caratteri piccoli caratteri medi caratteri grandi Chiudi finestra

HEREDITARY - LE RADICI DEL MALE regia di Ari Aster

Nascondi tutte le risposte
Visualizza tutte le risposte
Scanlon     6½ / 10  04/02/2019 11:44:36Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Opinione personale, ma non sento di potermi accodare al coro degli entusiasti pienamente. E spiego il perché.

--- ATTENZIONE, SONO PRESENTI SPOILER ---

Anzitutto, la solita euforia di tracciare paragoni con elementi illustri del genere orrorifico, comincia davvero a diventare un clichet ritualistico quanto inutile e antipatico. "L'esorcista di questa generazione" (così leggo sulla confezione del Blu Ray). Esattamente: che cosa c'entra L'esorcista ? Niente e diciamolo una volta per tutte: i grandi capolavori non hanno né età né generazione: l'inquietudine profonda che riusciva a creare Friedkin sin dalle prime scene, ammantando tutto l'habitat della storia di una mestizia e un grigiore che presagivano la discesa del demone rimane un vero campione di grande drammaturgia (tanto per dirne una e potremmo continuare... ma qua si parla di Hereditary).

Comunque, se tuttavia credete negli accostamenti alti e nelle nobili discendenze, allora dovremmo cambiare il vincolo di parentela e dunque dire "il Rosemary's Baby di questa generazione". Perché gira che ti rigira, siamo lì: un'insospettabile setta dietro le quinte, un complotto ben congegnato e un demone che deve trovare un corpo giovane e maschio in cui abitare per suggellare il suo ingresso nel nostro mondo.

Passiamo ad un breve bilancio sulla trama:

Detto in soldoni quale che è il punto di confluenza del film, va anche detto che Hereditary può essere diviso in due parti: la prima drammatica che riguarda il tema del lutto, la seconda decisamente thriller horror che riguarda il tema della rinascita. Concettualmente il binomio degli opposti funziona, guardando tuttavia la resa scenica del copione e della sceneggiatura si ha invece l'impressione di un dilatamento del primo atto che rischia più che di annoiare di "snervare" davvero lo spettatore: vedere una madre che si dispera istericamente per la morte di una figlia, vedere il figlio sopravvissuto divenire preda di complessi, indugiare insistentemente sulla dinamica di sfaldamento a cui una famiglia va incontro, diventa tutto troppo troppo ripetitivo e angustiante (soprattutto perché uno pensa di guardare appunto un horror). Verrebbe da sbottare con un "Caro Ari Aster, quando sei arrivato al punto, mollalo per Dio !" E invece nulla, un'ora e mezza quasi di piagnistei, duelli verbali, percezioni extrasensoriali presunte o reali, liti e manfrine... per poi arrivare a "Rosemary's baby", anzi, meglio "Rosermary's boy" (cambia l'età dell'ospite ma la sostanza non cambia). Precisato quindi che l'originalità è andata a farsi benedire, la scelta di rendere omaggio al demone Paimon dovrebbe vellicare l'ego colto del regista/sceneggiatore Aster, il quale non ha ben capito che forse non è questione di Paimon o di Marbas o di un Guland, ma piuttosto di sostanziare delle idee uscendo "veramente" dal campo del seminato e del già visto, e non solamente per finta; dico "veramente" perché Hereditary, come già accaduto per altri, gioca con l'insolito, vorrebbe sparigliare e spiazzare ma invece poi si ritorna nell'ovile; certo, l'epilogo risulta il pezzo da novanta del film, succulento, misterioso e capace di scuotere chi guarda, ma parliamo di sfumature che operano all'interno di binari già delineati (da Polanski) e non ieri l'altro ma anni e anni or sono e imitati a più riprese nel tempo.

Bilancio finale: Hereditary potrebbe essere un prodotto comunque godibile e capace di creare curiosità, almeno fino a quando non ci si rassegna all'idea della prevedibilità. Ha dalla sua parte qualche buona spinta tensiva, soprattutto nella seconda parte, ma rischia tuttavia di essere penalizzato dalle roboanti lodi di cui è stato oggetto, meritate per un verso, esagerate per molti altri.
Film molto chiacchierato, ma non all'altezza delle aspettative create dalla "chiacchiera" insomma.
Ps: la prova attoriale della Colette rispecchia l'ambizione del film: ricercata in misura esasperante, eccessiva e incapace di creare empatia verso il dolore di una madre quanto piuttosto di suscitare avversione.
Mic Hey  12/09/2019 00:39:36Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Caxxo ! Potevi usare gli Spoiler per mettere gli.. spoiler !
Non basta scriverlo all'inizio.. chissà quanti leggendo il tuo commento se lo sono rovinati.. cmq vabbè io mi sono bloccato in tempo.. da quanto ho capito assomiglia a quella bomba di HouseOfTheDevil(di TiWest) !!
Gruppo STAFF, Moderatore Kater  12/09/2019 16:08:12Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Quando nel commento c'è un mix di racconto e spoiler in diversi mettono la scritta SPOILER all'inizio. Comunque adesso l'ho resa io più visibile.

Scanlon, in futuro per cortesia fai come ho fatto io.