare Moana Pozzi.
antoniuccio  02/10/2005 19:09:50Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Mi dispiace, ma io non mi faccio lavare il cervello dalla stampa (disinformazione) comunista. Intanto, è un dato di fatto che Antonio Di Pietro è stato nominato pomposamente nel governo da Prodi, quindi non è esatto dire "come fa", poiché l'ha già fatto. Inoltre, i nomi, cognomi e fatti che in continuazione mettete davanti per distrarre voi stessi dalla inutilità della sinistra, sono esattamente nomi, cognomi e fatti ripetuti roboticamente dalla disinformazione comunista. Punto e basta. Perfino le aggettivazioni su Berlusconi (nano, faccione, abbronzatura, ecc), sono erudizioni dei comunisti. Almeno dimostrate la vostra propagandata cultura per rielaborare gli aggettivi.
Raistlin  03/10/2005 10:03:46Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Guarda che se c'é qualcuno che starnazza quello sei tu. E a furia di farlo non vorrei che qualche cacciatore ti immaginasse in salmì e premesse il grilletto contro il tuo fondoschiena italoforzuto. Il "come fai" che squacqueri come se sapessi la rava e la fava è, come molte altre tue esternazioni, aria fritta che si basa sul nulla. Con tutti i motivi che spinsero DiPietro nel governo Prodi tu inventi un accordo di fatto impossibile in una procura che con DIPietro non ci pigliava e con delle conseguenze giudiziarie che suggeriscono tutt'altro. Invece che friggere le tue subdole invenzione da giornalista lottizzato, prova a leggerti qualche sentenza e prova magari a documentarti, scansando il liquame forzista dal tuo cranio con l'informazione libera scoprirai un mondo di corruttori e legislatori che hanno lo stesso nome proprio sulla carta d'identità.
Altro fatto incontrovertibile nei tuoi post è che non dici niente: spari accuse a casaccio e nemmeno ti rendi conto che dai cul de sac dialettici nel quale t'infili con godereccia precisione non sfuggi mai. Ne spari una, ti viene disintegrata, ma a te non importa. Come il caso di Telekom Serbia: "qualcuno" accusa, "Il Giornale" di Berlusconi attacca e poi, quando vengono sconfessate tutte le accuse, fa finta di niente. Da bravo abate Farina, poi, seguiti nell'esercizio di non dire nulla facendo aria con la bocca (o muovendo le dita sul tastierino): i nomi e cognomi che elenchiamo sono FATTI, fatti che non smentisci e del quale te ne fotti altamente come una Stefania Craxi qualsiasi che almeno ha l'alibi di essere una figlia che protegge il nome di suo padre. Aggettivare Bellachioma è un esercizio di stile ormai in voga negli ambienti disperati del giornalismo libero, perdonaci se siamo costretti da loschi figuri come te a prendercela col loro piazzista di Arcore, essendo piccoli comunisti abbiamo le nostre colpe di lettori lottizzati ma... A proposito di lettura, non a caso ho usato gli appellativi "Bellachioma" e "Piazzista di Arcore" per il tuo prezioso corruttore di giudici, un'attenta analisi, che non so se sei in grado di fare, ti rivelerebbe che sono appellativi sgorgati dalla destra. Quella destra nobile e legalitaria col quale magari non ci si trova daccordo ma che aveva il pregio di essere onesta. La stessa destra di Paolo Borsellino, ricordi? Quel personaggio che saltò in aria per mano della mafia, istituzione che considererai di sinistra, visto la facilità del tuo giudicare.
Attendo il prossimo slogan...
antoniuccio  03/10/2005 17:19:36Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Beh, almeno ti ho stimolato verso la ricerca di parole molto più fantasiose, e in particolare mi piace il "liquame", molto figurativo, che però dovresti girare a te stesso.
Io credo di essere stato frainteso, ma non certo sui miei convincimenti politici che ormai, credo siano chiari.
A me non interessano fatti, sentenze e giroconti bancari per giudicare e parlar male di politici. Io giudico con dati di fatto, e dal mio tipo di attività ho avuto modo di constatare che ciò che è stato promesso non è andato gran che a segno, soprattutto per le imprese (perché ne controllo l'entità di Imposte da pagare).
Quindi, da questo punto di vista sono molto in disapprovazione con il centrodestra perché avrebbe dovuto mantenere determinati impegni.
Quello che non mi va giù è il losco modo di avversare l'antagonista politico, e in ciò siete campioni. Come diceva la buonanima di mio nonno, che ha vissuto il fascismo rimpiangendolo non certo per la mancanza di libertà, ma per la sussistenza di una vita civile dove non esisteva criminalità (il famoso detto: la gente dormiva con le porte aperte...), "I comunisti devono per forza di cose annientare l'avversario".
Così fa la sinistra italiana, così fate anche voi.
Una cosa è incontrovertibile: c'è stata una maggioranza di italiani che ha votato il centrodestra, quindi, volente o nolente il governo ha avuto il suo placet dal popolo. Giù che i magistrati attaccano, ricordandosi fatti sopiti nella memoria..., ecco che tutti gli italiani anche dal fruttivendolo parlano di PIL alterato, di dati del Fondo Monetario Internazionale negativi ecc, ecc, la crisi dovuta al governo di centrodestra e via dicendo.
Così è stato nel 1994: ricordo il TG3 che esordiva sempre così "Berlusconi indagato", fino a giungere a quella vergognosa comunicazione sui giornali, durante il G7 che si teneva a Napoli (aggiustata per volere di Ciampi che allora non era Presidente della Repubblica e non, come si dice in propaganda, da Bassolino, altra disinformazione...), che annunciava l'avviso di garanzia a Berlusca.
Tutto poi finì nel completo oblio quando salì la mortadella infagottata al pomodoro. Nessun magistrato lavorava più, tutti in ferie, tutti buoni, perché la sinistra aveva avuto il primo posto a tavola.
E non ve ne siete accorti nemmeno voi, che all'unica persona che qui ha voluto cantare fuori dal coro (dimenticavo il poverino di Cigno87 che lo avete fatto nero...) non avete dimostrato altro di come siete voi omologati contro una sola persona.
Vogliamo fare una scommessa? L'anno prossimo che si va a votare, se dovesse vincere il centrosinistra vi farò vedere che ogni notizia su processi e magistrati sparirà dalla circolazione, ma attenzione, siate obiettivi: non saprete nemmeno cosa combina la sinistra, semplicemente perché non combinerà nulla.
Lo so che siete tutti atei o ultralaicali, ma l'articolo sulla intervista a Wojtyla nel 1988 dice una cosa sul comunismo che riassume il mio pensiero: il comunismo è un regime analogo al fascismo, con l'aggravante che illude il popolo sull'egalitarismo sociale, ma quando i burocrati sono al potere, si insediano, conquistano e al popolo non viene lasciato più nulla.
Voi siete tanto accesi contro Berlusconi, che si sta mangiando tutto: non illudetevi che la sinistra farà i vostri interessi. I gay saranno ignorati per i Pacs; gli ebrei è inutile che pensino di essere tutelati dai comunisti perché antitetici ai fascisti, dato che i comunisti parteggiano per i palestinesi; gli ambientalisti è inutile che cerchino riparo nei Verdi, perché mai ho potuto constatare che i verdi avessere fatto qualcosa per l'ambiente, e potrei continuare all'infinito......
antoniuccio  03/10/2005 17:18:53Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Beh, almeno ti ho stimolato verso la ricerca di parole molto più fantasiose, e in particolare mi piace il "liquame", molto figurativo, che però dovresti girare a te stesso.
Io credo di essere stato frainteso, ma non certo sui miei convincimenti politici che ormai, credo siano chiari.
A me non interessano fatti, sentenze e giroconti bancari per giudicare e parlar male di politici. Io giudico con dati di fatto, e dal mio tipo di attività ho avuto modo di constatare che ciò che è stato promesso non è andato gran che a segno, soprattutto per le imprese (perché ne controllo l'entità di Imposte da pagare).
Quindi, da questo punto di vista sono molto in disapprovazione con il centrodestra perché avrebbe dovuto mantenere determinati impegni.
Quello che non mi va giù è il losco modo di avversare l'antagonista politico, e in ciò siete campioni. Come diceva la buonanima di mio nonno, che ha vissuto il fascismo rimpiangendolo non certo per la mancanza di libertà, ma per la sussistenza di una vita civile dove non esisteva criminalità (il famoso detto: la gente dormiva con le porte aperte...), "I comunisti devono per forza di cose annientare l'avversario".
Così fa la sinistra italiana, così fate anche voi.
Una cosa è incontrovertibile: c'è stata una maggioranza di italiani che ha votato il centrodestra, quindi, volente o nolente il governo ha avuto il suo placet dal popolo. Giù che i magistrati attaccano, ricordandosi fatti sopiti nella memoria..., ecco che tutti gli italiani anche dal fruttivendolo parlano di PIL alterato, di dati del Fondo Monetario Internazionale negativi ecc, ecc, la crisi dovuta al governo di centrodestra e via dicendo.
Così è stato nel 1994: ricordo il TG3 che esordiva sempre così "Berlusconi indagato", fino a giungere a quella vergognosa comunicazione sui giornali, durante il G7 che si teneva a Napoli (aggiustata per volere di Ciampi che allora non era Presidente della Repubblica e non, come si dice in propaganda, da Bassolino, altra disinformazione...), che annunciava l'avviso di garanzia a Berlusca.
Tutto poi finì nel completo oblio quando salì la mortadella infagottata al pomodoro. Nessun magistrato lavorava più, tutti in ferie, tutti buoni, perché la sinistra aveva avuto il primo posto a tavola.
E non ve ne siete accorti nemmeno voi, che all'unica persona che qui ha voluto cantare fuori dal coro (dimenticavo il poverino di Cigno87 che lo avete fatto nero...) non avete dimostrato altro di come siete voi omologati contro una sola persona.
Vogliamo fare una scommessa? L'anno prossimo che si va a votare, se dovesse vincere il centrosinistra vi farò vedere che ogni notizia su processi e magistrati sparirà dalla circolazione, ma attenzione, siate obiettivi: non saprete nemmeno cosa combina la sinistra, semplicemente perché non combinerà nulla.
Lo so che siete tutti atei o ultralaicali, ma l'articolo sulla intervista a Wojtyla nel 1988 dice una cosa sul comunismo che riassume il mio pensiero: il comunismo è un regime analogo al fascismo, con l'aggravante che illude il popolo sull'egalitarismo sociale, ma quando i burocrati sono al potere, si insediano, conquistano e al popolo non viene lasciato più nulla.
Voi siete tanto accesi contro Berlusconi, che si sta mangiando tutto: non illudetevi che la sinistra farà i vostri interessi. I gay saranno ignorati per i Pacs; gli ebrei è inutile che pensino di essere tutelati dai comunisti perché antitetici ai fascisti, dato che i comunisti parteggiano per i palestinesi; gli ambientalisti è inutile che cerchino riparo nei Verdi, perché mai ho potuto constatare che i verdi avessere fatto qualcosa per l'ambiente, e potrei continuare all'infinito......
Raistlin  04/10/2005 00:24:40Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Aaah, ma sei un mito. Hai ragione in fondo: io ti chiamo lo slogan italoforzuti e tu, pronti via, li metti in piazza senza mezzi termini. Fantastico. Oh si, dimenticavo, non mi rigirerò il termine "liquame" almeno finché non smentirai il fantastiliardo di accuse che sono state mosse all'uomo Berlusconi prima del politico. Una per una. Io ti ho citato sentenze e fatto ragionamenti per smentire le tue accusine a Prodi, vediamo cosa sai fare tu. Fino a quel momento ti terrai il termine "liquame", perché ne hai da scansarne fino ad aprile. Ma non dubito che te ne vedrai bene.
Come sei bravo a richiamare lo spettro comunista (vedi? Io leggo quello che scrivi e te lo contesto, non invento nuove goliardate tanto per parlare), peccato che sia un cavallo di battaglia del Cavalier Bellachioma che lascia il tempo che trova, sei un Bondi perfetto. Gli slogan a me non interessano. Fatti, non pugnette, e di pugnette col comunismo ne devi esser fatte di tutti i colori, amico mio.
Altra cosa che sembri sostenere è che i casini accaddero dal '94 in poi... Interessante tesi, peccato che il nome di Silvio figurasse nei quadernetti della GdF già nel 1982 e lo stesso Silvio amnistiò una bella falsa testimonianza nel '90... È sempre molto interessante leggere le testimonianze di uno dei personaggi che ti ho citato qualche post addietro su ciò che Silvio sosteneva nell'entrare in politica. Ripeto: invece di friggere parole informati, così come faresti bene a informarti sul silenzio che decanti in occasione della vittoria di sinistra, di nuovo il complotto comunista, ma allora non impari niente tesoro?

Io non me la piglio con Silvio che si mangia tutto. Lo fanno tutti da sempre; me la prendo con l'indagato, col colluso, col corruttore di giudici, me la prendo col suo conflitto d'interessi, con le sue televisioni, con i suoi avvocati in parlamento, col suo Milan che risparmia soldi con le sue leggi, me la prendo con la mafia che è in Forza Italia, me la prendo con Dell'Utri, con Mangano e con tutto il resto. Ora che ho risposto a tutto, hai altre domande? Oramai il nostro discorso è questo: tu chiedi e io rispondo, mi cascasse il prepuzio se ti pungesse la vezza di rispondere a qualcuno degli innumerevoli quesiti che ti son stati mossi qui. Inizio ad annoiarmi.
Vedrai Antoniuccio bello, la sinistra non aiuterà molto le cose, anche perché tra i Boato e i D'Alema stiamo apposto, ma rimane una cosa importante: mettere da parte un po' conclamata disonestà. Saprai bene quanto Massimo D'Alema sia conciato, anche se so che pensi che io pensa dalle sue labbra, ti stupirò dicendoti che mi fa abbastanza schifo votare per la teppaglia che segue Prodi, resta però un fatto non marginale: dall'altro lato la situazione è critica e vergognosa. Meglio turarsi il naso e votare sinistra; eccoti uno slogan di uno che non era certo uno zapatista... Immagino lo conoscerai, no?
Raistlin  10/10/2005 12:12:35Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Antoniuccio bello. Mi scrivi una pappardella privata e non cancelli i messaggi di posta? Così non ti posso rispondere eccheccavolo.
:P
Cancella mail di posta che già ho perso la risposta una volta... è__é
Invia una mail all'autore del commento MarcoB74  29/09/2005 17:42:57Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
io il mio tempo cerco di informarmi per non scrivere corbellaggini non come qualcuno che non vede non sente non sa... e potrebbe mandare in galera anche un innocente... ma parla parla parla parla dettato solo da pregiudizi e ristrettezze. Informati caro mio non fare l'antigalileo!
Già i siti che peccato che ci sono i siti ma vedremo un pò di levarli sti siti che dicono queste storie inventate e i libri anche i libri bisogna levarli o meglio bruciarli come faceva il grande testone!
Invia una mail all'autore del commento MarcoB74  29/09/2005 18:15:06Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
da ciò che scrivi si capisce che per te informarsi vuol dire bersi il cervello... ora ho capito perchè ti piace tanto berlusca...
rodrigo pepas  29/09/2005 09:01:11Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
mi sa che l'ubriaco sei te. l'economist ha detto che tra tutte le figure del governo quella di tremonti era quella con più esperienza,nessun plauso ma non è colpa tua. inoltre telecom-serbia è una bufala inventata da igor marini il quale è ancora in carcere per le falsità che ha detto... ufff, mi hai stufato. dopotutto non c'è peggior sordo di chi non vuol sentire
antoniuccio  29/09/2005 09:13:27Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Appunto, avete perfino disconosciuto il lavoro interinale che è stato introdotto da Tiziano Treu con l'assistenza di Marco Biagi..... Voi non solo siete sordi, ma rappresentate le tre scimmiette...
Gruppo STAFF, Moderatore priss  30/09/2005 09:12:56Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
ma va! tre scimmiette sono quelle che consulti perchè ti aiutino a scrivere i tuoi deliranti interventi!
antoniuccio  02/10/2005 19:14:54Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Questioni di punti di vista, per me gli ottusi siete voi. Almeno potreste essere più onesti con voi stessi se qualcuno di voi ammettesse di aver avuto qualche posto di lavoro o qualche contentino dalla sinistra. Proprio non vi va giù che la maggioranza degli italiani abbia votato il centro destra? Cosa volevate? Mangiare per sempre la tortona? Probabilmente con i trucchi che fanno i rappresentanti di lista (personalmente conosciuti, che ammettono continuamente di annullare schede con il voto a destra...) di sinistra vincerete voi, e allora vedremo il magna magna che toccherà a voi, ma illudetevi soltanto: per voi non ci saranno che le briciole!
Invia una mail all'autore del commento vlad  04/10/2005 13:11:06Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
A proposito di chi ha avuto e di chi ha dato (troppo); a me quel che restava del PCI e delle sue sovvenzioni ha portato via la casa, anni fa. Qua non si sta parlando di destra-sinistra ma di giusto-sbagliato, onesto-disonesto, vero-falso, intelligenza-antoniuccio. E tutti i presenti, non solo te, che fanno l'errore di riportare il tutto solo ad un ben noto e triste panorama politico sono totalmente fuori strada. Qua la grande assente ingiustificata è la giustizia, come si può parlare di politica in assenza di giustizia??
antoniuccio  29/09/2005 09:15:58Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Dimenticavo... tanto che andava storta la sua riforma del lavoro che addirittura le brigate rosse lo hanno ucciso, come sono democratici i rossi......
rodrigo pepas  29/09/2005 13:52:54Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
dimentichi che abbiamo dei servizi segreti e che pisanu aveva tolto la scorta a persone al di sotto di un certo rango per creare problemi alla boccassini.
p.s. e cmq quella attuale non è proprio la riforma del lavoro di biagi... diciamo che hanno strumentalizzato la sua morte!
antoniuccio  30/09/2005 09:25:46Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Intanto ci sta lavorando il braccio destro di Biagi....
antoniuccio  30/09/2005 09:27:23Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
E Marco Biagi era un consulente che lavorara ad una riforma sul lavoro, non certo su qualcosa per la Direzione antimafia. Chi avrebbe pensato che i nuovi brigatisti avrebbero colpito un personaggio come lui????
Raistlin  10/10/2005 12:17:43Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Lo scrivo anche qua Antoniuccio.
Pulisci i messaggi privati che non ti posso rispondere!
rodrigo pepas  30/09/2005 11:53:58Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
tutti, visto che avevano colpito quello prima di lui
Ash76  26/09/2005 23:49:03Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Ne sei sicuro?
Invia una mail all'autore del commento MarcoB74  27/09/2005 08:45:51Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
vai tranquillo!!!
Invia una mail all'autore del commento vlad  27/09/2005 13:14:13Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
ragazzo, sei fuori tema. Qui si parla di opinioni. Per starnazzare c'è l'aia.
Gruppo STAFF, Moderatore priss  27/09/2005 09:09:12Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
scusa e quali sarebbero i giornalisti che la sinistra ha cacciato dalle TV e i direttori di giornali liquidati?
credevo fosse questo il tema del film, cercherò di "farmi erudire" da qualcuno più illuminato
antoniuccio  27/09/2005 10:31:42Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Effettivamente ricordo Gad Lerner che trasmise in prima serata sul TG1 scene di stupro di bambine, che furono dichiarate "scene trasmesse per errore" e dunque si autosospese. Per il resto non ricordo (purtroppo) di giornalisti di sinistra che siano stati cacciati. Se ne sono andati tutti a guadagnare di più altrove (vedi la memorabile Lilli Gruber).
Per quanto riguarda il tg, era solo una battuta: trasmettete le stesse notizie che si conoscono dai telegiornali, questo volevo dire.
rodrigo pepas  29/09/2005 14:13:54Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
p.s. colpirne uno per insergnare a 100
rodrigo pepas  29/09/2005 14:11:06Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
lerner veramente ha presentato le dimissioni in seguito al ricevimento di un fogliettino di raccomandazione. la gruber invece per aver ricevuto una lettera di richiamo per aver definito "discussa" la legge gasparri
antoniuccio  30/09/2005 09:30:43Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Resta lo s.c.h.i.f.o. di aver mandato in prima serata quelle scene. La Gruber ha fatto rapidamente due conti tra lo stipendio rubato in Rai e quello rubato al Palrlamento, e non certo si è fatta scappare l'occasione. Se poi ogni tanto ci scappa qualche servizio in alberghi a cinque stelle per tutelare i diritti dei poveri operai, tanto meglio, no?
rodrigo pepas  30/09/2005 12:02:59Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
no!! sei stufoso, ti aggrappi sugli specchi, non sai niente e risponderti non ne vale la pena
Raistlin  30/09/2005 10:07:11Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Mi sembra di leggere l'abate (Renato) Farina, che immagino conoscerai.
La castroneria che scrivi è sesquipedale; la Gruber si sarebbe fatta due conti? Ma se lavora in Rai da secoli? Il tuo caro amico Mimun la *****ò pesantemente per la parola "discussa", tanto più che l'episodio si portò dietro strascichi che obbligarono la Gruber a togliersi dalle scatole. Un po' come Fini, sempre se conosce la storia di Massimo Fini. E tu te ne esci con i due conti? A una giornalista viene impedito dal direttore di fare il suo lavoro e tu parli di due conti? Ma tu hai mai sentito qualche intervista dei giornalisti Rai? Sai negli Stati Uniti li hanno intervistati a proposito della censura sotto il governo Berlusconi... Quello che ne è uscito è penoso. Ma tu lo sai benissimo tutto quello che scrivo, me le tiri fuori apposta le schifezze di Silvio e dei suoi sgherri. Vuoi che le urli al mondo. Presto fatto allora.
antoniuccio  02/10/2005 19:19:32Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Tesoro, la "povera" Dietlinde Gruber detta insulsamente "Lilli", già nel 1994 sgambettava contro Dini (che poi ha abbracciato nel governo tecnico guidato dalla sx) e contro gli altri automi rossi, contro la riforma delle pensioni che Prodi in seguito ha delineato (per la serie, si manifesta contro quello che si sa), e già allora me la ricordo starnazzare ai microfoni dei telegiornali, dicendo che "l'informazione in Italia era in pericolo". Era il 1994 e nessuno le fece nulla. Adesso non ti bere che per una frase sia stata cacciata. RIBADISCO: UNA SEMPLICE DIFFERENZA TRA LO STIPENDIO RAI E IL MEGA STIPENDIO DA EUROPARLAMENTARE!!! La decisione è quella, svegliatevi voi!!!!
Raistlin  03/10/2005 09:45:01Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Partendo dal presupposto che ti stai rispondendo da solo ed è inutile che ti risponda io, posso affermare in tutta franchezza che se seguiti a badare al fatto compiuto strumentalizzandolo ad artei, sono malizie tue che lasciano il tempo che trovano proprio perché te le inventi di sana pianta, o le avrai sentite da Borghezio.
Questo punto l'hai chiuso da solo dandoti torto.
Raistlin  03/10/2005 09:45:21Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Partendo dal presupposto che ti stai rispondendo da solo ed è inutile che ti risponda io, posso affermare in tutta franchezza che se seguiti a badare al fatto compiuto strumentalizzandolo ad arte, sono malizie tue che lasciano il tempo che trovano proprio perché te le inventi di sana pianta, o le avrai sentite da Borghezio.
Questo punto l'hai chiuso da solo dandoti torto.
antoniuccio  03/10/2005 17:28:32Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Adesso sei tu che non fornisci FATTI per smentire.
Quasi quasi mi faccio un mutuo per far tornare la Gruber al telegiornale, con la speranza che si cancelli quell'espressione sarcastica che è diventata indelebile da alcuni mesi insieme alla bocca rifatta al silicone....(intanto è diventata onnipresente in tutte le trasmissioni televisive, forse un po' di censura davvero ci vorrebbe!!!).
Raistlin  04/10/2005 00:03:13Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Non ho bisogno di esporre alcun fatto. Te ne sei occupato di persona.
Invia una mail all'autore del commento vlad  27/09/2005 11:42:20Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
l'ho sentito al tg ieri notte, manco a farlo apposta appena tornato dal cinema!
*mathisse*  28/09/2005 14:31:48Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
POSSO INSERIRMI NELLA CONVERSAZIONE? COINVOLGETEMI SU!