Cagliostro 4½ / 10 21/12/2018 03:01:48 » Rispondi Che io adori pascal Laugier è risaputo e attendo con trepidazione ogni sua nuova opera, ma questa volta non mi è piaciuto. Regia, scenografia, attori e il complesso della messa in scena sono indubbiamente di buon livello, ma la scrittura non mi è piaciuta. Una trama abusata e ridotta all'osso, tanto da essere più consona a un cortometraggio piuttosto che a un lungometraggio, che si allunga col pretesto di un approfondimento psicologico che altro non è che estraneazione, una dolce ma blanda fuga dalla realtà. Per coloro che non hanno gradito il finale:
il finale è grammaticalmente corretto ed estremamente realistico. Difficilmente due maniaci con le caratteristiche di quelli descritti nel film la fanno franca per troppo tempo e altrettanto difficilmente sono catturati. Solitamente, quando scoperti restano uccisi in un improbabile tentativo di resistenza all'arresto. Il finale quindi è verisimile e consono alla storia narrata. Piuttosto è assurdo che due poliziotti che stanno soccorrendo due ragazzine vittime di violenza si facciano ammazzare come due imbecilli da un altro imbecille vestito da donna che avanza totalmente allo scoperto in mezzo a un campo e vestito di nero... roba che lo noteresti già quando è ancora fuori tiro. Inoltre, l'espediente della fuga dalla realtà, se può sorprendere la prima volta (ma sorprende davvero quando si osserva l'improbabile pigiama del figlio ? peraltro unico pretestuoso brandello di onestà narrativa per dissimulare una totale disonestà narrativa...), ma stanca la seconda volta.
Lo stile narrativo, come accennato nello spoiler , è talmente disonesto da apparire ridicolo. Al contempo quei pochi elementi posti qua e là per mascherare la disonestà narrativa sono di per sé sufficienti ad avvertire lo spettatore dell'inesattezza della storia che sta guardando senza tuttavia fornirgli gli elementi consoni alla sua anticipata comprensione, tradotto volgarmente, si tratta di un espediente irritante assai lontano da quegli schemi narrativi già adottati da Laugier sia in Martyrs sia in The Tall Man, dove tuttavia il colpo di scena era ben preparato ed accompagnato da una totale e compiuta onestà narrativa. Francamente dispiace vedere che un filmaccio del genere riscuota così tanti consensi, ma questo è certamente indice della mediocrità attuale delle pellicole di genere. Francamente se non fosse per la qualità tecnica dell'opera il mio voto sarebbe un 1 o un 2 . In ogni caso è un film perdibilissimo, che a tratti mi ha annoiato e a tratti mi ha irritato pur lasciandomi alla fine assolutamente indifferente e con la sensazione di aver perso del tempo prezioso dedicandomi alla sua visione.