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MADRE E FIGLIO regia di Aleksandr Sokurov

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elio91     7½ / 10  07/01/2012 14:00:30Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
"E il cuore quando d'un ultimo battito
Avrà fatto cadere il muro d'ombra,
Per condurmi, Madre, sino al Signore,
Come una volta mi darai la mano.
In ginocchio, decisa,
Sarai una statua di fronte all'Eterno,
Come già ti vedeva
Quando eri ancora in vita.
Alzerai tremante le vecchie braccia,
Come quando spirasti
Dicendo: Mio Dio, eccomi.
E solo quando m'avrà perdonato,
Ti verrà desiderio di guardarmi.
Ricorderai d'avermi atteso tanto,
E avrai negli occhi un rapido sospiro."


Non un film facile, siamo tutti d'accordo. Ci ho visto tanto Tarkovskij, compresa quella pesantezza che odi e però riesce a trascinarti all'interno di un mondo intenso. Ed è vero che i tempi morti sono tanti, che pur durando poco più di un'ora sembra durarne il doppio, eppure lo stile pittorico e pieno di silenzi, inframmezzati ogni tanto da suoni e visioni lontane di viaggi (locomotive e navi), è affascinante ed immerso nella natura.
E allora ti ritrovi commosso, anche se vergognosamente ammetto dopo tanti sbadigli, al quarantaquattresimo minuto di film quando magari prima ti veniva voglia di staccare e comunque non ci riuscivi, attirato come una calamita al film e ai suoi ritmi ammalianti e da quadro in movimento.
Stesso dicasi il finale, che mi ha subito ricordato la poesia di Ungaretti di cui sopra: forse ha poco a che vedere col significato di questo Madre e Figlio, avrò sbagliato ad inserirla e ad accomunarla alla pellicola, ma ormai per me saranno inscindibili.