Ciumi 8½ / 10 30/07/2009 17:49:30 » Rispondi Di vaghi spazi, nature immense, sfumate e sofferenti, oblique pitture, scorrono le tele con al centro il medesimo soggetto dell’amore struggente, del tempo che scorre, tra madre e figlio. Come spiando in uno squarcio nella luce, questo desolato affetto umano, mortale, pare, nel guardarlo, a nostra volta d’essere guardati. Difficile, come il cinema di Tarkovskij, ma qui colto nel cuore della sua essenzialità, è “Madre e figlio” di Sokurov; e come la è un’approfondita contemplazione d’un quadro… Ma intenso a tal punto che infine sembra quasi d’aver pianto.