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GOMORRA - STAGIONE 3 regia di Claudio Cupellini, Francesca Comencini

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matt_995     8½ / 10  16/03/2018 22:35:52Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Per me, la migliore stagione insieme alla prima e il motivo di questo successo sta sostanzialmente nella capacità degli autori di saper rinnovare il prodotto.
Il rinnovo di questa stagione è soprattutto nel cambio (azzeccatissimo) di location: si passa infatti dalla periferia squallida e malfamata di Secondigliano e Scampia ai vicoli affascinanti e caotici di Napoli Centro, le strade e le piazze affollatissime della Napoli bene, le innumerevoli chiesette amene ed inaccessibili etc.
Ma anche il cast è rinnovato con nuovi ed interessanti personaggi: in primis il buon Muselli nel ruolo del giovane boss Enzo Sangueblu in cerca di riscatto, solo all'apparenza sicuro e sfacciato ma in realtà bisognoso di una guida e un modello di riferimento. Non altrettanto riuscito è il personaggio di Valerio o' Vocabolario, personaggio sulla carta interessantissimo, quasi coeniano per la sua freddezza e disumanità, ma non interpretato al meglio.
Il cast di vecchie glorie (quelle ancora non decimate) si riconferma di livello, menzione particolare per le due primedonne Donadio (sempre sboccatissima e volgare anche se in questa serie si avvia a diventare una lady della camorra, dai risvolti psicologici ed umani per niente scontati) e Dell'Anna (sempre più calata del mondo della criminalità, sempre più manipolatrice subdola). Nota stonata a parer mio è proprio Salvatore Esposito.. sarà che ormai il suo Genny è il personaggio che ha meno da dire, ma la sua recitazione è decisamente monocorde.

Dal punto di vista della riuscita delle varie puntate, ce ne sono un paio in cui la tensione si taglia col coltello (alcune particolarmente riuscite nella parte centrale e soprattutto la penultima puntata, in cui si rischia davvero l'infarto), ma soprattutto ce ne sono un paio davvero ben scritte e girate con molta sensibilità, capaci di intrattenere e dare nuove chiavi di lettura e denuncia per un argomento, la criminalità organizzata, decisamente poco leggero. Mi riferisco alle puntata completamente incentrata su Ciro in Albania (capolavoro!) o a quella sull'iniziazione di Enzuccio Sangueblu (la frase di Gennaro "il nostro business non è più la droga ma è la fame" fa venire i brividi) sono talmente riuscite che fanno chiudere un occhio anche su determinate cadute di stile in alcuni punti (nelle puntate prima del finale non si capiscono alcune mosse dei protagonisti e ad esempio la morte di carmela è girata veramente ma veramente male).
Per quanto riguarda invece la polemica sull'emulazione da parte dei ragazzini napoletani, io credo che sia alquanto sterile. Solo chi non ha mai visto una puntata di Gomorra o l'ha vista con superficialità può dire che la serie esalti certi ambienti della camorra. Gomorra è uno spaccato di vita (tristemente vero) in cui l'unica via di uscita è la morte: non esiste successo, non esiste soddisfazione, non esiste gioia. Tutto in Gomorra prima o poi (più prima che poi) conduce verso la bara. Chi vorrebbe emulare vite del genere? Solo i cogl.ioni delinquenti (sempre esistiti, anche prima del 2014) ma quelli non sono opera degli sceneggiatori.

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