76mm 5 / 10 30/08/2018 17:12:33 » Rispondi Brutto passo indietro per Polanski che dopo il convincente Venere in pelliccia sembrava aver ritrovato, se non proprio la vena dei bei tempi, quantomeno un minimo di ispirazione. Peccato, anche perché la collaborazione in fase di sceneggiatura con Assayas, altro specialista di atmosfere ambigue e misteriose, lasciava presagire un esito diverso. Sembra più un film "alla Polanski" realizzato da un suo allievo ambizioso ma poco dotato che un'opera del maestro polacco. Come thriller non funziona (tensione e pathos non pervenuti), come discorso su temi più chic come la crisi creativa, lo stress da celebrità o l'ambiguità del mestiere dello scrittore manca di adeguato approfondimento e non riesce ad andare oltre il manualino "for dummies". Il finale forzatamente ambiguo sembra messo lì più come marchio di fabbrica che come tentativo in extremis di suggerire diverse chiavi di lettura,
Sembra fin troppo scontato pensare che le due protagoniste siano la stessa persona, o meglio che la Green sia una proiezione mentale della Seigner…tutto lascia intendere, fin dai primi minuti ed in maniera quasi eccessivamente lampante, che l'interpretazione debba essere questa (la Green non interagisce con altra anima viva per tutto il film) però alcuni elementi fanno sì che un minimo di dubbio rimanga…ad esempio come ha fatto la Seigner a raggiungere la casa isolata in campagna e a provvedere al suo sostentamento (spesa, cucina ecc.) con una gamba completamente ingessata?
In ogni caso l'impressione finale è più quella della confusione di idee che della ricercata ambiguità
A 85 anni può anche essere lecito non avere più niente di interessante da dire, ma sarebbe anche lecito ritirarsi con onore piuttosto che macchiare una carriera illustre.